PRIMARIE - Le primarie del centro-sinistra ci consentono di tirare alcune conclusioni. Il successo è indiscutibile. Il risultato è problematico. Le conseguenze non saranno indolori. Oltre 3 milioni di persone che fanno la coda per ore sono il segno che la gente è terrorizzata che torni il «debosciato». Sì, quello che è naturalmente propenso a delinquere. Nessuno, e tanto meno lui, può cavalcare adesso la tigre dell’antipolitica. Nessuno può dire che Bersani è «nomenclatura» perché è stato votato. Il suo 45% (quasi) è simile ad una mezza sconfitta, se si considera che non è stato votato nelle regioni di lunga tradizione «di sinistra».
Vincerà Bersani, se lo voteranno i vendoliani che non voteranno per Renzi. Il centro sinistra non avrà vita facile e la scissione è sempre incombente. Non so se Renzi accetterà una sconfitta «da vincitore» perché una cosa è certa: se il Pd vorrà sopravvivere può permettersi un solo gallo nel pollaio; due sarebbero una tragedia, anche se Renzi, a mio parere, non ha la stoffa del gallo, ma quella del cappone. Si è trovato a cavalcare un sentimento, ma non sa andare a cavallo. Basta sentirlo parlare e dopo 50 secondi ti viene il latte alla pianta dei piedi. La sua politica economica «di sinistra» è Ichino che è peggio della Fornero. Il suo orizzonte culturale è Gori, direttore di Mediaset, ed è tutto detto. In Liguria nella zona di Scajola ha stravinto, ma non a sua insaputa.
Anche se ufficialmente dicono che non vi saranno trattative, io so che, in privato, le trattative sono cominciate la notte stessa, quando si stabilizzavano le percentuali. Vendola non regalerà nulla e non chiederà una linea politica che sa che non potrà ottenere, ma chiederà un «giubilato», secondo il metodo collaudato clericale: "promoveatur ut amoveatur - verrà promosso per essere tolto dai piedi" e lui si farà promuovere per togliersi «dignitosamente» dai piedi. Il sogno di Vendola ora è l’Europa, dove potrà chiedere un posto di commissario nella nuova tornata.
Su questo punto mi gioco Bersani e Renzi insieme: compri uno e porti a casa due. Renzi cercherà di condizionare, pretendendo al congresso un certo numero di posti per i suoi che si sono spesi per lui e li otterrà. Il prossimo congresso conterà tre posizioni: la destra-destra del Pd che è Renzi; la destra-centro che è Bersani e la ex dc (Letta, Franceschini, Moroni) e la destra-sinistretta che è Vendola e qualche pseudocomunistello da sagrestia ancora sorpavvissuto. L’ultimo si toglierà di mezzo ed emigrerà al nord (Bruxelles), Renzi deve vedere cosa gli conviene perché non lo sa nemmeno lui; Bersani sarà un pochino più forte nei confronti di Monti e di Casini perché porterà 3 milioni e passa di azioni cash.
Domenica 25 novembre 2012, Monti ha già messo «un’opa» su Bersani da Fazio, quando ha auspicato la fine dei «governi tecnici», mandando l'avvertimento a Bersani di essere disposto per un «governo politico» appoggiato dal Pd. In altre parole «Monti tecnico» lascia il posto a «Monti politico». State nei paraggi, la marmellata si muove o almeno fa finta di annegarvi. Staremo a vedere.
IL GRACIDAR DEL GRILLO - A primarie in corso, Grillo Beppe ha sentito il bisogno viscerale di insultare i votanti del centro-sinistra che affollavano le code per esercitare un loro diritto o una loro voglia di partecipazione. «Le primarie del centro-sinistra sono una buffonata». Segno brutto, codesto, caro Beppe! Non si offendono 3 milioni di persone che si accalcano per andare a votare! Farlo è un errore madornale e anche un segno di debolezza perché toglie a te materia per il tuo repertorio. Paradossalmente, le primarie del centro-sinistra sono una sconfitta per Grillo perché la gente vuole rappresentanza, vuole pulizia, vuole argomenti, vuole scelte, non vuole salti nel buio. Nemmeno io sono entusiasta, ma prendo atto dei fatti e non li piego mai ai miei interessi. Sono critico nei confronti del Pd e sono convinto che deve cambiare pelle sette volte, ma ho rispetto sommo per le singole persone che si sono messe il cappotto, hanno aperto la porta di casa, sono uscite, hanno richiuso la porta di casa, hanno preso l’ascensore o sono scesi a piedi, sono andati fuori al freddo e sotto la pioggia, hanno tirato fuori documento, certificato e 2 euro e con infinita pazienza hanno aspettato il loro turno. Non sono andate al cinema o a passeggio.
Nemmeno un mese prima in Sicilia tutti gridavano al pericolo di circa un terzo dell’elettorato rimasto a casa. Ora la gente si affolla ai seggi di una coalizione di partiti, che, credo sia meno accattivante delle politiche. Credo che sia avvenuto una cosa semplice: i cittadini vogliono scegliere i loro rappresentanti. Le primarie caro, Beppe, sono contro le leggi elettorali truffa e contro la tua pseudo democrazia, come dimostra la reazione dei tuoi stessi sostenitori alle regole che tu «imponi» dall’alto.
Se la rete web deve essere la via della democrazia, bisogna esercitarla: Grillo ha decurtato lo stipendio dei tuoi futuri deputati e senatori di 2.500 euro! Valeva la pena tanta cagnara per questa elemosina! Qual è la differenza tra 14.000 euro (i vituperati deputati della partitocrazia) e 11,500 dei «grillini»? Allora avevano ragione quelli che lui vuole mandare a casa - giustamente! - che portano le stesse motivazioni: viaggi, diaria romana, abitazione, costi di mantenimento, ecc. Si sa cosa costa un affitto anche a Roma - mettere la ricevuta in rete è una lucciola per lanterna. Perché invece non si affitta un caseggiato intero e non si ospitino gli eletti, gestendo in modo corretto i costi di servizio e pubblicando mensilmente il resoconto in rete? Intanto si darebbe lavoro ad un centinaio di persone e si toglierebbe l’amministrazione diretta del denaro dalle mani degli eletti.
Sono certo che Grillo vincerà alle prossime politiche e spero che possa portare una ventata di aria nuova e di pulizia radicale in parlamento, ma ha cominciato con i piedi sbagliati: insultando i suoi candidati (v. Salsi e Favia) che la rete invece ha promosso; ha insultato la stessa rete che si è discostata dai suoi strali e ora insulta le perosne che sono andate a votare alle primarie. Caro Beppe, aggiusta il tiro e farai scintille, altrimenti rischi di diventare un mortaretto che fa un botto per finta.
Paolo Farinella, prete
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