La Rai promette: "Stesso spazio ad altri leader" - Dopo le tante apparizioni dei giorni scorsi, ancora un comizio di 28 minuti del Cavaliere a Unomattina. Inutile la lettera del Pd al Garante che sarà ascoltato oggiin Parlamento
Un gruppo di parlamentari del Pd ieri si è rivolto all'Autorità garante per le telecomunicazioni, ma l'iniziativa non è bastata a fermare Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl è tornato nuovamente in televisione questa mattina, aggiungendo un'altra mezz'ora alla lunga lista di presenze sul piccolo schermo messa insieme nell'ultima settimana. Stavolta è stato il turno di Unomattina, dove l'ex premier è stato ospite esattamente per 28 minuti.
Una situazione alla quale la Rai ha promesso oggi di voler riparare. "Negli ultimi giorni l'onorevole Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto spazio ad una serie di trasmissioni televisive e radiofoniche. In una ottica di equilibrio precedente alla 'Par Condicio' la Rai offrirà analoghi spazi di comunicazione ai leader di altre formazioni politiche", spiega una nota di Viale Mazzini. Domani l'ex premier verrà ancora intervistato all'interno dell'edizione serale del Tg1, ma è stata "rifiutata" la sua partecipazione in prima serata alla trasmissione 'Porta a porta' e congelata quella a una rubrica sportiva. Quest'ultima decisione è stata comunicata dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi con un lettera al presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai Sergio Zavoli.Quest'ultimo si era lamentato nei confronti dell'azienda affermando che "intravedo in alcune iniziative dei direttori di testata e addirittura di rete un mancato rispetto del mandato del Cda Rai in tema di pluralismo". "Le norme - aggiungeva - sono state disattese per ragioni che non conosco, ma ho rinnovato l'invito al dg Rai di rispettare le norme".
La bozza di regolamento sulla par condicio valevole per la campagna elettorale, ricordavano i deputati democratici, precisa con forza che "nella fase attuale trova applicazione la delibera 22/06 la quale stabilisce tra l'altro che anche nel periodo pre-elettorale le trasmissioni devono osservare i criteri di imparzialità, equità, completezza, correttezza, pluralità dei punti di vista ed equilibrio delle presenze dei soggetti politici".
Un richiamo che il Cavaliere e i responsabili della trasmissione Rai hanno però nuovamente ignorato. Berlusconi annuncia piuttosto l'intenzione di andare avanti con la sua maratona televisiva. "Da quando ho iniziato sono andato in tv pochissime ore rispetto alla sinistra", ha ribadito anche stamani l'ex premier. "In 15 giorni siamo andati su di 8 punti e mezzo circa. Ci sono ancora 60 giorni e puntiamo al 40% dei voti", ha aggiunto.
L'ennesima apprizione tv ha suscitato un coro di proteste. "Berlusconi continua la sua occupazione della tv e stamani ha potuto utilizzare l'intero programma di uno mattina per 28 minuti e mezzo facendo un vero e proprio comizio che ha portato addirittura ad un ritardo di 5 minuti del telegiornale. Il contraddittorio è stato insignificante e le due domande più incisive erano preregistrate e sono state facilmente aggirate senza alcuna replica", denuncia Roberto Zaccaria, ex presidente Rai e deputato del Pd. "Questo modo di utilizzare la tv da parte di un politico contrasta apertamente con le indicazioni date dall'agcom nei giorni scorsi e ci auguriamo vivamente che nella giornata di domani il consiglio dell'autorità oltre a fornire i dati, che abbiamo richiesto, sulla presenza complessiva dei leader politici in questi ultimi dieci giorni si esprima sull'uso della tv a fini di esplicita propaganda".
"In caso di presenza preponderante di una parte politica rispetto all'altra, il ripristino del pluralismo in questa fase è molto difficile, scatta di fatto la sanzione pecuniaria che è a mio avviso modesta, soprattutto per le grandi emittenti", ha detto il presidente Agcom Marcello Cardani rispondendo al Pd sulla presenza di Berlusconi in tv. L'Agcom, ha garantito Cardani, "svolgerà il suo compito di vigilanza" in vista della campagna elettorale "con impegno e serietà attraverso il monitoraggio continuo, 24 ore su 24, delle trasmissioni nazionali ed avvalendosi dei corecom per le trasmissioni locali. I dati del monitoraggio a partire dall'avvio della campagna elettorale saranno pubblicati dall'autorità con cadenza settimanale. Era evidente che le elezioni si avvicinavano ma in mancanza del decreto che indicesse le elezioni non abbiamo potuto applicare le norme previste in questo periodo" e quindi l'Agcom non ha potuto esercitare il suo potere oltre l'applicazione delle norme per i periodi 'normali'.
Dal canto suo il Pdl ha attaccato la Commissione di Vigilanza Rai per la conferenza stampa di fine mandato di Mario Monti trasmessa in tv. In risposta il commissario Agcom Francesco Posteraro, ha spiegato che domani in occasione del varo del regolamento sulla par condicio verrà presentato un emendamento per estendere le norme ai soggetti non candidati. (Fonte: Repubblica.it)
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