Inaugurando un nuovo stabilimento
(è un miracolo al cubo!) della Barilla - non so dove e non mi interessa saperlo
- il tecnico presidente del consiglio nostrano, l’8 ottobre c. a. ha detto che
"la politica sta dando il meglio di sé e ha dimostrato di essere molto coesa".
Pensate che sforzo cerebrale deve aver fatto il tecnico a dire codeste cosucce nel momento in cui i tribunali di Italia non hanno più energie per perseguire delinquenti politici e politici arraffa-arraffa e nemmeno spazi per metterli dentro. Si autoriproducono come la peste, il virus, il tifo, la spagnola. Basterebbe che il parlamento fosse dichiarato «zona franca e libera» per metterci i pochi onesti rimasti in tutta Italia e si dichiarasse l’Italia «prigione a cielo aperto». Penso e sono convinto che gli onesti e i «coesi» starebbero larghi dentro il palazzo Citorio, mentre la densità di delinquenza avrebbe qualche problema perché il territorio nazionale sarebbe insufficiente a contenerli tutti.
Berlusconi come maestro ha avuto successo e può essere soddisfatto di avere educato una intera generazione di delinquenti, di corrotti, corruttori, fedifraghi, eroinomani, ladri, papponi, mafiosi. Misisone compiuta! Per festeggiare degnamente, è andato nell’«Unione Sovietica» del suo amico comunista Kgb, Putin, a spupazzarsi le prostitute di là, ma prima di partire ha dichiarato che lui «farebbe» (mica è fesso!) un passo indietro per favorire i moderati per non lasciare l’Italia in mano ai comunisti. E’ l’unico in Italia a frequentare i comunisti, e bisogna che qualcuno glielo ricordi, perché non solo è il solo comunista superstite, ma non è mai stato liberale e tanto meno moderato. Dietro a lui corre Renzi del fu Pd, ormai con Letta che scalpita per correre da Casini e Bersani che va al Cern per incontrare i neutrini della Gelmini (quelli che corrono veloci fino all’Aquila).
Questa gente non ha capito che alle prossme elezioni Beppe Grillo diventa in un colpo solo presidente del consiglio, presidente della repubblica, presidente della Cei, Segretario di Stato e Papa. Senza spendere un centesimo, da genovese verace. Intanto si allena ad attraversare lo stretto di Messina, così per imitare Mao Tse Tung, Mussolini e King-ciò, nuotatori liberi di dittatura obbligata. Berlusconi il comunista, dunque, «farebbe» un passo indietro. Ieri ne aveva fatto uno di lato; domani ne farà uno in avanti e posdomani farà il salto della quaglia per ricominciare il gioco del monopoli di nuovo. L’unico che ci crede è il Joly Al Fano che con il suo aspetto truce anche quando ride a tutta dentiera cavallina non capisce nemmeno lui cosa dice e dove si trova. La strategia è chiara: poiché tutti i sondaggi - anche quelli a pagamento - sono disastrosi, per non perdere la faccia deve fare un gesto significativo, ma per questo deve costruirsi come «statista» e quindi fa il generoso, il magnanimo che imposterà la campagna sulla base del «io non faccio i miei interessi, perché mi sacrifico per la patria: rinuncio al comando per amore del mio paese che non deve cadere nelle mani dei comunisti. Guadate come sono grande, io, che non tengo conto al mio tornaconto …». Signore, ma perché non lo togli di mezzo, con le spicce o con le brutte? Se lo fai ti accendo un cero pasquale, alla Peppone!
E a figuri come questi che si riferisce il tecnico Monti quando parla «del meglio di sé»? Noi dobbiamo anche pagarlo come senatore a vita!!!!
Il Concilio, Lerner (Gad), TV 2000 e l'angoscia
Lunedì 8 ottobre, dunque, dopo essere stato invitato da molti amici che mi hanno informato, mi metto davanti all tv per vedere il programma in trasferta dell’«Infedele» negli studi di Sat-2000, la TV della Cei per la commemorazione del concilio. Si parte subito con un senso di angoscia con la giornalista col caschetto 2000, Lucia Ascione, che già prima di cominciare dà segni di evidente agiografia compiaciuta. Poi vedo gli ospiti: a parte don Giovanni Nicolini di Bologna e Alberto Melloni, storico (che però non si è sbilanciato affatto), c’era un parterre di becchini del concilio che facevano finta di prenderlo sul serio. Chi erano costoro?
- Scola Angelo, arcivescovo di Milano per volontà del pontefice regnante e per imposizione di CL, che faceva il finto progressista, cercando contestare
- Roberto De Mattei, presidente dell’Associazione «Lepanto» (credo che basti il nome come il lassativo Falqui), consigliere per le questioni istituzionali di Fini, è membro di ordine nuovo e fu da Berlusconi nominato subcommissario al Cnr con delega alle scienze umane. Egli è ancora un fautore del «creazionismo» contro l’evoluzionismo e giudica (lo ha detto anche nella sera scellerata) il concilio la causa di tutti i mali.
- Dino Boffo, presidente di Sat 2000, presidenza per grazia ricevuta come risarcimento per il fango che il Giornale e Libero scagliarono contro di lui per ordine di Berlusconi che voleva avvertire con stile tipicamente mafioso Bagnasco e Bertone. La sua aria trasognata e misticheggiante faceva venire la voglia di darsi all’ateismo non pacifico.
- C’era anche Giuliano Ferrara, il «vuoto gonfio» e direttore del Foglio, cioè il prezzolato di tutti i tempi, che per darsi visibilità (!!??) può dire solo insensatezze e castronerie senza testa né coda.
- Chiudeva l’unica donna del cerchio: Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti, che quando apriva bocca, ne usciva una omelia scaduta in una omelette con uova vecchie.
Il programma era confezionato da Sat 2000 con gli invitati che erano invitati da Sat 2000; e Lerner, il Gad, che si è prestato a fare da comparsa, annullando un dibattito che non poteva esserci e infatti non c’è stato. L’obiettivo della gerarchia ufficiale e dei suoi «embedded», giornalisti e non, è semplice: in questo anniversario, bisogna esaltare il concilio a più non posso, esaltarlo «nel solco della tradizione», occorre dire che è stato grande, anzi grandissimo concilio e che per questo è meglio metterlo da parte e passare all’odg della nuova evangelizzazione e alle lagne di Benedetto XVI che piange sugli tsunami laicisti, sui relativismi, sulle famiglie da salvare, ma guai a mandare a quel paese Casini e Berlusconi e Fini e loro compagnia cantante che di … famiglie se ne intendono. Guai a dire una parolina all’orecchio di Monti che con le sue politiche senza politica, ma di tagli, ha distrutto più famiglie lui che Carlo V in Francia.
Non sono riuscito ad arrivare in fondo alla trasmissione; ho cambiato canale e sul 24 c’era una storia di mafia con morti ammazzati: finalmente un po’ di logica grammaticale dove chi spara, spara, chi ammazza sa di ammazzare e chi è mafioso sa di mafiare. Se questo è il ricordo del concilio, è meglio che passi presto questo anniversario perché di questo passo fa venire solo le coliche alle ginocchia. Per chi ha voluto, ci siamo rivisti a Genova in San Torpete, giovedì 11 ottobre, per parlare del concilio a modo nostro
Paolo Farinella, prete
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