Grillo ha capito benissimo ciò che noi predichiamo da tempo: l'aumento geometrico del numero dei cazzar-populisti non fa crescere le dimensioni della torta elettorale a disposizione. Quindi ogni volta che un nuovo cazzaro s'avanza, le dimensioni della fettina di torta di chi è arrivato prima sul "segmento di mercato" diminuisce.
Tutto qui. Grillo e Di Pietro che si annusano spesso, ma non si sposano mai. Renzi & Civati che divorziano dopo un mese dal matrimonio. Con uno stile leggermente più pacato, la Serracchiani che vaga da uno dei due cazzari all'altro senza sosta. Il Popolo Viola che muore in culla, con Grillo che prima lo sposa e poi lo abbandona. Il patetico Adinolfi che per non sbagliare i cazzarismi li sposa tutti: prima il suo, candidandosi alle primarie per la segreteria PD, e prendendo lo zerovirgola; poi sponsorizzando Grillo; adesso ha capito che Grillo può anche prendere un 20%, ma non potrà farsene niente, perchè non lo vuole nessuno, e allora di-rotta su Renzi. O meglio: Grillo lo vorrebbe solo un Di Pietro in caduta libera, ma Grillo ha detto no grazie.
A destra s'avanzano i "venuti dal nulla" Samorì & Proto. Personaggi venuti dal nulla e destinati al nulla. Ma se nel PdL, anzichè fare quelle minchiate di primarie a diciassette, si potesse continuare con la cooptazione, o almeno coi "concorsi per soli titoli", avrebbero le carte in regola per una splendida carriera: sono infatti già entrambi inquisiti prima ancora di "scendere in campo".
Ora scoppia una guerra fra giganti del vuoto spinto. Grillo contro Renzi! Wow! Allacciamo le cinture! Venghino, sior! Lo spettacolo sta per cominciare! ...o per finire?... Tafanus
Grillo contro Renzi: faccia il sindaco e basta - Il leader del Movimento Cinque Stelle torna ad attaccare il rottamatore. Lo definisce arrampicatore. La replica: ha capito che la vittoria del sindaco di Firenze sarebbe il de profundis del M5S
Poi Grillo dà addirittura al "rottomatore" l'appellativo di arrampicatore. "Tra le facce di bronzo che si dilettano nello sport dell'arrampicatore istituzionale, quella di Renzi, l'ebetino di Firenze, è la più fenomenale, incredibile, paradigmatica del momento che attraversa l'Italia". E ancora: "Renzi premier è come curare un infarto con la crema abbronzante. L'ebetino di Firenze imperversa a tutte le ore in televisione a pontificare sul nulla invece che occuparsi della sua città sommersa dai debiti" [...]
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