Tra polemiche sulle comparsate in tv e sparate contro Napolitano il grillopietrismo, o pietrogrillismo, sta insesorabilmente stilando il suo canone:
L’informazione non è libera, ma lo sarebbe se parlasse bene di te.
I magistrati possono criticare chiunque, ma nessuno critichi i magistrati perché altrimenti li delegittima.
Il leaderismo fa schifo, tranne il proprio.
Il nepotismo pure, meno quando si tratta di candidare i figli alla Regione.
Monti è peggio di Berlusconi, ma se tornasse Berlusconi sarebbe sicuramente peggio di Monti.
Il grillopietrismo ha la forma della rivoluzione morale, ma non scalfisce di un millimetro i contenuti dell’Italietta politica di sempre.
Opportunismo coperto dal vittimismo, doppiopesismo celato dal moralismo, violenza del linguaggio dissimulata con l’ambiguità della satira.
Del resto lo slogan dei rivoluzionari 2.0 è restituiamo il potere ai cittadini. Come se i cittadini fossero meglio della classe politica che in questi anni li ha rappresentati.
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