Il Bischero di Rignano tocca il fondo
Una lotta senza esclusione di colpi, quella interna alla sinistra. Una lotta che comprende anche l'investimento: il rottamatore Matteo Renzi "schiaccia" l'eminenza grigia Massimo D'Alema. Il camper con cui il sindaco di Firenze sta attraversando l'Italia per la campagna elettorale delle primarie ha infatti "investito", come dimostra la foto, una sagoma del Baffino. Una manovra - fotografica, sia chiaro - che ha alzato un vespaio di polemiche.
Silvia Velo, deputata del Pd vicina a Renzi, ha commentato: "Si tratta di uno dei punti più bassi della poltica italiana. Con oggi ogni limite di decenza è stato superato. La foto che è comparsa su internet, con il camper con stampato a lettere cubitali il nome di Matteo Renzi che investe la sagoma di Massimo D'Alema, è uno dei punti più bassi della politica italiana".
"Noi non c'entriamo" - Pronta la replica di Roberto Reggi, portavoce della campagna di Renzi, che prende le distanze dalla "posa": "Ci dissociamo completamente e chiediamo che la foto venga ritirata dal web" (che equivale un po' al tentativo di prosciugare il mare) (...ma questo Reggi, che qualcuno ha definito "il Casaleggio di Renzi", è tutto scemo... "Chiede al Web". Trova la sede, citofona, sale nelgi uffici del WEB, e chiede: "scusate, vi dispiacerebbe "rimuovere"? Io invece invito "il web" a mmoltiplicare questa foto, che ha le impronte digitali del Bischero, a moltiplicare questa foto per 1000, 1.000.000 di volte - NdR)
Lo staff del rottamatore ha poi puntualizzato che si tratta di un'iniziativa "di cui nessuno degli organizzatori e nessuno del comitato era a conoscenza. Condanniamo il gesto senza riserve" (...insomma, gli hanno usato il camper a sua insaputa... NdR)
E ancora, Reggi ha aggiunto: "Siamo indignati. Noi siamo per un confronto aperto, franco, magari anche ruvido ma che non deve mai trascendere. Noi chiediamo a D'Alema di fare un passo indietro sulla ricandidatura, ma massimo rispetto per lui dal punto di vista umano e politico". Quindi la battuta: "Per noi D'Alema non si tocca, dobbiamo difenderlo dagli investimenti, è il nostro maggior sponsor...".
"Vergogna" - Ma la presa di distanza non basta. La polemica, a sinistra, infuria. E la Velo ha aggiunto: "L'immagine evoca violenza, evoca la tragedia dei morti sulle strade su cui è una vergogna pensare di scherzare e, d'altra parte, fa il paio con quanto detto ieri dal coordinatore della campagna di Matteo Renzi, che si è augurato di veder passare i cadaveri nel fiume. Non si capisce come tutto questo sia compatibile con chi si vanta di fare una campagna elttorale con il sorriso sulle labbra".
(Fonte: CooperatorVeritas)
Renzi, la rottamazione, la polemica con l'Unità - Le minchiate di Renzi, la replica di Claudio Sardo
Ieri Prospero definiva "fascistoide" il termine "rottamazione". Renzi ha duramente criticato il giornale. Oggi su l'Unità la risposta del Direttore.
LA PROTESTA DEL FASCISTA RENZI - «Trovo ingiusto che il quotidiano fondato da Antonio Gramsci scriva oggi (ieri, ndr) che rottamazione è una parola fascistoide. Si può criticare, non pretendo che tutti la pensino come me, ma sentirsi dare del fascista è inaccettabile», dice Matteo Renzi riguardo il commento di Michele Prospero uscito ieri su queste pagine. «Sono sconvolto - ha proseguito - ci sono punti di insulto oltre cui riesco ad andare. Oggi (ieri, ndr) è il 16 ottobre e nel 1943, nel ghetto ebraico di Roma si consumava il rastrellamento di 200 persone, nessun bambino tornò a casa quel giorno. Un fatto che ancora oggi offende il cuore degli italiani. Quando si parla di fascismo si parla di questo. Mi sento umiliato e venerdì andremo sulla tomba di Don Minzoni, per ricordare cosa ha fatto realmente il fascismo nella nostra terra, perché spero che la politica si riappropri di quella correttezza di espressione che adesso gli manca e di cui spero l’Unità si scusi».
LA RISPOSTA DI CLAUDIO SARDO - L'Unità ha pubblicato ieri un articolo di Michele Prospero contrapposto ad un altro di Roberto Weber. Davano entrambi sostanza allo scontro, non solo nominalistico, tra rinnovamento e rottamazione. L'Unità è un giornale che racconta il Pd, le primarie, il centrosinistra, la sfida per il governo del Paese senza ipocrisie e senza edulcorare la portata dei dissensi e della battaglia politica. Continueremo a farlo, con tutti i rischi che comporta questa libertà. Che Matteo Renzi si sia offeso per le dure parole usate da Prospero, mi dispiace moltissimo. Sono convinto che Prospero non avesse intenzione di dare del fascista a nessuno (e del resto, lo stesso Renzi riconosce che la critica riguarda la parola "rottamazione"). Considererei in ogni caso inaccettabile un confronto che degeneri in offesa. Ma la percezione dell'offesa da parte di Renzi è per me una ferita. (Claudio Sardo, Direttore de l'Unità)
Chissà se oggi, dopo che il Sig.Web si è riempito in un attimo della ignobile foto del camper del Bischero che schiaccia D'Alema, Sardo userebbe ancora parole così piene di sensi di colpa per aver dato il giornale da lui diretto del fascista a Renzi... Renzi ha già detto, indignato che lui di quella foto, fatta proprio col suo camper, e con una preparazione e una messinscena che non si costruisce in dieci secondi, non c'entra nulla. L'On. Silvia Velo, "vicina" a Renzi, ha detto che oggi con la foto del camper la politica ha toccato il puntoi più basso. L'On. Velo ci faccia sapere se ha tratto delle conseguenze, o se "domani è un altro giorno", speso a sostenere il fascistello di Rignano.
Ma qui sorge un altro problema. Serio, al di la della amara ironia delle mie parole: o Renzi sapeva, e allora non è un fascistello, ma un fascistone, della peggiore specie. Oppure il tutto è avvenuto, come ormai è d'abitudine, "a sua insaputa", e allora è un emerito coglione, al quale sarebbe pericoloso affidare non dico la guida di una coalizione e forse di un paese, ma addirittura l'amministrazione di una palazzina a tre piani.
Il fatto che Roberto Reggi (il Casaleggio dei poveri) chiuda il suo comunicato di finto rammarico con una frase idiota di tutt'altro segno ("Per noi D'Alema non si tocca, dobbiamo difenderlo dagli investimenti, è il nostro maggior sponsor..."), ci fa propendere per la prima ipotesi: questi non solo sono fascisti, ma sono fascisti-cretini. La specie peggiore. Perchè altrimenti, anzichè chiudere il discorsetto di circostanza di finto rammarico con un ultimo insulto al "D'Alema rottamato", si sarebbero preoccupati di trovare un alibi di ferro sulla loro assenza dalla "scena del delitto".
E poi, se ha tempo, il Casaleggio della ASL si informi: il WEB non ha una sede dove recarsi a chiedere di rimuovere alcunchè. Ma se esistesse questa cosa, questo emerito cazzone 2.0 dovrebbe chiedere di rimuovere per sempre il suo nome e quello del Bischero dalla "qualunque". Tafanus
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