Texas, Martin Wilson ammazzato con una iniezione letale nonostante avesse un quoziente intellettivo di 61 quando è 70 il limite minimo per essere riconosciuto pienamente capace di intendere e di volere (Repubblica.it)
La condanna a morte di Marvin Wilson è stata eseguita. L'uomo, ritardato mentalmente, è stato dichiarato morto dalle autorità poche ore fa. Secondo quanto riferito, le sue ultime parole sono state rivolte alla famiglia: "Abbracciate mia madre e ditele che le voglio bene. Portami a casa Gesù, portami a casa Dio". La Corte Suprema aveva respinto poche ore prima dell'iniezione letale l'ultimo tentativo di appello dei legali di Wilson. "La corte - affermava l'appello - deve fermare questa esecuzione crudele e incostituzionale di un uomo mentalmente ritardato".
Wilson aveva 53 anni e un quoziente intellettivo di 61, sotto la media accettata di 70. E proprio sul suo ritardo mentale gli avvocati hanno cercato di fare leva. Wilson è stato condannato nel 1994 per la morte di Jerry Williams, che lo aveva identificato alla polizia come spacciatore di droga. Il suo complice nel crimine, Terry Lewis, è stato condannato all'ergastolo, dopo che la moglie ha testimoniato contro Wilson, riferendo che Wilson le aveva detto di aver premuto il grilletto. Wilson ha sempre dichiarato di non aver commesso l'omicidio.
Nel 2002 la Corte Suprema ha proibito l'esecuzione dei ritardati mentali, dichiarandola contraria all'Ottavo emendamento della Costituzione. La Corte ha però lasciato agli stati la decisione su come determinare chi rientra nella categoria dei ritardati mentali. Il Texas ha stabilito che un ritardato mentale presenta le stesse caratteristiche del personaggio 'Lennie' del romanzo di John Steinbeck 'Uomini e topi'. "Prima del caso di Wilson, non avevo idea che uno Stato come il Texas si rifacesse a un personaggio creato da mio padre - afferma Thomas Styeinbeck, figlio di John Steinbeck - come riferimento per stabilire se qualcuno con infermità mentale possa vivere o meno. Sono sicuro che se mio padre fosse qui sarebbe arrabbiato e offeso nel vedere il suo lavoro usato in questo modo".
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