Esilarante Consiglio di Presidenza del PdL. Esilarante e tragico, perchè certifica la morte politica di Berlusconi. Quando arrivano le dimissioni del tesoriere Crimi; quando il mite Bondi chiede l'azzeramento di tutte le cariche di partito; quando il mitissimo Agnellino (pardon... Angelino Alfano) allude a Berlusconi come al "barzellettiere", significa che a insaputa del nano c'è stata una conta, e che il nano, nel partito di cui è proprietario, non conta più un cazzo (scusate per il francesismo).
Ma andiamo con ordine: oggi riunione dello Stato Maggiore. Si deve parlare di come fare le annuncioatissime primarie del PdL del 16 Dicembre. Ma arriva il Padrone, e con un giro di parole fa capire che le primarie non si faranno. Sono inutili. Lui ha i sondaggi, e non c'è nessun nome - fra quelli che circolano - che superi la prova dei Sondaggi.
Quindi niente primarie. Ci vuole un nuovo Berlusconi del '94, una figura carismatica (che evidentemente non c'è fra i nomi che si sono fin qui fatti come probabili candidati alle primarie (Alfano, Alemanno, e persino la Santanché, più qualche altra figura di pari, imponente rilievo).
A sentire la definizione "Berlusconi del '94", molti pensano, com terrore, ad una "scesa in campo" di Marina Berlusconi (absit iniuria verbis). Altri fanno il nome di un fin qui oscuro banchiere (o bancario? non è chiaro) di Modena: Giampiero Samorì, sponsorizzato da due galantuomini come Verdini e Dell'Utri (Il nuovo che avanza); altri ancora tirano in ballo la Marcegaglia, con indice di gradimento "meno venti". Il terrore corre per Palazzo Grazioli.
Angelino si incazza. Sa di poterlo fare, evidentemente. Deve avere un foglietto coi numeri delle truppe, e uccide il padre: "Se non facciamo le primarie, siamo dei barzellettieri" Il resto in cronaca...
Per il Pdl serve «uno choc», bisogna «cambiare tutto», «non basta cambiare nome». Così il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, durante l'ufficio di presidenza del partito. «Serve una grande rivoluzione all'interno del partito, cambiando tutto e non solo il nome - ha osservato - per recuperare i nostri elettori. Ci vuole un grande choc».
Intanto, però, lo choc lo dà lui al partito: «Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche. Abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi». E per validare la sua tesi, Berlusconi ricorre alla sua solita arma. Ho commissionato dei sondaggi sulle primarie e sui candidati e non sono buoni, dice.
Alfano va su tutte le furie e lancia il suo ultimatum. «O ti candidi, oppure non inseguiremo qualche gelataio o ex industriale»
“Mi assumo la responsabilità delle primarie, farle è una questione di serietà". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano – riferiscono agenzie di stampa - intervenendo all'ufficio di presidenza, dopo le critiche di Berlusconi alle primarie e al partito. Tra il Cavaliere e il segretario lo scontro è ormai aperto.
Altre frasi attribuite ad Alfano: “Non voglio essere designato al nulla”. Io sono per andare avanti sulle primarie. In ogni caso, o si prende una decisione oggi, qualunque essa sia, oppure saremo dei barzellettieri e io non ci sto”.
Alfano – riferiscono lanci d'agenzia - ha esclamato a Berlusconi: raccolgo la sfida delle primarie, altrimenti qual è l'alternativa? Forse inseguire qualche gelataio o ex presidente di Confindustria, che nei sondaggi va peggio di noi? Lo ha detto facendo riferimento all'imprenditore padre di 'Gromm' e all'ex numero uno di viale dell'Astronomia Marcegaglia. Finora, ha aggiunto Alfano, non è venuto fuori nessun nome, allora scegliamo tra noi, a meno che - ha spiegato rivolgendosi proprio al Cavaliere - non ci sia una scelta che la riguarda personalmente [...]
E cos'è che serve al Pdl, secondo Berlusconi? «Un Berlusconi del '94», dice il Cavaliere, a cui di sicuro non ha mai fatto difetto l'egocentrismo.
Di sicuro, ne è convinto l'ex premier i continui convegni in ogni provincia «porteranno solo allo scoperto le nostre faide interne, quelle che hanno portato allo schifo i nostri elettori».
Passano pochi minuti, però, e il Cavaliere, come al suo solito, come da copione negli ultimi tempi, cerca di aggiustare il tiro. E spiega: il mio è stato solo uno sfogo per esprimere delle perplessità. «Con Alfano, ha aggiunto, sono d'accordo sulla necessità di uscire oggi con una decisione: secondo me, a questo punto, occorre andare avanti con le primarie perchè ora sono necessarie, anche se non sufficienti nè salvifiche».
...intanto sembra che Silvio abbia una fretta dannata di ripartire per il Kenia... sembra che in Kenia ci siano delle SPA dove ti vanno vedere le scintille...
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