PREMESSA: Ieri ho pubblicato un post nel quale ho avuto modo di esprimere compiutamente la mia opinione sull'argomento. In sintesi, non ho stigmatizzato i tecnici della CGR per non aver previsto la data e il luogo del terremoto (nessuno può farlo) ma per aver compiuto il peccato specularmente opposto: escluderne la possibilità e la probabilità, piegando le conoscenze della sismologia ai voleri di Bertolaso & C. Ed arrivando a stravolgere tutte le mie (poche e datate) conoscenze di sismologia, assegnando a scosse premonitrici, sempre più frequenti e intense, il significato che hanno, DOPO, le scosse di assestamento (decrescenti in frequenza e intensità).
Quindi questi emeriti professori non li condanno per non aver previsto, ma per aver escluso, con motivazioni assurde e capovolte, ciò che è avvenuto. E per averlo fatto su pressioni di un pluri-imquisito al soldo di Berlusconi. Le telefonate uscite sulla stampa fra Boschi e Bertolaso, dovrebbero togliere ogni dubbio. E bene avrebbe fatto Clini ad evitare parallelismi osceni fra Boschi e Galilei.
Oggi ricevo due scritti (uno di Axel e uno - in format "commentino" - di Charly Brown). Li pubblico entrambi nello stesso post, perchè è il modo migliore, a mio avviso, di arricchire il confronto di idee, essendo i due pareri non coincidenti, su alcuni punti non marginali. Tafanus
IL MINISTRO CLINI NELLA PARTE DELL'UTILE IDIOTA (di Axel)
Di
un ministro dell’ambiente che tuona contro “la condanna stile Galileo”
subita dalla banda di emeriti incapaci che componevano il gruppo grandi
rischi dovremmo dire cose davvero negative, anche sulla scorta del fatto
che questo grande genio dalla sua posizione avrebbe l’obbligo di pesare
bene le sue parole.
Il
ministro Clini ha invece una storia oramai davvero clamorosa di
affermazioni devastanti se attribuite ad un uomo dedito all’ambiente:
infatti il nostro eroe, appena insediato il tragicomico governo Monti
(tragicomico non per il presidente del consiglio ma per la pletora di
incapaci di cui si è circondato) debutta con lo svarione sul nucleare parlandone
a favore dopo il referendum che lo boccia;
prosegue con le frasi sulla TAV “assolutamente sostenibile e
necessaria” (con evidenze dell’esatto contrario, facilmente disponibili
in rete…) poi si fa paladino della necessità assoluta di continuare con
la produzione all’ILVA in base alle inderogabili esigenze di lavoro
nell’area Tarantina, salvo poi rendersi conto che (ma guarda un po’…) il livello di
inquinamento generato da un’acciaieria assolutamente fatiscente comporta
una serie di dati impressionanti dal punti di vista della mortalità.
L’ultima
chicca è rappresentata dalla condanna dei sunnominati “esperti” che in
luogo di segnalare uno sciame sismico che rappresentava un’evidente
anomalia (e che storicamente ha portato a catastrofi nel passato,
proprio nella stessa zona) hanno deciso di adeguarsi ai voleri del capo.
Gli esempi più clamorosi sono quelli sul terremoto della Maiella del 1706, oppure http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_della_Marsica, e sul terremoto della Marsica, mentre anche a partire da maggio 1958 a L’Aquila si verificarono una
serie di microscosse seguite il 24/06/1958 da un sisma di magnitudo 5.0,
fortunatamente senza vittime.
Nonostante
tutte queste informazioni i nostri “eroi” scienziati hanno giustamente
pensato di adeguarsi agli ordini di chi li aveva fatti eleggere,
minimizzando il problema e contribuendo ad accrescere il numero delle
vittime del terremoto Abruzzese.
Giusto
per la cronaca, e per chiarire che i suddetti personaggi sono stati
condannati non sulla base di un errore sulla previsione di un evento
catastrofico come un terremoto ma sulla base di affermazioni
telecomandate dall’alto, riportiamo alcune parti delle intercettazioni
pubblicate oggi da “Repubblica”.
Guido Bertolaso Enzo Boschi
“Già
prima del sisma del 6 aprile, d'altronde, Bertolaso si era dato da fare
per tranquillizzare una popolazione con i nervi a fior di pelle per via
dei mesi di piccole scosse e degli annunci di Giampaolo Giuliani,
secondo cui un forte terremoto avrebbe colpito Sulmona.
Bertolaso
il 30 marzo aveva chiesto ai "luminari del terremoto" di riunirsi il
giorno dopo all'Aquila per "zittire subito qualsiasi imbecille", per
"tranquillizzare la gente" e per dire che "cento scosse servono a
liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male.
Capito?".
I "luminari" capiscono. E si adeguano, sia prima che dopo il terremoto
Anche
dopo il sisma l'allora direttore della Protezione Civile continuò a
chiedere alla Commissione dichiarazioni che avessero lo scopo di
tranquillizzare la popolazione. "Mi hanno chiesto: ma ci saranno nuove scosse?" dice in una telefonata del 9 aprile al sismologo Enzo Boschi.
Proprio quel giorno la Commissione si sarebbe riunita nella sede dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a Roma.
Prima dell'incontro Bertolaso spiega al suo interlocutore: "La riunione di oggi è finalizzata a questo, quindi è vero che la verità non la si dice".
E ancora: "Alla
fine fate il vostro comunicato stampa con le solite cose che si possono
dire su questo argomento delle possibili repliche e non si parla della
vera ragione della riunione. Va bene?"
Quali
siano le vere ragioni della riunione e l'innominabile verità non è
chiaro, Neanche Boschi sembra capirlo. Ma in quei giorni c'era molta
preoccupazione sulla tenuta della diga di Campotosto in caso di una
nuova forte scossa.
"Quando
avete finito mi chiami e mi dici quello che vi siete detti. Eh?"
prosegue Bertolaso, il cui telefono era stato messo sotto controllo
precedentemente dalla procura di Firenze nell'ambito dell'inchiesta G8.
Per
queste frasi l'ex capo della Protezione Civile è attualmente indagato
all'Aquila, nel secondo capitolo del processo per il sisma.
Boschi
il 9 aprile, per nulla scandalizzato dal tono del suo interlocutore,
risponde ossequioso: "Non ti preoccupare, sai che il nostro è un
atteggiamento estremamente collaborativo. Facciamo un comunicato stampa che prima sottoponiamo alla tua attenzione".
Che
stile, che schiena dritta: l’obiettivo non è quello di gestire un
possibile sisma, ma di “tranquillizzare la popolazione”, senza che
peraltro a nessuno venga in mente di gestire non già un’evacuazione
(assolutamente improponibile, si badi bene) ma una procedura di gestione
di un’eventualità catastrofica.
Procedura
che, peraltro, sarebbe utile a prescindere dalla probabilità di un
sisma: in altri termini, la protezione civile negli stati europei ha il
compito di gestire prima di tutto le procedure che semplifichino le
emergenze, non certo le manifestazioni pubbliche.
Si
deve solo sbugiardare Giuliani, che ha diffuso dati allarmanti e che
continua a segnalare il rischio di un terremoto, in questo ovviamente
fortemente avversato dall’INGV che continua a ripetere come un mantra
che “i terremoti non sono prevedibili”.
Cosa
vera, ma solo relativamente al momento preciso in cui potrebbe
verificarsi l’evento: dal punto di vista statistico invece
l’approssimarsi di un evento di questo tipo è assolutamente prevedibile,
come del resto evidente dalle esercitazioni che si svolgono nelle
scuole di Los Angeles e Giapponesi, in cui anche un sisma di
elevatissima magnitudo non ha fatto 308 morti.
Inquisizione
? assolutamente no. Il fatto, vero e comprovato, è che in questo caso
scienziati politici hanno preferito raccontare quello che faceva comodo a
chi li ha messi nelle loro comode posizioni, invece di fare
correttamente il loro lavoro ed indicare che lo sciame sismico avrebbe
potuto indicare il rischio (statistico, si badi bene) di un evento di
dimensioni maggiori.
Non sono stati condannati gli scienziati per aver sbagliato una previsione.
Sono
stati condannati sei politicanti che si sono atteggiati a scienziati
per appoggiare delle decisioni scellerate come evidente in questa
telefonata dove lo "scienziato" Boschi si prosta davanti al padrone Bertolaso
che, in un'altra telefonata, fa questa sconcertante affermazione “…non
bisogna dire che non ci saranno altre scosse, è una cazzata… non si dice
mai…” “ci sarà una riunione do vengono Zamberletti, Barberi, Boschi,
quindi i luminari dei terremoti in Italia… li faccio venire da te… è
più un operazione mediatica… così loro, che sono i massimi esperti dei
terremoti, diranno ‘è una situazione normale, sono fenomeni che si
verificano, meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala richter piuttosto
che il silenzio perché 100 scosse servono a liberare energia e non ci
sarà mai la scossa, quella che fa male. Hai capito ?” (il video di Repubblica)
Per certo hanno capito i cosiddetti “scienziati”. Ministro Clini, altro che caccia alle streghe: dovrebbe essere lei il primo a definire questi personaggi “cialtroni”.Dovrebbe.
Axel
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IL COMMENTINO (di Charly Brown)
La magistratura ha emesso un verdetto di condanna di 6 sei anni di
reclusione per omicidio colposo ai danni degli esperti sismologi del
gruppo Grandi Rischi, per non aver saputo o voluto dare l’allarme di
imminenza del disastro che colpí L’Aquila e dintorni. Le critiche per
questo verdetto, che mi permetto di definire idiota, sono note, ma
soprattutto concentrate sul fatto che da oggi in poi non ci sará
nessuno, fattucchiere e maghi inclusi, che oserá far parte di questo
gruppo.
Infatti, a buona ragione, quasi tutti gli scienziati di Grandi
Rischi hanno serenamente dato le dimissioni. La cosa che non mi sembra
sia stata ancora detta (e proveró qui a spiegare brevemente) é la seguente: mi
sono domandato cosa sarebbe successo qualora l’allarme di imminente
sisma fosse ragionevolmente stato dato.
Cosa ci si sarebbe aspettati?
Premesso che é assolutamente impossibile prevedere il giorno, l’ora, il
punto preciso dell’epicentro ed il grado d’intensitá, e senza contare
che si tratta di aumentato rischio e non di certezza, cosa avrebbero
dovuto fare gli abitanti della zona sottoposta a rischio? Passare le
notti fuori di casa? Puntellare i muri e i soffitti delle loro
abitazioni? Fuggire in Australia? E se il sisma non si fosse verificato,
chi avrebbero citato in giudizio per procurato allarme?
Domande che
ovviamente troverebbero una risposta se in Italia esistesse una vera
prevenzione contro i rischi sismici. La soluzione mi sembra a portata di
mano: dato che si chiede alla scienza di portare le vesti del mago
Oltema, con tanto di boccia di cristallo, gli scienziati di questo
settore hanno fatto benissimo a dimettersi. Coi denari risparmiati,
invece sarebbe opportuno assoldare architetti giapponesi, che ci
spieghino come costruire stabili antitellurici nelle zone ad alto
rischio sismico, risparmiando cosí vite umane e le spese di mantenimento
a Rebibbia di inocenti scienzati , come tutti impotenti contro
l‘inevitabilitá e la imprevidibilitá degli eccessi della natura..
Charly Brown
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