Immigrati: Renzi imita la Lega
Caro Matteo Renzi, la tua impostazione relativa ai temi dell’immigrazione, diritto di cittadinanza e società multiculturale è vecchia e assai deludente. Nel tuo gergo, ti direi che sarebbe da rottamare. Nel 2012 proponendoti di guidare l’Italia almeno fino al 2018 ricalchi nel tuo programma i peggiori istinti destro-leghisti , lontani anni luce dallo spirito di colui a cui dici di ispirarti, il nuovamente eletto Barack Obama.
Non può esserci alcun rinnovamento
che guardi al futuro della propria società sempre più multiculturale se
si continua ad osservare la straordinaria realtà dell’immigrazione solo
dall’occhio miope della sicurezza.
E invece tu ci ricaschi.
Nel tuo programma titoli un intero capitoletto “Un nuovo ordine pubblico per la società multiculturale”, nel quale vengono confermati gli stereotipi urlati da Borghezio e Maroni negli ultimi quindici anni. Una sfilza di contraddizioni dove da una parte si enuncia che “le questioni complesse della criminalità (e) dell’immigrazione vanno affrontate con fermezza ma con razionalità” e subito dopo si afferma esattamente il contrario “rifiutando ogni automatica assimilazione tra criminalità e fenomeni migratori”. Un capolavoro di cerchiobottismo che ahimè sa di poca serietà, coraggio e coerenza.
Si raccomanda fin dalle prime righe di “assumere agenti di origine straniera o di seconda generazione per favorire un modello di ordine pubblico adeguato ad una società sempre più multiculturale”, un modello “adeguato” - appunto - e non che rifletta il cambiamento nella società. Una modello che teorizza una sorta di quote “nere” tra i poliziotti per gestirci in appalto le beghe causate dai loro connazionali e fratelli. Della serie, tra marocchini si conoscono, sanno chi di loro spaccia, che lo prendano per nostro conto. No caro Renzi, non ci stiamo a questo gioco perché non vogliamo vivere nel Paese delle quote e dei ghetti etnici.
E’ un modello che ha già fallito nella Gran Bretagna di Tony Blair. Nelle forze dell’ordine i nuovi italiani ci dovranno entrare dalla porta principale con in mano un passaporto italiano e dopo aver giurato sulla Costituzione. E non perché saranno utili “per ridurre il contributo dei gruppi immigrati al crimine”.
Nel tuo programma arrivi a parlare di “alcune tipologie di immigrati”, “gruppi di immigrati” e “altri gruppi” riducendoli di fatto a fenomeni da catalogare ed arrivando ad esplicitare gli ingredienti del presunto Homo Nero Criminalis. Costui sarebbe “maschio, giovane, senza radici famigliari e in condizioni di irregolarità”. Saranno anche valide tesi studiate da illustri criminologi, peccato però, che la maggioranza di costoro, oggi è impiegato nei cantieri edili di mezz’Italia e nei campi agricoli sotto i caporali.
Caro Matteo Renzi, dietro quelli che chiami “tipologie di immigrati” ci sono innanzitutto persone e speriamo futuri cittadini di questo benedetto Paese. Ci sono cinque milioni di lavoratori, madri, bambini. Ci sono famiglie che aspirano come te e come me ad avere una vita serena e felice. Che vorrebbero avere un parco pulito sotto casa, una scuola e un ospedale che funzionano. Una stazione ferroviaria sicura e una centro storico senza smog.
Ecco, t’inviterei a recuperare l’ultima affermazione del tuo capitolo e cercare di “capire perché (altri gruppi) riescono ad integrarsi e sostenere i fattori positivi di integrazione”. Noi questo lavoro abbiamo iniziato a farlo anni fa, insieme al nostro segretario Pier Luigi Bersani.
Khalid Chaouki
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