Prima delle nostre condiserazioni, leggiamo un estratto della stupefacente notizia. Gino Strada "ci sta". Ci sta a mischiarsi - uscendo da una apoliticità sempre rivendicata, e indispensabile per una organizzazione come Emergency, ad appoggiare un circo Barnum come il Movimento Arancione, già troppo pieno di "attori non protagonisti". Questa la notizia, di fonte Repubblica:
"Io ci sto" - Anche Gino Strada e Sabina Guzzanti con Ingroia
Mentre la eventuale candidatura del magistrato in "aspettativa elettorale" fa discutere gli osservatori, il manifesto del comitato promotore "Io ci sto" raccoglie il sostegno di molti outsider della vita "televisiva" del Paese: Vauro, il regista tv Massimiliano Bruno, il musicista Max Paiella. Domani, al teatro Capranica, ci saranno anche Di Pietro e i Verdi. Berlusconi: "Ingroia? Ora farà politica da politico. E' un chiarimento"
Antonio Ingroia
ROMA - Il manifesto del comitato
promotore "Io ci sto", a sostegno dell'iniziativa che si terrà domani,
venerdì 21 dicembre alle 17.30, al teatro Capranica di Roma, con
Antonio Ingroia, inizia a esercitare il suo fascino. Soprattutto nei
riguardi di molti outsider della vita pubblica e televisiva italiana,
che si fanno sentire dall'Italia e dall'estero. E' di queste ore
l'adesione al manifesto del fondatore di Emergency, Gino Strada, come
quella di Sabina Guzzanti, dell'autore e vignettista satirico Vauro. E
ancora il "radiofonico" musicista e cantante Max Paiella, lo
sceneggiatore, attore e regista Massimiliano Bruno, il giornalista e
saggista Saverio Lodato. L'assemblea sarà trasmessa in diretta
audio-video streaming su www.iocisono.com. Diretta live anche su Twitter
(@io_ci_sto), lanciata dall'hashtag #iocisto.
Antonio Ingroia è il primo firmatario del manifesto "Io ci sto".
Con lui saranno presenti il sindaco di Napoli de Magistris e quello di
Palermo Leoluca Orlando. Un documento in dieci punti in cui si parla di
legalità e solidarietà, laicità dello Stato, scuola pubblica,
antimafia, sviluppo economico rispettoso dell'ambiente,
sburocratizzazione per le imprese, democrazia nei luoghi di lavoro,
ripristino dell'articolo 18, una Rai non più lottizzata, selezione dei
candidati alle prossime elezioni sulla base di competenza, merito e
cambiamento, incandidabilità dei condannati e, infine, una legge contro
il conflitto di interessi.
Il magistrato in "aspettativa
elettorale" è il polo d'attrazione che infonde fiducia in una proposta
giunta a concretizzazione proprio a ridosso dell'inizio della campagna
elettorale. Ingroia, di cui si attende la decisione in merito a una
candidatura che suscita forti contrasti. E tra gli osservatori non manca
chi consiglia al magistrato di restare fuori della politica proprio per
non intaccare l'alta considerazione morale che di lui ha il Paese.
In
ogni caso, all'evento al Teatro Capranica interverrà anche l'ex toga di
"Mani Pulite" Antonio Di Pietro. "Ho condiviso i dieci punti del
manifesto programmatico 'Io ci sto' - scrive sulla sua pagina facebook
il leader dell'Italia dei Valori -. Per questo domani sarò con Antonio
Ingroia all'iniziativa che si terrà a Roma (...). Trasmetteremo l'evento
in diretta streaming dal sito del partito, www.italiadevalori.it e dal
mio blog www.antoniodipietro.it.".
Proprio la presenza di Di
Pietro sembra indurre il Pd a mantenere, per ora, una certa distanza con
la lista degli "arancioni". "Penso non ci siano le condizioni per
un'alleanza - dichiara a Omnibus, su La7, l'esponente della segretaria e
responsabile giustizia dei democratici Andrea Orlando -. E non per la
candidatura di Ingroia, che ci può essere o meno, ma perché ho visto le
parole d'ordine che caratterizzano questa lista e per le cose che ho
letto fino ad ora non mi pare che la proposta sia compatibile o
consentano nessun tipo di alleanza".
Quanto alla candidatura
dell'ex procuratore aggiunto di Palermo, Orlando porrebbe due limiti:
"Primo, che non ti candidi dove hai indagato; secondo, che chi indaga
sulla politica dovrebbe astenersi, perché il candidarsi getta un
riverbero su tutto quello che hai fatto precedentemente".
Ancora
più chiaro Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd, che ad Agorà,
su Rai Tre, dichiara: "Di Pietro in questi anni ha sparato a zero
contro il Pd, contro il presidente della Repubblica. Se adesso
aggreghiamo, cammin facendo, per una questione tattico-politica, diventa
poco credibile".
Crede invece nel confronto e nell'aggregazione
Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, che ad ascoltare
Ingroia al Teatro Capranica ci sarà. "Il Pdci è parte di questo
processo aggregativo, che inizia domani e che rappresenterà un valore
aggiunto essenziale. Riteniamo essenziale costruire le condizioni per il
confronto con la coalizione di centrosinistra: il campo dei
progressisti deve allargarsi".
Presente anche Angelo Bonelli,
presidente dei Verdi, che su twitter commenta: "I punti di 'Io ci sto'
sono molto interessanti. Domani sarò al Teatro Capranica per ascoltare
Antonio Ingroia" [...]
Sonia Alfano, europarlamentare e
presidente della Commissione antimafia europea, è invece polemica con
Michele Vietti e la nota con cui il vicepresidente del Csm ha esortato i
partiti a non candidare magistrati. "Trovo molto curioso - dichiara
Alfano - il fatto che Michele Vietti si stia accorgendo solo adesso dei
magistrati (o ex magistrati) in Parlamento. E' curioso perché per tanti
anni Vietti è stato in quelle aule e al Ministero della Giustizia, senza
mai proferire parola sul tema. Eppure di toghe che hanno deciso di
impegnarsi in politica ce ne sono tante. Tra queste, anche una delle sue
più accanite sostenitrici: Anna Finocchiaro".
"Francamente non
si capisce il bisogno di una esternazione simile proprio nel momento in
cui Antonio Ingroia sta pensando se candidarsi o meno. L'impressione -
osserva ancora Sonia Alfano - è che quella di Vietti fosse una
dichiarazione puramente politica e di parte. Se vuole parlare di
politica, il vice presidente del Csm si preoccupi dei tanti indagati e
condannati che rischiamo di vedere ancora nelle aule del Parlamento". (...strano... alla ex grillina Sonia Alfano, una "'de sinistra", fra tante decine di magistrati entrati in parlamento, specoe a destra, nell'ultima legislatura, viene in mente - per attaccare Vietti - nientemeno che Anna Finocchiaro, che ha lasciato la magistratura da ben 25 anni... tanto che molti neanche sanno che sia un ex magistrato. Strano davvero... NdR)
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Caro Gino Strada,
siamo suoi estimatori da anni. Suoi e di Emergency. Da tempi non sospetti. Sono trascorsi oltre 5 anni da quando abbiamo lanciato una raccolta di firme per candidarla al Premio Nobel per la pace, che si è chiusa con la raccolta di oltre 10.000 firme. Una enormità, per un piccolo personal blog. Fra coloro che hanno appoggiato la nostra operazione, voglio ricordare e ringraziare la senatrice Haidi Giuliani, Furio Colombo, Luca Telese, il senatore Nando Rossi, e tanti altri che dimentico certamente. I 10.000 che hanno sostenuto la raccolta di firme rappresentavano uno spaccato trasversale della società italiana, non di una sua parte. Questo lo screen-shot della parte conclusiva della petitzione:

Siamo stati anche estimatori di "Medicins sans Frontiéres", e del suo fondatore ed animatore Bernard Kouchner, finchè... Per il "finchè" la rinviamo ad un passaggio del nostro post del 5 luglio 2008, dal titolo Ingrid Betancourt, Gino Strada, il Nobel per la Pace. Il post è stato scritto in occasione della liberazione di Ingrid Betancourt. Per sua comodità, ne stralciamo un passaggio. Chissà che questo non la invogli a leggere l'intero post...
"...nella compagnia di giro francese si è prontamente inserito Bernard Kouchner. Uomo verso il quale nutrivo grandissimo rispetto, se non altro perché è stato il fondatore e animatore di “Medicins sans Frontiéres”. Abbiamo iniziato a nutrire qualche dubbio quando è sceso in politica, chiamato da Jospin. Ci ha profondamente delusi, quando è tornato in politica per la seconda volta, chiamato da Sarkozy. Pensavamo che avrebbe sdegnosamente rifiutato. Invece è corso, felice e giulivo, fulminato sulla via della destra francese, che non è molto migliore di quella italiana.
Qualcuno ha avuto il piacere di vedere la conferenza stampa con Kouchner? Una cosa penosa. Anche lui, come Sarko, non aveva meriti precisi da accampare, se non quello si “essersi speso”. Ma la strada dei risultati concreti è passata ben lontana da Bernard, senza neanche sfiorarlo. Ma in conferenza stampa, Bernard ci ha richiamato alla mente una specie di OGM derivante dalla fusione fra Pippo Baudo, Maurizio Scelli e Jacques Tati. Si muoveva come il bravo presentatore, tentava di suggerire per se l’immagine di chi “per carità io non c’entro però”, e, dettaglio trascurabile, ma che colpiva molto, si muoveva a scattini, a mossettine in favor di telecamera, che ricordavano i peggiori epigoni di Jacques Tati. Essere Tati è roba da geni, essere epigoni involontari di Tati è roba da macchietta di Nino Taranto nella parte di Ciccio Formaggio. Francia, Centro-America..."
Per carità... nessuna intenzione, da parte mia, di associare la sua storia a quella di Jacques Tati... (pardon... di Bernard Kouchner e del suo sodalizio con Sarko...)... Ma quando si imboccano certe strade, non si sa mai bene, prima, come le cose finiranno. Di grazia, cosa ha a che vedere la sua storia con quella di Leoluca Oralndo, di Antonio Di Pietro, di questo Antonio Ingroia, di Sabina Guzzanti, della post-grillina Sonia Alfano??? Cosa ha a che vedere la storia di un movimento politico a forte connotazione populista, come il nascente Movimento Arancione, con la storia, la filosofia, l'eredità morale di Emergency?
Una delle cose più belle della eredità di Emergency è che in giro per il mondo, quando arriva in una struttura di pronto intervento un ferito dilaniato da una mina o da una granata, nessuno chiede se si tratti di un guelfo o di un ghibellino. Lo si cura e basta. Senza chiedere di vedere prima tessere o distintivi. Siamo sicuri che le cose continueranno ad andare avanti così, ma vale per Emergency ciò che vale (o dovrebbe valere) per i magistrati, che devono "non solo essere, ma anche sembrare al di sopra delle parti".
Non mi interessa sapere se mischiarsi con questa nascente compagnia di giro sia un atto compiuto in perfetta buonafede, o un affrettato atto frutto di "frettolosa ingenuità". Quello che so, è che questa scelta danneggerà moltissimo Emergency, e questo mi dispiace. Da oggi, Emergency sarà più debole, perchè non sarà più solo la bellissima organizzazione che tutti abbiamo in mente, ma sarà anche - che lei se ne renda conto o meno - l'autorevole fiore all'occhiello di un movimento populista, che ha imbarcato anche personaggi altamente discutibili.
Da alcuni mesi i generosi lettori del Tafanus sostengono mensilmente - nei limiti delle loro possibilità, e fino ad esaurimento delle risorse - l'ospedale di guerra di Emergency di Lashkar-gah, in Afghanistan, di cui abbiamo esaltato i meriti, certificati dai numeri delle persone aiutate a ritrovare la vita, o a morire con dolcezza. Continueremo a farlo, finchè avremo i mezzi.
Continueremo a farlo, ma da oggi, ogni volta che lo faremo, non riusciremo a staccare visivamente la sua immagine da quelle dei Di Pietro, degli Ingroia, degli Alfano, e delle Guzzanti. E' ancora in tempo a lasciar perdere. Lo faccia. Lei è ormai condannato ad aiutare il prossimo, vita natural durante. Lo faccia al meglio, come lo ha fatto fino all'altro ieri, e ci aiuti a dimenticare questo scivolone su una buccia di banana.
Con attenuata ammirazione,
Antonio Crea, alias Tafanus
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