La "Governatrice" e la Grande Festa in puro stile Cafonal
Bene farebbe, la polverosa, a dimettersi e basta. A prescindere dai furti di Fiorito & C., perchè già quello che abbiamo visto in questi anni (e quello che la polverosa non ha visto) sarebbe ragione sufficiente per un ritorno a casa. Ora la tizia rilancia col suo bluff. Chiede un incontro con la Cancellieri per discutere di tempi delle elezioni (e rafforzare così la minaccia di dimissioni e di "tutti a casa"), solo per ridurre la resistenza dei suoi magnaccia da riporto alla riduzione dei privilegi. Ma la Polverini non andrà a casa, esattamente come non c'è andato Formigoni. Nel centro-destra le dimissioni non si danno: si minacciano e basta.
Polverini: «Dimissioni e voto, vediamo i tempi»
«Sto chiedendo un appuntamento al ministro Cancellieri per capire, nel caso in cui si proceda in questo disastro, quali siano i tempi e le condizioni per andare al voto». Lo ha detto a «Mattino Cinque» Renata Polverini parlando dello scandalo dei fondi del Pdl. Con queste parole il presidente della Regione Lazio prefigura uno scenario finora inedito: le sue dimissioni e di conseguenza le elezioni regionali.
Renata Polverini ha rilevato: «Ho posto come condizione al Consiglio Regionale di rientrare nei parametri economici delle altre regioni. Ciò che dipendeva da me e dall'azione della mia giunta è stato messo in campo già ieri: ho bloccato completamente tutti i fondi dei quali, purtroppo, stiamo discutendo in questi giorni e, ad oggi, il Consiglio Regionale non ha più trasferimenti di fondi da parte della giunta. Ho bloccato anche i trasferimenti di ciò che serve per il funzionamento, in attesa che ci sia una regolamentazione precisa e chiara. Ho dato mandato perchè, sulla base di una legge nazionale, si riducano i consiglieri e gli assessori, e si istituisca un collegio dei revisori dei conti, che verranno scelti sulla base di un elenco dei revisori accreditati presso la Corte dei Conti». (l'Unità)
Dunque, la Polverini ha chiesto già da ieri che la regione si comportasse come le altre regioni. Fino a ieri, e per oltre due anni, non le è mai venuto in mente. C'è voluto l'arrivo della Benemerita per farle capire che si era passato il segno. Non sapeva nemmeno dei 200.000 euro a testa per spese politiche non soggette a rendiconto di cui godevano (eccome, se godevano...) i SUOI consiglieri? O sapeva, e le andava bene così?
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