Orlando Ranaldi (una vita fra Senato e spaccio di cocaina)
Presa banda italo-albanese: 10 arresti - L'uomo è ritenuto il braccio destro di un boss dell'Albania che gestiva i pusher nella parte sud dell'hinterland di Roma. Le indagini durate sette mesi dei carabinieri di Valmontone hanno portato all'arresto anche di un autista Cotral e di un vigile urbano. Spacciavano anche con le auto di servizio
Il direttore dell'ufficio delle Poste del Senato è stato arrestato dai carabinieri per spaccio di cocaina. L'uomo è ritenuto il braccio destro di un boss albanese che gestiva i pusher nella parte sud dell'hinterland di Roma. Secondo quanto si è appreso il 53enne Orlando Ranaldi, di Olevano Romano, lavorava insieme a un'autista Cotral, Alessandro Mele, 36enne, che gestiva il traffico di droga quando arrivava dalla Capitale tramite gli albanesi. A quanto accertato dagli investigatori, il sodalizio era ormai "consolidato" ma non c'è stato bisogno di perquisire l'ufficio di Ranaldi al Senato, dall'inchiesta non è emersa infatti nessun attività di spaccio nei locali di palazzo Madama.
Chi teneva i rapporti
tra la banda di albanesi di Torre Maura, borgata romana, e la 'cupola'
di Valmontone era l'autista del bus, Alessandro Mele, che gestiva e
coordinava le operazioni di spaccio. La cocaina, riferiscono i militari,
arrivava da Roma e serviva solo il territorio di Valmontone. Tutti
avevano un ruolo prestabilito. Il direttore per esempio, non solo
spacciava ma aveva rapporti diretti con l'autista del bus. Una struttura
consolidata e verticistica, dove ognuno era a conoscenza dei compiti
dell'altro e soprattutto di quanto e come funzionasse o fruttasse
l'attività. Il direttore delle Poste è accusato di spaccio e peculato.
Oltre all'autista Cotral e il direttore delle Poste, è stato arrestato
anche un vigile urbano di Valmontone, Stefano Gallo. Tutti loro si
sarebbero prestati,
anche con le auto di servizio, a smerciare droga per conto dell'organizzazione.
L'alleanza
italo-albanese è stata scoperta dai carabinieri della Stazione
Valmontone che dall'alba di oggi ha notificato 10 misure cautelari - 6
in carcere e 4 agli arresti domiciliari - nei confronti di 3 cittadini
albanesi e 7 italiani. Tuttora in corso decine di perquisizioni nei
confronti di altri soggetti legati a vario titolo alle attività illecite
della banda. Durante le indagini, durate circa sette mesi, sono stati
arrestati diversi soggetti in flagranza di reato. Centinaia di dosi di
cocaina sono state sequestrate.
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