Pronta la bozza con le regole della competizione che incoronerà il candidato premier. C'è il ballottaggio. E per votare si dovrà fare dichiarazione di sostegno al centrosinistra. Previsto anche il patto di coalizione. Chi perde dovrà sostenere il vincitore. Il "rottamatore": "Non capisco perché non vadano bene quelle del passato". Veltroni: "Non dirò per chi voto"
Secondo la bozza su cui si sta lavorando chi vorrà votare dovrà ritirare un certificato elettorale entro un giorno prima delle consultazioni. Tuttavia, si potrà ritirare la tessera anche la domenica stessa delle primarie: in ogni comune sarà aperto un ufficio elettorale per iscriversi all'"albo degli elettori". Chi vota alle primarie sottoscriverà una dichiarazione di sostegno al centrosinistra. E i nomi dei votanti potranno essere pubblici "non perché avranno partecipato alla consultazione", ma in quanto "sostenitori" della coalizione.
Per quanto riguarda il doppio turno, solo chi avrà votato alla prima tornata delle primarie potrà farlo anche alla seconda. Sarà quindi la stessa platea di elettori a decidere al ballottaggio. Inoltre chi uscirà sconfitto dalla competizione dovrà sostenere il vincitore. È poi previsto il patto di coalizione tra i candidati. Patto a cui non parteciperà Bruno Tabacci perché il suo partito, l'Api, "è fuori dal campo del centrosinistra". Per questi due punti, in assemblea, si voterà a maggioranza semplice. Mentre per la deroga allo statuto che permetterà la candidatura anche di altri esponenti del Pd, servirà il 50% più uno degli aventi diritto. Questi poi dovranno raccogliere tra le 70 e le 80 firme nell'assemblea nazionale e il 3% degi iscritti del partito in tutto il Paese.
Intanto Renzi si chiede perché proprio adesso si è deciso di cambiare le regole. "Mi pare un errore - spiega il sindaco di Firenze - inserire il ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno: e se la prima domenica ti ammali?". Il rottamatore aggiunge di coltivare comunque la speranza "che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa". Rilancia Roberto Reggi, responsabile della campagna di Renzi: "Non si possono pubblicare i nomi degli elettori alle primarie. E' contro la privacy. Siamo pronti a fare ricorso".
Al sindaco di Firenze risponde Nico Stumpo, responsabile dell'organizzazione della segreteria nazionale del Pd. "Vedo che Renzi chiede con insistenza perché si devono cambiare le regole. Vorrei fargli notare sommessamente che sabato riuniamo l'assemblea nazionale del Pd per cambiare la regola dello statuto in modo da consentirgli di candidarsi alle primarie". Infatti, secondo l'attuale regolamento del Pd, il candidato premier è il segretario del partito.
Sel: sopo il sei ottobre regole al tavolo della coalizione. "Le regole delle primarie si definiscono dopo il 6 di ottobre. Quella di cui si parla è la visione del Pd, ma se sono regole di coalizione devono essere condivise". Francesco Ferrara, il delegato di Sel al tavolo delle regole delle primarie, invita alla cautela "Ora tocca al Pd esprimersi - dice - e rispettiamo la loro discussione. Poi le regole dovranno essere portate al tavolo della coalizione. E in quella sede noi diremo la nostra".
Sel è in linea di massima d'accordo sulla previsione dell'albo per gli elettori ('una forma di iscrizione c'è in tutte le primarie, spiega Ferrara) e lo stesso vale per il secondo turno. "Il ballottaggio va bene. Quello che non ci convince - osserva - è la previsione che al secondo turno voti solo chi ha votato al primo. Questo vorremmo discuterlo".
... Matteo Renzi, detto "Il Bischero di Rignano", non capisce. E allora noi, che siamo gentili, proviamo a spiegarglielo. A prova di scemo, anche se dubitiamo che possa capire:
-a) la prima regola che si sta cambiando in corsa, a partita iniziata, è quella riportata dal comma 5 dell'art. 20 dello Statuto del PD, che recita:
5. Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario Nazionale.
Afferra, Renzino? a norma di Statuto, lei non potrebbe neanche rompere i coglioni, e il PD si accinge a votare una norma che modifichi il comma 5 dell'art. 20 dello Statuto, per consentirle di rompere i coglioni. Eppure non ho sentito levarsi da parte sua alti lai per questa modifica in corsa delle "regole". Suppongo quindi che le regole che stanno bene a lei si possono cambiare in corsa. O no?
-b) il Renzino afferma che il registro degli elettori della coalizione violerebbe la privacy. No, Renzino. Chi ci tiene a non essere marchiato a vita come elettore del centro-sinistra (mettiamo, per esempio, perchè è un simpatizzante del PdL), non è costretto a partecipare. Ci rendiamo conto che questo la priverà di molti elettori "Pizzarotti way", ma è proprio per questo che le regole vanno cambiate. Per evitare che questo giochino di inquinare le primarie altrui - che è diventato sport nazionale già dalle primarie per la scelta del candidato sindaco del PD a Firenze, ricorda? - abbia termine.
-c) D'altronde uno come lei, tanto amato da tutti (i destri) italiani, cos'ha da temere? Non era mica il sindaco più amato dagli italiani, Scavolini style? Lei è più forte di ogni registro e di ogni ballottaggio, e stravincerà.
-d) Vede, persino alle elezioni per amministratore di condominio, o per rappresentante di scala, occorre identificarsi come condomino, o come inquilino di quella scala. Afferra? Io non posso - pere fare un esempio - partecipare alle votazioni per la scelta dell'amministratore del condominio accanto. Afferra? Sono cose elementari, anche se sembra che per lei siano pareti di 6° grado.
-e) Perchè il ballottaggio? Perchè nel momento in cui di cambia lo statuto per consentirle di rompere i coglioni (e quindi in teoria si potrebbero presentare dieci candidature del PD (...sa, come le liste civiche e le liste civetta...) è indispensabile che, in assenza di un vincitore al 1° turno col 50% +1 dei voti, si restringa il campo dei concorrenti ai due migliori classificati. Ma lei cos'ha da temere, visto che certamente già al 1° turno sbaraglierà tutti prendendo l'80% dei voti?
Si rilassi, coso. Se sperava di vincere le primarie coi voti dei Fioroni, dei Gentiloni, dei Berlusconi, e di tutti gli altri "oni" della politica italiana, deve rivedere la sua strategia. Deve cercare di farcela senza i voti di Forza Italia.
E' chiederle troppo?
Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus