C’é evidentemente un filo conduttore che si riconosce nell’elettorato
italiano e che ricorda tanto la consueta premessa di chi sta per
esternare un pensiero discriminatorio: “Io non sono razzista, ma…”.
Dalla lettura di diversi post che regolarmente appaiono su questo blog - in particolare - ma non solo qui, si dovrebbe dedurre che di elettori del M5S non se troverebbe uno, neanche a cercarlo col lanternino di Diogene. A perte le idiozie di quei pochi cui la scuola dell’obbligo ha insegnato a scrivere, ma evidententemente, non a leggere, tra coloro che riescono ad esprimere un pensiero senza insulti e corbellerie, ce ne fosse mai uno che invece di premettere: "...io non sono grillino, ma…”, dichiarasse onestamente di esserlo e avesse la bontá di spiegarcene le ragioni e le attrattive di costruttivitá sociale o anche - perché no - di interesse personale che si aspettano da questa scelta.
Quanto sopra ci darebbe, se non altro, la possibilitá di valutare un pensiero, magari in disaccordo con le linee del blog, ma coerente con le proprie convinzioni, invece di provocare la spiacevole sensazione di stare a fare cappellate con gli spiriti. Ma sembra proprio che il grillismo sia di per sé un fantasma, la cui vacuitá e etericictá, sfuggano persino alla comprensione di dichiara di non esserne sostenitore, ma…
(charly brown)
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