Paolo Gentiloni, che adesso è tutto casa, chiesa e Palazzo Vecchio, politicamente non nasce odoroso d'incenso. Tutt'altro. Per lui persino uno come Enrico Berlinguer voveva essere una sorta di fascista travestito. Inizia infatti la sua militanza politica non già nel PCI, ma addirittura nel "Partito di Unità Proletaria per il Comunismo"...
Non vi scappa da ridere a pensare a Paolo Gentiloni, discendente da quel Vincenzo Ottorino Gentiloni, presidente della UECI (Unione Elettorale Cattolica Italiana), e firmatario del "Patto Gentiloni" col liberale Giovanni Giolitti, che si mette l'eschimo, la t-shirt col Guevara, e corre a iscriversi al PDUP, e a marciare verso il Sol dell'Avvenire con Mario Capanna, Pintor, la Rossanda, Lucio Magri, per poi cadere fulminato ai piedi del "Cicoria" Sindaco di Roma, di cui diventa "portavoce"? Ma ci pensate? certo che sò soddisfazzioni, fare il portavoce di pane e cicoria... quello che ha creato l'API Salvelox, accreditato dello 0,4% dei consensi, e che si è fatto sfilare da tale Lusi tutta la cassa del partito senza accorgersi di nulla...
Gentiloni, da Ministro delle Comunicazioni del Governo Prodi, si è distinto per aver trattato la legge sull'assetto TV parlandone con un esperto super partes: Fedele Confalonieri.
Ora, abbandonati da un pezzo gli afrori della Grande Steppa (Oh Katiuscia, hai fatto tu la piscia / si, Dimitri, ne ho fatti cento litri / e li ho fatti nella Grande Steppa / dove brilla il Sol dell'Avvenir), Gentiloni [effetto eco: oniiii... oniii...], si è lasciato attrarre di nuovo dall'irresistibile odore dell'incenso.
In calce pubblichiamo l'intervista rilasciata da Gentiloni [oniiiiii... oniiiiiii] al Mattino di Napoli, ripresa dal sito del PD . Ma prima vogliamo parlare dello sconcerto che abbiamo provato ascoltando con le nostre orecchie questa sesquipedale minchiata di ooonnniii (vado a memoria, ma il senso era quello):
"fare il registro dei sostenitori è un errore; fare il doppio turno è un errore; tutto è un errore. Se vogliamo allargare l'area del consenso al PD, dobbiamo aprire alle "forze moderate", e far crescere il numero dei votanti, per prendere consensi anche da destra". E via di questo passo.
Ora, dovremmo, con tutta la pazienza che ci resta (e che non è moltissima) tentare di spiegare a oooonnnniiii due semplici cose:
Gentiloni: "Inaccettabili le primarie a doppio turno" - Intervista a Paolo Gentiloni di Maria Paola Milanesio - Il Mattino
«È inaccettabile l'ipotesi di primarie a doppio turno, con un secondo turno a numero chiuso», esordisce Paolo Gentiloni, montiano del Pd e tra i sostenitori di Matteo Renzi.
Cominciamo da Nichi Vendola. Alle primarie ci sarà, ha detto. Basta per farne una sfida reale?
«Sono in radicale dissenso con le posizioni di Vendola ma la sua candidatura rende ancora più evidente che le primarie non saranno un congresso del Pd ma una sfida aperta. Il confronto tra personalità e programmi rappresenta un vantaggio perché dà ai nostri elettori l'opportunità di partecipare, a differenza di altri partiti dove si aspetta che il leader, da dietro le quinte, sciolga la riserva».
Tutto risolto, allora? Sono spariti i timori che sabato l'assemblea del Pd decida regole che possano favorire Bersani?
«È un timore che ho ancora. Sento parlare di regole che avrebbero come obiettivo limitare la partecipazione alle consultazioni, invece di ampliarla. Ritengo inaccettabile l'ipotesi di primarie a doppio turno, con un secondo turno a numero chiuso».
Chiuso per chi?
«Al ballottaggio potrebbe partecipare solo chi ha già votato al primo turno. Succede forse così in Francia, succede forse così alle elezioni comunali? No, e allora perché questa postilla?».
Chi è il sostenitore di questa postilla?
«La sento formulare da parte di importanti esponenti del vertice Pd».
Come può dire, allora, che le primarie sono una sfida reale?
«Sia la direzione del Pd di giugno sia l'assemblea nazionale di luglio si sono espresse a favore di primarie di coalizione, aperte a più di un esponente del partito. In teoria, l'assemblea nazionale che si riunirà sabato dovrebbe solo tradurre in pratica queste proposte. Perciò non capirei l'ipotesi di introdurre regole che limitino la partecipazione degli elettori».
È apocalittico Fioroni quando dice che con le primarie a doppio turno finisce il Pd?
«Io dico che la consultazione deve essere aperta e a turno unico. Chiedere il ballottaggio non rappresenta un particolare motivo di rottura, a meno che non sia il grimaldello per limitare la partecipazione».
Chi vince le primarie sarà il candidato premier?
«Ha il diritto di esserlo, ma non è detto che spetti poi a lui guidare il governo. Nel sistema italiano questo automatismo non è previsto, se non per la Camera, e una nuova legge elettorale potrebbe renderlo ancora più difficile, visto che escludo che il Pd arrivi al 51 per cento. E poi c'è la disponibilità data da Monti, una dsponibilità che io non vedo certo per un bis del governo tecnico ma per una maggioranza politica che sia a favore dell'Europa, intenda continuare l'agenda Monti e sia disponibile a stare insieme solo se guidata dal professore».
Lei è per Monti e per Renzi, ma il sindaco di Firenze boccia un Monti-bis. Come tiene assieme le due cose?
«Io sono per l'agenda Monti non per un bis del governo tecnico e penso che le posizioni di Renzi siano molto più coerenti con il programma dell'attuale governo».
Ci saranno primarie nel Lazio?
«Dipende dal presidente della Regione Polverini. Se scioglie il Consiglio regionale ora, non ci sono i tempi tecnici, perché si andrebbe al voto a metà novembre».
Non vi scappa da ridere a pensare a Paolo Gentiloni, discendente da quel Vincenzo Ottorino Gentiloni, presidente della UECI (Unione Elettorale Cattolica Italiana), e firmatario del "Patto Gentiloni" col liberale Giovanni Giolitti, che si mette l'eschimo, la t-shirt col Guevara, e corre a iscriversi al PDUP, e a marciare verso il Sol dell'Avvenire con Mario Capanna, Pintor, la Rossanda, Lucio Magri, per poi cadere fulminato ai piedi del "Cicoria" Sindaco di Roma, di cui diventa "portavoce"? Ma ci pensate? certo che sò soddisfazzioni, fare il portavoce di pane e cicoria... quello che ha creato l'API Salvelox, accreditato dello 0,4% dei consensi, e che si è fatto sfilare da tale Lusi tutta la cassa del partito senza accorgersi di nulla...
Gentiloni, da Ministro delle Comunicazioni del Governo Prodi, si è distinto per aver trattato la legge sull'assetto TV parlandone con un esperto super partes: Fedele Confalonieri.
Ora, abbandonati da un pezzo gli afrori della Grande Steppa (Oh Katiuscia, hai fatto tu la piscia / si, Dimitri, ne ho fatti cento litri / e li ho fatti nella Grande Steppa / dove brilla il Sol dell'Avvenir), Gentiloni [effetto eco: oniiii... oniii...], si è lasciato attrarre di nuovo dall'irresistibile odore dell'incenso.
In calce pubblichiamo l'intervista rilasciata da Gentiloni [oniiiiii... oniiiiiii] al Mattino di Napoli, ripresa dal sito del PD . Ma prima vogliamo parlare dello sconcerto che abbiamo provato ascoltando con le nostre orecchie questa sesquipedale minchiata di ooonnniii (vado a memoria, ma il senso era quello):
"fare il registro dei sostenitori è un errore; fare il doppio turno è un errore; tutto è un errore. Se vogliamo allargare l'area del consenso al PD, dobbiamo aprire alle "forze moderate", e far crescere il numero dei votanti, per prendere consensi anche da destra". E via di questo passo.
Ora, dovremmo, con tutta la pazienza che ci resta (e che non è moltissima) tentare di spiegare a oooonnnniiii due semplici cose:
- -a) le primarie non servono a spostare elettorato da destra a sinistra, ma a scegliere il candidato premier della coalizione FRA GLI ELETTORI DI CENTROSINISTRA;
- -b) anche in vista delle elezioni, Renzi non allargherà l'area del consenso. Può darsi che porti a votare per il PD qualche italoforzuto. Ma è invece certissimo che moltissimi di noi non voterebbero MAI per una coalizione guidata da questo boy-scout embedded a vescovi, finanzieri delle Caymans, e TV Fininvest.
Gentiloni: "Inaccettabili le primarie a doppio turno" - Intervista a Paolo Gentiloni di Maria Paola Milanesio - Il Mattino
«È inaccettabile l'ipotesi di primarie a doppio turno, con un secondo turno a numero chiuso», esordisce Paolo Gentiloni, montiano del Pd e tra i sostenitori di Matteo Renzi.
Cominciamo da Nichi Vendola. Alle primarie ci sarà, ha detto. Basta per farne una sfida reale?
«Sono in radicale dissenso con le posizioni di Vendola ma la sua candidatura rende ancora più evidente che le primarie non saranno un congresso del Pd ma una sfida aperta. Il confronto tra personalità e programmi rappresenta un vantaggio perché dà ai nostri elettori l'opportunità di partecipare, a differenza di altri partiti dove si aspetta che il leader, da dietro le quinte, sciolga la riserva».
Tutto risolto, allora? Sono spariti i timori che sabato l'assemblea del Pd decida regole che possano favorire Bersani?
«È un timore che ho ancora. Sento parlare di regole che avrebbero come obiettivo limitare la partecipazione alle consultazioni, invece di ampliarla. Ritengo inaccettabile l'ipotesi di primarie a doppio turno, con un secondo turno a numero chiuso».
Chiuso per chi?
«Al ballottaggio potrebbe partecipare solo chi ha già votato al primo turno. Succede forse così in Francia, succede forse così alle elezioni comunali? No, e allora perché questa postilla?».
Chi è il sostenitore di questa postilla?
«La sento formulare da parte di importanti esponenti del vertice Pd».
Come può dire, allora, che le primarie sono una sfida reale?
«Sia la direzione del Pd di giugno sia l'assemblea nazionale di luglio si sono espresse a favore di primarie di coalizione, aperte a più di un esponente del partito. In teoria, l'assemblea nazionale che si riunirà sabato dovrebbe solo tradurre in pratica queste proposte. Perciò non capirei l'ipotesi di introdurre regole che limitino la partecipazione degli elettori».
È apocalittico Fioroni quando dice che con le primarie a doppio turno finisce il Pd?
«Io dico che la consultazione deve essere aperta e a turno unico. Chiedere il ballottaggio non rappresenta un particolare motivo di rottura, a meno che non sia il grimaldello per limitare la partecipazione».
Chi vince le primarie sarà il candidato premier?
«Ha il diritto di esserlo, ma non è detto che spetti poi a lui guidare il governo. Nel sistema italiano questo automatismo non è previsto, se non per la Camera, e una nuova legge elettorale potrebbe renderlo ancora più difficile, visto che escludo che il Pd arrivi al 51 per cento. E poi c'è la disponibilità data da Monti, una dsponibilità che io non vedo certo per un bis del governo tecnico ma per una maggioranza politica che sia a favore dell'Europa, intenda continuare l'agenda Monti e sia disponibile a stare insieme solo se guidata dal professore».
Lei è per Monti e per Renzi, ma il sindaco di Firenze boccia un Monti-bis. Come tiene assieme le due cose?
«Io sono per l'agenda Monti non per un bis del governo tecnico e penso che le posizioni di Renzi siano molto più coerenti con il programma dell'attuale governo».
Ci saranno primarie nel Lazio?
«Dipende dal presidente della Regione Polverini. Se scioglie il Consiglio regionale ora, non ci sono i tempi tecnici, perché si andrebbe al voto a metà novembre».
SOCIAL
Follow @Tafanus