Grilli: "Irpef, benefici per 99% dei contribuenti" - Ma Istat e Corte dei Conti criticano la manovra
Il ministro dell'Economia rilancia il valore delle misure adottate. In audizione al Senato i rilievi del presidente dell'Istituto di statistica e di quello della magistratura contabile: "Le famiglie con figli e redditi bassi risultano penalizzate". Camusso: "Provvedimento doloroso e iniquo"
ROMA - L'economia italiana mostra i primi segnali di ripresa, ma sull'efficacia delle manovra finanziaria il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, non nasconde diversi dubbi. "Dalla congiuntura emergevano alcuni primi, seppur timidi, segnali positivi che sono emersi anche nelle ultime settimane" ha detto l'economista nel corso di un'audizione in Parlamento sulla Legge di Stabilità durante la quale ha dibattuto a distanza con il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che ha presentato un documento d'analisi.
Per il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli il
decreto avrà effetti positivi per "il 99% dei nostri contribuenti"
favorendo le fasce di reddito "più basse". La manovra, inoltre,
"consente di ridurre e ridistribuire il carico fiscale, in particolare
per le famiglie, ponendo attenzione all'equità" con un beneficio medio
"pro capite di 160 euro". Nella manovra fiscale quindi "il vantaggio
complessivo va per il 54% a favore di contribuenti con lavoro
dipendente, per il 34% a pensionati, il 10% ai cittadini con reddito da
lavoro autonomo, il restante 2% agli altri".Critica sia la Cgil che il Pd: secondo il segretario generale, Susanna Camusso,
è proprio l'impostazione della manovra a dover essere cambiata perché
"dolorosa e iniqua"; mentre il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani ha bollato come "propaganda" le parole di Grilli.
Dura la disamina di Bankitalia secondo
cui in primavera "potrebbe essere prudente prevedere contenute misure
correttive", connesse con il processo di revisione della spesa, così che
si "assicuri il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013".
Secondo Salvatore Rossi, la legge di stabilità, "aumenta lievemente il
disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all'1,8 per
cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno
l'impegno al pareggio" preso con l'Ue.
Critica, per molti aspetti, anche la posizione del presidente dell'Istat,
Enrico Giovannini, che ha invitato a interpretare con cautela i dati
sulla ripresa economica perché "dal lato delle famiglie permangono
segnali di sofferenzaSegnali di sofferenza permangono dal lato delle
famiglie: nel secondo trimestre il loro potere d'acquisto si è ridotto
dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al
secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere
d'acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011". E proprio alla luce di
questi numeri l'Istat ha analizzato la Legge di Stabilità varata dal
governo.
Detrazioni Irpef. Per quanto riguarda
la riduzione dell'Irpef e il taglio delle detrazioni "le famiglie con
figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori
rispetto alla media del quintile di appartenenza". Giovannini rileva
anche che lo svantaggio "si lega al fatto che la cura dei figli riduce
le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate,
costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)".
Beneficio per 8 famiglie su 10.
"La riduzione d'imposta media per famiglia, inclusiva di quella
relativa alle addizionali regionali e comunali, è pari a circa 240
euro", ha spiegato Giovannini - .In particolare, le misure - ha spiegato
- comportano un beneficio medio di 340 euro l'anno per il 77,7% delle
famiglie e un aggravio di circa 290 euro per il 7,4%, mentre per il
rimanente 14,9% delle famiglie l'effetto sarà sostanzialmente nullo".
L'Iva.
Complessivamente l'intervento sull'Iva previsto dalla legge di
stabilità "interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l'80%
della spesa per consumi", ha aggiunto Giovannini, nel corso
dell'audizione. "I redditi più bassi potrebbero beneficare" della
riduzione di aliquote Irpef e rimodulazione di deduzioni e detrazioni".
Anche se "per una valutazione puntuale bisognerebbe tenere conto della
specificità delle deduzione".
Probabile rallentamento prezzi in prossimi mesi.
"Nei prossimi mesi e' probabile che si verifichi un rallentamento del
ritmo di crescita dei prezzi per tutte le principali componenti - ha
specificato il presidente dell'Istat -. Nel quadro di una contenuta
riduzione delle spinte provenienti dai costi energetici, l'evoluzione
tendenziale sconterà anche un confronto statistico favorevole, data
l'accelerazione dell'inflazione dello stesso periodo del 2011 dovuta
all'aumento dell'aliquota ordinaria dell'iva deciso a settembre dello
scorso anno".
Città buie. Giovannini è
intervenuto anche sulla scelta di 'spegnere' le luci delle città
spiegando che "ha sollevato dubbi nell'opinione pubblica". A pagarne
soprattutto le spese, secondo i dati di un'indagine del 2009, sono le
donne che provano una sensazione di insicurezza nel 37% dei casi contro
il 20,1% degli uomini. Ed è maggiore nel sud del paese, soprattutto in
Campania (41,6% rispetto alla media italiana del 20,9%). La limitazione
nelle uscite serali è "più alto" nelle aree metropolitane.
Critico anche il giudizio della Corte dei conti,
secondo la quale il mix -Irpef+Iva previsto alla legge di stabilità
"appare sfavorevole per i contribuenti Irpef collocati nelle più basse
classi di reddito (20 milioni di soggetti fino a 15mila euro)". A dirlo è
stato il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, in audizione alle
commissioni Bilancio di Camera e Senato. Di più: la legge di Stabilità
porta il rischio "dell'emersione di ulteriori aumenti impositivi" a
cominciare da imu e tariffe "che le amministrazioni locali potrebbero
deliberare per 'compensare' gli ulteriori tagli di spesa o i nuovi
aggravi derivanti dal disegno di legge". (Repubblica.it)
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