In queste settimane, due argomenti tornano d'attualità: le spese folli per gli armamenti, e il dramma dei periodici incendi che consumano e devastano il territorio. Qual'è il nesso?
Il nesso sta nel fatto che l'Italia ha "ridotto" (si fa per dire) il numero dei cacciabombardieri F-35 da acquistare da 135 a 90. Nessuno sa sul serio quanto costi uno di questi giocattoli. Da quando è nato il progetto, il costo non ha fatto che lievitare, e poi può variare moltissimo a seconda del tipo di decollo, di armamenti, di strumentazione, del tipo di puntamento.
Il servizio più accurato che abbiamo finora reperito è un articolo recente del Manifesto, che stima il costo di acquisto (al netto di manutenzione ordinaria e straordinaria, e di personale iper-specializzato) in 10 miliardi di euro. Teniamo in mente questa cifra per l'acquisto di questi giocattoli.
E veniamo agli aerei per salvare, i Canadair. Spesso è successo che l'Italia abbia avuto necessità di chiedere in prestito dei Canadair alla vicina Francia (prestito è un eufemismo, perchè si tratta di noleggi a costi orari folli). Ma il convincimento diffuso - generato da questi "prestiti" - è che la Francia abbia una flotta di Canadair molto più estesa di quella italiana. Così non è (o almeno così non era nel 2007, ultimi dati di cui dispongo). In quell'anno l'Italia aveva una flotta ridicola di 15 Canadair, la Francia ne aveva una di 12.
Ma allora perchè era in grado di "prestarci" dei Canadair? Semplice: in Francia, grazie ad una più efficace opera di manutenzione del territorio e di sorveglianza, ad una più severa normativa sulla inedificabilità delle zone devastate dal fuoco, incendiare boschi "per autocombustione" è più rischioso, e meno redditizio che in Italia. Quindi la Francia, di tanto in tanto, può "prestare" all'Italia, che ne ha 15, qualcuno dei suoi 12 Canadair.
Ma perchè l'Italia ne ha di meno rispetto alle esigenze? Torniamo un attimo ai tempi del mitico Bertolaso. Negli ultimi anni della sua devastante esperienza da "commisario ad acta (a TUTTI gli acta), Bertolaso dichiarava che non servivano altri Canadair, ma serviva più prevenzione. Alla fine, en attendant la maggior prevenzione, non abbiamo ampliato e/o modernizzato la flotta. E oggi - come ogni volta che c'è un po' di siccità, o un paio di gradi di temperatura in più, o venti nodi di maestralino, gli incendi per "autocombustione" aumentano, con effetti molto più devastanti di quanto non accada in Francia in periodi di "secheresse", e nonostante le botte di maestrale a 40 nodi.
Ma quanto costano, i Canadair? Nella relazione della società costruttrice del 2007 (querlla che ha convinto Bertolaso & C. che non potevamo permetterceli, il tipo più evoluto e costoso (il modello CL 415) aveva un costo unitario di 26 milioni di dollari. Ammettendo pure che - a fronte di tassi d'inflazione molto ridotti in questi anni - negli ultimi 5 anni il costo sia diventato di 30 milioni di dollari. O, se preferite, di 24 milioni di euro.
Un Canadair CL 415 dunque costa, all'incirca, un quinto di un F-35. Con quanto ci accingiamo a spendere per 90 inutili cacciabombardieri, potremmo acquistare 450 Canadair. Attualmente in Europa solo 7 paesi sono dotati di questo aereo (Italia, Francia, Turchia, Portogallo, Spagna, Grecia, Croazia), e complessivamente questi paesi hanno un parco di circa 80 Canadair, di cui circa un terzo costituito dall'antiquato e poco performante CL 215. Follia pura. Col costo di quattro F-35 l'Italia potrebbe rinnovare totalmente il parco dei Canadair, portarlo da 15 a 20 aerei, incassare una cifra imprecisata dalla vendita dell'usato, e trasformarsi da utente di costosi noleggi, a fornitore.
Lo, so, è un sogno... alla prossima botta di maestrale, chiederemo alla Francia di noleggiarci - pagando a peso d'oro - alcuni dei loro 12 Canadair. Sempre in attesa dell'opera di prevenzione che è come l'araba fenice... Tafanus
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