Che succede a Grillo? Aveva forse scambiato il lucido da scarpe per il dentifricio, ieri mattina? Peccato che davanti alle telecamere dei tg o dei talk show scelga sempre una linea sottotraccia per esprimersi. Così da sembrare un poveruomo che non sa nemmeno esattamente cosa stia facendo, che non capisce perché in tanti ce l’abbiano con lui, che si vive come un sanbernardo gioviale e un po’ tontolone ma pronto a far del bene.
Invece, mentre nell’Italia frastornata dallo spread e da un’incipiente povertà andava in scena il voto di massa per designare il candidato della sinistra alla presidenza del Consiglio, Grillo non volava basso. Indossati i panni del medium che lascia attraversare il suo corpo da un pensiero furente e divino, urlava. Contro chi o cosa? Leggete: «Le primarie del centrosinistra sono un bromuro sociale… un’illusione… una buffonata»; con linguaggio mite sta cioè avvisando milioni di fessi che l’unico premier in vista è e sarà «rigor Montis» – e dagli, sarà stato un buon comico, ma le battute non le butta mai via, come la zia Clotilde – . Ma quando un vate è in corsa chi lo ferma? Infatti rincara: «Le secondarie, terziarie, nullarie del pdmenoelle di questa domenica di novembre 2013, data che verrà ricordata come ennesimo giorno dei morti della Seconda Repubblica – chissà perché usa il maiuscolo – sono una rappresentazione senza contenuti, un’auto-celebrazione di comparse, un grottesco viaggio nella pazzia come nell’opera satirica medioevale “La nave dei folli” di Sebastian Brant che ispirò Michel Foucault».
Già il fatto che voglia dimostrare di aver letto Foucault, pur senza averne capito nulla, ce lo rende simpatico benché l’ebrezza della sua visione ci spinga pigramente verso la noia. Si capisce bene che è ispirato, iperossigenato, forse incazzato: c’è qualcuno in grado di fornire un movente a questa tirata neogotica diverso dalla rabbia provata per quel che stava accadendo ieri di buono e di grande per la democrazia italiana?
Grillo dice che si tratta di un altro giorno dei morti e con questo almeno la smette di separare i morti viventi della «casta» dei politici dalle loro vittime; adesso sono morti anche loro, un’ecatombe in cui sono precipitati come «comparse», e quel precipizio, quella rapida discesa agli inferi non sarebbe altro che «un grottesco viaggio nella pazzia». Morti sì, ma anche matti. Difficile da capire, ci vorrebbe Basaglia e Foucault ci ha lasciati: disastro. Però, sia di Basaglia che di Foucault ci resta una indicazione: se volete capire, seguite le linee di forza, fiutate il potere. E il potere è denaro, spesso, pure per i vati stonati.
Così, ci capita di leggere – grazie a Tavolazzi, uno scomunicato della prima ora dal Grande Megafono – il testo di una lettera inviata ai candidati Cinque Stelle al Parlamento. La firmerebbe Casaleggio, un cervellone che sta alle spalle del vate, e impegna, nei fatti, i candidati a mettere il denaro di quando saranno parlamentari nella disponibilità di Grillo. Un paio di commissioni – una per la Camera e una per il Senato, formate da personaggi scelti dal capo – dovrebbe decidere a quale attività di comunicazione destinare questo tesoretto. Nemmeno Stalin. Nemmeno Mao, e sì che anche Mao era un buon «nuotattore». Lui i vivi li vuole così: al suo servizio, oppure morti. Avanti popolo. (di Toni Jop)
Caro Toni,
forse non hai notato che ormai quasi ogni post di Grillo incorpora una citazione colta - tirata per i capelli - a qualche libro che non ha mai letto. Ma tant'è... non serve che la citazione abbia un riferimento non stiracchiato col contenuto del post. Serve solo a fare bancarella. Serve come pretesto/supporto per l'annuncio "vu cumprà" che ormai appare in calce a quasi ogni post... Insomma, un ben remunerato "consiglio per gli acquisti"... Ecco quello sulla "lettura consigliata" dal Rag. Grillo. Ora, sinceramente, ricevere "consigli di lettura" da uno che dice che "la mafia non strangòla" con l'accento sulla ò, manco un ripetente della quarta elementare alla CEPU... Tafanus
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