Come andiamo ripetendo da tempo, non è eticamente e politicamente ammissibile cambiare le regole del gioco negli ultimi minuti di una partita già giocata. Abbiamo TUTTI criticato il fatto che il porcellum sia stato progettato, discusso e approvato a tappe forzate il 21 dicembre 2005, grazie alla complicità di Casini (che ora si dichiara sconcertato dal super-maggioritario varato col suo contributo MOLTO attivo.
Ora, col beneplacito di Napolitano (ma spero non con la condiscendenza di Bersani) si sta tentando la stessa manovra in senso inverso. Sempra la destra becera italiana, ma questa volta con un livello di ertica ancora più basso, perchè la manovra è tentata da una maggioranza parlamentare frutto delle elezioni del 2008, che non ha più il consenso di una maggioranza popolare.
Un golpe, un vero e proprio golpe, che questa volta sarebbe avallato da Napolitano, col solo obiettivo di arrivare ad una nuona ingovernabilità, che imporrebbe nuovamente un "governo tecnico di larghe intese" (tradotto: una oscena ammucchiata).
Caro Napolitano, noi abbiamo quasi sempre preso le sue difese. Questa volta non possumus. Il governo al quale lei sta lavorando al di fuori e al di sopra delle sue funzioni, non è nella costituzione, nell'etica della politica, e non è nemmeno nel nostro interesse.
Monti non è Dio, e un anno di suo governo lo ha ampiamente dimostrato. Ci ha salvato dall'ultimo passettino che ci separava dal burrone, e ci ha liberati dalla vergogna del Berlusconimo. Grandi meriti, ma tutto qui. Da quel momento, NULLA è stato fatto in termini di equità sociale, di sviluppo, di redistribuzione della ricchezza. La Grande Ammucchiata ha prodotto solo la grande palude. Quando qualcosa si è fatta, si è sempre e solo trattato di incredibili pasticci: dagli esodati alle 24 ore degli insegnanti, dagli aumenti dell'IVA e delle riduzioone dell'IRPEF che vanno e vengono a targhe alterne, ad una "legge anticorruzione" che piace molto a corrotti e corruttori.
Nulla di serio è stato fatto contro l'evasione fiscale. Solo operazioni di facciata in favore di telecamera nelle località turistiche. Nessun serio (e facilissimo) intervento di incrocio dei database per scoprire la diffusissima evasione immobiliare (due milioni di case sconosciute al catasto, e quindi al fisco!)
Sulla lotta alla corruzione è stata fatta una legge che - parola della cassazione - rischia di aggravare la situazione, ad esempio sovrapponendo tre fattispecie diverse di concussione, spesso in contrasto fra loro", ma evitando accuratamente di reintrodurre una seria normativa contro il falso in bilancio, che è la madre di tutte le corruzioni. Queste infatti sono alimentate in grandissima parte da fondi creati grazie alla sostanziale cancellazione del reato di falso in bilancio, voluta da Berlusconi. E lei, ci consenta, si è sdraiato alla pecorina - nello scrivere la sbandierata legge anticorruzione - ai voleri di Berlusconi e dei suoi cari.
Le regole del gioco non si cambiamo alla fine della partita, e non lo diciamo solo noi. Lo dice e lo raccomanda caldamente fin dal 2003 la Unione Europea, che invochiamo e citiamo solo quando raccomanda cose che ci comodano (interventi sulle pensioni e sulla "flessibilità", ad esempio), ma che ignoriamo quando raccomanda comportamenti che non ci comodano. Ad esempio l'etica politica riferita alle variazioni della legge elettorale.
Caro Napolitano, la UE - di cui lei è grande sostenitore - non ci ordina, ma raccomanda caldamente da anni a tutti (quindi anche a noi), di NON TOCCARE le leggi elettorali nell'anno che precede le elezioni. Di questa raccomandazioni TUTTI parlano, pochi l'hanno letta. Riteniamo quindi di fare servizio pubblico - come spesso ci accade - linkando il documento nella sua edizione integrale ed ufficiale, ed emarginando la parte più significativa di questo codice, che riguarda i cambiamenti delle leggi elettorali:
rilasciato a Strasburgo il 23 maggio 2003 dalla Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto del Consiglio d’Europa ha sancito, per quanto attiene livelli normativi e stabilità del diritto elettorale, che:
“gli elementi fondamentali del diritto elettorale, e in particolare del sistema elettorale propriamente detto, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell’anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria”.
Lo scopo della regola è chiarito dagli articoli 63, 64 e 65 del “Rapporto esplicativo” delle “Linee guida” del Codice:
“La stabilità del diritto è un elemento importante per la credibilità di un processo elettorale, ed è essa stessa essenziale al consolidamento della democrazia. Infatti, se le norme cambiano spesso, l’elettore può essere disorientato a tal punto che potrebbe pensare che il diritto elettorale sia uno strumento manovrato a proprio beneficio da chi detiene il potere, e che il voto dell’elettore non è di conseguenza l’elemento che decide il risultato dello scrutinio. E’ opportuno evitare le manipolazioni in favore del partito al potere ed una revisione che interviene poco prima dello scrutinio (meno di un anno). Questa apparirà in tal caso come legata ad interessi di partito”.
Quindi, caro Presidente, basta giochini. Le elezioni anticipate sono sempre traumatiche, Ma quando un governo è costretto da interessi in conflitto delle parti politiche che lo sostengono ad un insensato galleggiamento senza futuro, e non è più in grado di produrre leggi utili alla collettività, si abbandoni l'accanimento terapeutico, e si vada al voto. The sooner, the better.
Se lei, caro Napolitano, ritiene che Monti sia ciò di cui l'Italia ha bisogno (ma noi pensavamo di più a Keynes e a Roosevelt...), gli chieda di candidarsi - direttamente o indirettamente - con l'ausilio dei Montezemolo, dei Casini, dei Giannino, dei Bonanni, degli Ichino e dei Renzi. Si misuri col consenso che prima il paese gli ha dato, e poi gli ha tolto. E lo faccia sulla base delle leggi esistenti, e non sulla base di eventuali "Porcellum/2 - Il Ritorno". Di tutto questo paese ha bisogno, tranne che di pastrocchi istituzionali
Tafanus
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