Riccardino Maggini e Roberto il Partigiano: la "mascotte" e il "decano" del Tafanus
...l'ho appreso così, tornando da una breve vacanza, durante la quale non ho neanche provato ad aprire la posta, per la precarietà delle connessioni internet. Oggi, tornato a casa, ho aperto la posta, e ho trovato questo messaggio del 21 agosto:
Cari redattori e lettori del "Tafanus",
sono Sergio Zucconi, figlio di "Roberto il Partigiano", Umberto Zucconi. Volevo comunicare a tutti quelli che gli hanno voluto bene che papà ci ha lasciati lo scorso 18 agosto. Per qualsiasi cosa potete scrivermi a questo indirizzo di posta elettronica
Cari saluti, Sergio Zucconi
E quella che segue è la mia risposta:
Caro Sergio,
purtroppo questa tua lettera è stata spedita mentre ero in un paesino di montagna, senza la minima possibilità di collegarmi a Internet. Leggo quindi quanto mi scrivi con grande dolore. Forse tuo padre ti avrà parlato del lungo rapporto di amicizia e di stima che ci ha legati per molti anni. Ci siamo anche incontrati 5 anni fa a Firenze, ed è stato bellissimo. Ha avuto una bella vita, utile per il prossimo suo, e spero che abbia avuto una morte serena, come meritava.
Domani mattina pubblicherò un post per informare tutti i suoi numerosi estimatori, e spero di leggere, magari in fine di giornata, anche un tuo personale saluto ai lettori/amici di Umberto. Una presenza - lo dico senza alcuna piaggeria - sempre gradita sul blog. Per le informazioni che dava, per le polemiche vivacissime ma mai scorrette, per il sense of humour che informava ogni sua parola. Devi essere orgoglioso di lui.
Un abbraccio da Antonio, alias "Tafanus"
Umberto Zucconi, alias "Roberto il Partigiano", 24 Giugno 1923 - 18 Agosto 2012". Se n'é andato così, con discrezione... Un uomo che aveva appena compiuto 89 anni. Nato col "ventennio", e forse per questo diventato fervente e attivo antifascista, e Partigiano (posso scriverlo maiuscolo?). Roberto il Partigiano.
Da quanto tempo ci conosciamo? Sinceramente non lo ricordo. Da tanto tempo. Da prima che nascesse il Tafanus nella veste e col nome attuale. Forse da quando il Tafanus si chiamava "La Rassegna Stanca", forse da quando il blog non c'era ancora, ma c'era una newsletter firmata da un certo "Banane & Mazzette"
La foto che illustra questo post mi è molto cara. Scattata a Firenze, in occasione di una bellissima riunione conviviale di amici (ed ex amici) - circa 35 persone - prima virtuali (incontratisi con me e fra di loro attraverso il Tafanus), poi reali. Il tutto era stato organizzato magistralmente da un giovane amico fiorentino, Emanuele Maggini. Nella foto sono insieme, teneramente, il batuffolo Riccardino (figlio di Emanuele e della bella Eleonora), e Umberto-Roberto, allora un giovanissimo 84enne.
Roberto il Partigiano viveva, in pensione, sulla costa tirrenica della Calabria. Per unirsi a noi, ha fatto un viaggio in treno Paola - Napoli - Roma - Firenze, più adatto a un liceale che a un uomo "di una certa età". Ma ha voluto assolutamente esserci, e di questo gli sarò sempre estremamente grato. Tutti noi dobbiamo qualcosa a Roberto (un pezzetto di libertà), ma io gli devo qualcosa in più: l'onore della sua amicizia.
Certamente, avevo notato le prolungate assenze dal blog, ma mentre la prima volta mi ero discretamente informato, questa volta non l'ho fatto. Caro Sergio, non è stata leggerezza o disinteresse. E' stata solo vigliaccheria. Avevo paura di apprendere brutte notizie, anche se alla vigilia dei 90 anni ci si può aspettare di tutto. Forse ho pensato di esorcizzare la morte evitando di vederla rappresentata in un nome, un cognome, e circa 800 commenti di tuo padre, che hanno arricchito questo blog. Cultura, ironia, aneddotica...
Per il trigesimo della sua morte, spero di riuscire a mettere insieme un ricordo decente di Roberto il Partigiano: un pot-pourri di suoi commenti, qualche foto in più, e i messaggi che certamente non mancheranno, da parte dei suoi amici reali e virtuali.
Sergio, non dimenticheremo mai tuo padre. In parte è anche il padre di molti di noi, e il fratello maggiore di altri. Conoscendone il gusto per lo sberleffo, prima o poi, dovunque sia, sono sicuro che riuscirà ancora a farci pervenire qualcuna delle sue fulminanti perle.
P.S.: Ricevo da un'amica una datata email di Roberto che contiene parti private (che stralcerò) e passaggi che raccontano in breve sintesi passaggi della vita di Roberto, che molti ignorano, e che sono invece molto significativi per capire fino in fondo chi sia stato quest'uomo... Preciso di essere stato autorizzato a pubblicare la parte che riguarda la biografia di Roberto il Partigiano.
... nella vita ho avuto i miei momemti neri e duri: ho perso mio padre che, mentre io ero in montagna Partigiano, moriva in un rastrellamento tedesco a Napoli; il mio primo fratello, militare, internato in Germania nel Lager di Muellhausen in Turingia; la nostra casa bombardata. Questa era l'Italia lasciatami dal re e dai fascisti, e per questa rabbia ho pianto poco e sono rimasto per sempre dentro il giovane Partigiano Roberto. Per il disgusto per la guerra e per il militarismo ho lasciato da tenente pilota l'aeronautica militare.
I miei compagni sono diventati poi tutti generali, e ora ogni anno mi chiamano, essendo io il più giovane del Corso, al Raduno dei veterani perche sanno che il volo ci ha resi fratelli. Io invece sono andato a fare l'Università , Ingegneria dei Trasporti, e poi in giro per il mondo a lavorare duro, dall'Arabia Saudita alla Norvegia, dalla Svizzera all'Olanda, etc. etc.. [...] Roberto il Partigiano
Questo piccolo estratto racconta molto di Roberto il Partigiano. e del perchè, anche prima di incontrarlo personalmente, ho nutrito nei suoi confronti grande rispetto, e grande affetto. Tafanus.
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