
Ricordate questo fantastico sito? E' quello dal quale una volta ci infestava tale Maria Poretti (o Goretti?), di cui poi abbiamo scoperto che l'IP da cui commentava era lo stesso del... mitico Bisi, il topino di fogna. Per festeggiare il Santo Maiale, questo sito si è prodotto in due fantastiche maialate: una all'attacco delle due ragazze lesbiche che si baciavano. L'altra, ben peggiore, in assoluzione degli autori dei femminicidi. Insomma - questa la tesi - se queste femmine sono morte ammazzate, è perchè erano delle troie. E la morte se la sono andata a cercare.
Vi ricorda qualcosa? a me ricorda tale Cardinal Ruini, che quando dell'AIDS si sapeva poco o niente, se ne uscì con una maialata più o meno simile: "...hanno l'AIDS? beh... se la sono andata a cercare..." Piccoli e grandi maiali crescono.
Il pretonzolo che ha affisso sulla bacheca della sua chiesa la maialata, in fondo è il maialetto meno colpevole. Lui ha attinto dal Sito Pontifex, eccheccazzo... Non ci si può fidare più di nessuno? Una volta, nelle case contadine, verso Natale di "faceva il maiale". Non nel senso del pretonzolo, di Ruini o di Pontifex. No, lo si sgozzava, e poi tutti a sezionarlo, fare le cotiche, le salsicce, a riempire la vescica si sugna, a tosarlo perchè le setole servivano per le spazzole...
Si sa... del maiale non si buttava via niente. Dovremmo riprendere la sana abitudine, almeno a Natale, di "sgozzare i maiali". Anche se travestiti da bloggers, da pretonzoli o da Cardinaloni. Sgozzarli metaforicamente, of course... Farli moralmente a pezzettini, denunciarne la scemenza talebana e la cattiveria che li anima. Sono degli autentici stronzi. Sotto la sottana, niente... Tafanus
Gay e lesbiche come le "vacche indiane" - Intoccabili? Solifdarietà con il Carabiniere (da Pontifex)
Il titolo è volutamente provocatorio, avevo bevuto troppo latte e ciccolato preparato in casa. Prendo spunto da una notizia di cronaca avvenuta ad Acilia, vicino Roma. Due lesbiche si baciano in pubblico (almeno questo é quello che riportano loro), e un Carabiniere interviene dicendo di finirla con queste porcherie in pubblico. Non paghe, le due hanno risposto a muso duro al militare il quale ha avuto sin troppa pazienza e buon senso a non arrestarle per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. La cosa sconcertante è che queste due lesbiche svergognate, hanno poi insistito cercando notizie sul diligente Carabiniere per denunciarlo, come se fare il proprio dovere oggi fosse un reato.
Ovviamente, solidarizziamo con il carabiniere, il quale se è intervenuto aveva certamente i suoi buoni motivi. Due lesbiche che si baciano in pubblico (ammesso che stessero facendo solo quello), rappresentano uno spettacolo notoriamente non gradito ... ... per chi assiste, come lo sono anche le effusioni eterosessuali, sebbene in misura minore (sic!)
Non è una cosa naturale e per dirla tutta molte persone ritengono che sia una azione sgradevole e pericolosa per i bambini, come sostengono tanti psichiatri; ciò va ben oltre il comune senso del pudore largamente oltraggiato. Per la cronaca: tempo fa due gay al Colosseo dicevano di baciarsi e che i Carabinieri li avevano bacchettati solo per questo. Poi si venne a scoprire durante il processo che non era un bacio, ma ben altro (...cosa, Pontifex non osa nemmeno dircelo... NdR). Nel nostro Paese, gay e lesbiche sono come le "vacche indiane", non si possono neppure denunciare se compiono un reato. Siamo arrivati a questo! (Bruno Volpe - Pontifex)
Bravo don Piero Corsi, un prete che parla chiaro, anche sul "femminicidio" (ancora di Bruno Volpe)
Finalmente un parroco che parla chiaro, che non si tira indietro, che non nega le sue responsabilità. Parliamo di Don Piero Corsi, parroco a Lerici, vicino Genova.
Sul trito tema del femminicidio (una assurda leggenda nera messa in
giro da femministe senza scrupoli) il Parroco si chiede in un messaggio
affisso alla bacheca della chiesa: "è colpa della donna che provoca con
abiti succinti. Le donne facciano autocritica, quante volte provocano,
cadono nell'arroganza e si sentono indipendenti? Se lo sono andate a
cercare". Fatta la tara di una certa esuberanza, il parroco conforta,
come fanno in molti e come le cronache ci insegnano, le tesi esposte da
Pontifex e dal buon senso comune. La storiella del femminicidio non
regge, fa acqua da tutte le parti. Riflettiamo: vero che alcuni uomini
hanno perduto la testa e che nessuna legge al mondo può giustificare un
delitto (chi maneggia il coltello è un mascalzone e va severamente
punito), ma da parte delle donne ormai assistiamo a comportamenti
arroganti, senza alcuna decenza, spesso libertini. Sulla spinta di
correnti di pensiero degenerate e moderniste, si presume che la donna
possa fare quello che le venga nella testa, abbia piena licenza di
scatenare i suoi istinti spesso sregolati, sempre più spesso a danno di mariti e figli.
Ha ragione il prete a parlare di arroganza e di comportamenti non più evangelici, lo dice da anni anche l'importante Osservatorio Violenza Donne, lo diceva Papa Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem.
Ci sono donne che dall'alto di una cattedra o di uno scranno di Magistrato si sentono onnipotenti. Non parliamo di quelle che vestono con abiti succinti. Indubbiamente sono libere di vestire come meglio credono, ma la prudenza ci dice il contrario e dunque se accade il fattaccio è giusto dire, come fa il parroco e come faceva l'Apostolo, se la sono andata a cercare; così come sostengono il 50% delle donne inglesi: "siamo concausa degli stupri".
Elogiamo il coraggio di questo parroco, che forse avrà rogne con la gerarchia catto comunista. Speriamo che non gli si imponga di dire: era uno scherzo. Monsignor Orlandoni, prenda esempio da don Corsi.
Bruno Volpe
il 15/09/2011
Pontifex: ascesa e caduta di un tradizionalismo in odore di stalking - L’ex direttore di Pontifex è stato arrestato per atti persecutori nei confronti di una ragazza.
Il sito cancella ogni sua traccia Nei primi mesi dell’anno scorso mi sono imbattuto in Pontifex.roma.it, sito di apologetica cattolica che gli animatori sostenevano essere dedicato alla difesa della vera fede. Fino a qui niente di strano, ma Pontifex svettava sui soliti siti noiosetti dei cattolici per la sua impostazione molto arrembante.
IL CATTOLICESIMO DI PONTIFEX - Il cattolicesimo di Pontifex è di quelli che spaventano, un luogo dello spirito rimasto al medioevo nel quale s’intrecciano ignoranza, superstizione e tanta rabbia per i nemici della Vera Fede, ma l’aggressività mediatica di Pontifex era modernissima e il suo attivismo quasi frenetico. Così Pontifex diventò in breve noto e relativamente famoso, anche se il termine giusto è famigerato. Una raccolta di sbroccate deliranti contro gli omosessuali, gli ebrei, i comunisti, il ’68 e tutto quanto di solito fa salire il sangue a gente del genere. Piatto forte erano le interviste ai vescovi ed arcivescovi emeriti (cioè in pensione), con i poveri vecchi incoraggiati a dirne di tutti i colori.
SPROPOSTITI, INSULTI, VOLGARITA’ - Poi c’erano gli editoriali di Carlo Di Pietro, angelologo, animatore del sito della Milizia di san Michele Arcangelo e altro ancora, e le famose interviste del giornalista e direttore del sito Bruno Volpe, capace di avere accesso a una schiera di Vips (li definisce così) imponente, ben lieta d’offrire il suo pensiero a un sito cattolico. Una raccolta di spropositi senza uguali, una collezione d’insulti e volgarità all’indirizzo di categorie, istituzioni, e singoli cittadini difficilmente eguagliabile, alla quale si aggiungevano espedienti per attirare l’attenzione, come l’annuncio di numerose denunce (poi mai pervenute) a diversi personaggi famosi accusati di quel che capitava li per lì.
DOPPIA MORALE - Il sito, pur visitato solo da una schiera di affezionati, raccoglieva un certo interesse presso gli amanti del trash e risultava utilissimo alle redazioni pigre per riempire i vuoti con qualche rumorosa stupidaggine. Durante le vacanze dello scorso anno, curiosando attorno al sito, ho scoperto dettagli divertenti, che poi ho riversato in un post destinato a inaugurare un rapporto personale con il sito degli apologeti. Nel titolo del post accuso ironicamente Carlo Di Pietro (alias Carlo Maria o Carlomaria) di promuovere lo sballo e i cambiamenti di sesso, perché ho scoperto che nei ritagli di tempo fa il webmaster per alcune grandi discoteche della riviera romagnola e il rappresentante chirurgiaplasticathailandia.net sito di una clinica thailandese nella quale si pratica la chirurgia estetica, comprese pratiche come il ringiovanimento vaginale e il cambio di sesso.
LA DENUNCIA E IL DOSSIER - Da allora il mio rapporto con Pontifex è stato abbastanza burrascoso, anche se le loro reazioni non hanno fatto che confermarmi l’impressione di avere a che fare con una compagnia d’estrosi sovreccitati, non esattamente dei bigotti timorati di Dio. Rapporto destinato a salire di tono quando ho osato affermare che la denuncia a Nanni Moretti che avevano annunciato sul sito fosse falsa, almeno a giudicare dal fogliaccio che avevano pubblicato come “dimostrazione” di quanto affermavano. Excusatio non petita e fatta male. A quel punto hanno annunciato denunce a mio carico e mi hanno dedicato un dossier, una vera investigazione, molto divertente davvero, con Pontifex le risate erano assicurate.
LE ACCUSE - Il tono stizzito con il quale m’accusavano di avergli provocato un danno perché dalle redazioni dei giornali avevano cominciato a mettere in dubbio i loro roboanti attacchi a questo o quello era davvero divertente, le loro reazioni e i loro commenti spesso sconfinavano nella più deliziosa commedia all’italiana. Insulti come “ex destrorso convertito all’ebraismo” li ricordo ancora con simpatia nella loro assurdità. Purtroppo tutto questo oggi non è più. Carlo Maria Di Pietro è sparito, cancellando molte delle sue tracce in rete. È sparita la sua firma da Pontifex e anche dal sito dei miliziani dell’arcangelo, è sparito il suo numero di telefono dal video che pubblicizzava la clinica thailandese, sono sparite le sue foto, quella in versione giovane d’oggi e anche quella in tonaca e barbone.
IL DECLINO – Il sito è ormai ridotto a un calendario dei santi, inframezzato da articoli presi da altri siti e da qualche editoriale di Don Stanzione, il prete di Pontifex, terza e ultima colonna rimasta del sito. Un crollo verticale, fine del divertimento Una disgrazia ha travolto Pontifex. La dura mano della giustizia è calata su Bruno Volpe. Non è stata una denuncia per diffamazione o calunnia tra le molte che pure sembrava aver raccolto Pontifex, non è stato nemmeno un tentativo di censura del potere, un attacco ai cristiani o la reazione della lobby omosessualista.

LA STORIA - È stato che questo Torquemada dei giorni nostri, uno che ad esempio invitava i sacerdoti a chiedere il certificato di verginità alle spose che si vogliono spiegare in bianco, giunto in vista della cinquantina si è innamorato di una giovane che ha la metà dei suoi anni e che ha avuto la disgrazia di trovare lavoro nell’azienda di un parente di Volpe, presso la quale lavorava anche il nostro giornalista, che è anche avvocato. Travolto dalla senile passione Volpe si è visto respinto e non è riuscito a a metabolizzare il rifiuto. Ne ha risentito anche Pontifex, invaso da numerosi articoli che attaccavano una ditta a caso e mettevano in dubbio la moralità di una sua dipendente a caso.
DA TRADIZIONALISTA A STALKER - Poi sul finire di luglio, il caldo ha fatto i suoi danni e:
Si è invaghito di una giovane di 26 anni, tanto da renderle la vita impossibile, tempestandola di sms, telefonate, e-mail, aggressioni, proposte immorali ma alla fine è stato sorpreso mentre scriveva con una bomboletta frasi ingiuriose sulle pareti dell’abitazione della vittima. Ieri sera al quartiere Picone di Bari, l’uomo, B.V., 49 anni, del quartiere Murat, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori. La vittima lo aveva conosciuto quale consulente legale dell’azienda presso la quale lavorava da poco meno di un anno. Subito il 49enne ha manifestato le sue attenzioni per la giovane donna. Innanzitutto le ha chiesto più volte il numero di cellulare. Quindi lo stalker ha iniziato a rendere più ossessive le sue molestie con proposte oscene ad inequivocabile sfondo sessuale, maree di e-mail ed sms, telefonate e squilli effettuati in qualsiasi ora del giorno e della notte, fino al messaggio macabro: un fegato di animale messo vicino al citofono della vittima.
A causa di queste persecuzioni la ragazza si è vista costretta a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, a partire dalle dimissioni dal proprio posto di lavoro fino a giungere all’impossibilità ad uscire da sola di casa, cosa che le ha creato stati d’ansia. L’epilogo della vicenda è avvenuto nella tarda serata di ieri, quando una pattuglia della Stazione Picone, in transito nella via in cui abita la vittima, ha sorpreso lo stalker mentre, con una bomboletta di vernice a spray, scriveva frasi ingiuriose sul muro perimetrale del condominio della donna e disegnava delle croci sul citofono. (fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno)
SEDICENTI CATTOLICI – Molti degli appassionati osservatori del sito si sono interrogati sul significato del fegato vicino al citofono, ma la battaglia sembra persa, è un segreto di Volpe, nemmeno la comunità Pontilex.org, il sito nato per fare da contraltare a Pontifex, è riuscita a trovare riferimenti rituali accostabili. Pontilex.org è un’esperienza simpatica che riunisce cattolici e non cattolici offesi dall’esistenza di Pontifex, a dimostrazione che è vero che dal letame nascono i fior. Purtroppo la simpatica ironia che percorre la comunità è ora messa rischio dal nuovo assetto di Pontifex e dalla mancanza di sostituti all’altezza. Resta comunque una lettura fondamentale per chi sia interessato a capire il fenomeno Pontifex. È giusto chiamarlo fenomeno, perché questo improbabile gruppetto di sedicenti cattolici è diventato in poco tempo un sito con una rilevanza nazionale, citato dai giornali, echeggiato dai politici. Il tutto nonostante si trattasse di esibizioni talmente sopra le righe da risultare evidentemente prive di alcun fondamento o serietà.
FINE DEL GIOCO - Su Pontilex.org hanno fatto anche un elenco dei Vips che si sono fatti intervistare da Pontifex, spesso rilasciando spropositi mirati a una comunità d’estremisti. L’elenco è impressionante a testimoniare un accesso non comune al gotha della destra italiana, buffa e meno buffa, e al suo pensiero. Che obbiettivamente non sembra un gran bel pensiero. Pontifex non è più, Bruno Volpe non è più direttore e la repentina trasformazione del sito è passata nel silenzio assoluto di chi è rimasto. Ogni richiesta di commenti o d’informazioni su Volpe si è infranta nel nulla. Sulla pagina Facebook di Pontifex, ora sparita, qualcuno aveva scritto che non ne sapevano niente e che “poteva anche essere in vacanza”. Tacere, sopire, commenti chiusi, il sito “bonificato” togliendo centinaia di articoli dagli archivi, la tempesta non è finita, ci sono ancora le denunce relative a quanto pubblicato sul sito. È troppo facile dell’ironia sulla storia di Pontifex, più interessante notare invece come la buffa combriccola alla fine abbia contribuito a offrire lo spaccato di una parte della società italiana, che non esce bene, e abbia mostrato ancora una volta come per “far notizia” sia sufficiente spararle grosse e strillare tantissimo. Resta il rammarico per la dipartita, in casi del genere è difficile valutare se l’interesse accademico per fenomeni del genere valga la loro permanenza, ma sarei incline a concludere che la fine di Pontifex per com’era conosciuto sia comunque una cosa buona e giusta. Non abbiamo perso niente.
P.S.: Una proposta molto seria: dall'anno prossimo, riprendiamo l'abitudine di "fare il maiale": di prendere il più grosso della porcilaia, sgozzarlo, e farne cotiche e salsicce. Più maiale per tutti. Tafanus
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