Ormai dobbiamo (e vogliamo) abituarci. Le primarie ci hanno restituito il gusto e il diritto di scegliere, e bene faremmo a non stancarci di questo strumento.
Chi sono i candidati
- Umberto Ambrosoli: è nato a Milano nel 1971, è sposato e ha tre figli. Si è laureato in giurisprudenza ed è avvocato penalista. È componente di due organismi di vigilanza uno in RCS Spa e l’altro in Kairos partners SGR ed è amministratore indipendente nel consiglio di amministrazione di RCS. “Su sollecitazione di cittadini, associazioni e pubblici amministratori della Lombardia e in sintonia con molti ambiti politici orientati al cambiamento e al rinnovamento della Regione”, scrive sul suo sito, “ho accettato la candidatura come garante di un’ampia coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni regionali”. È dato per favorito.
- Alessandra Kustermann: ha 59 anni e dal 2009 è direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia del Pronto soccorso della Clinica Mangiagalli di Milano. Collabora da tempo con le istituzioni della città di Milano e della Regione, occupandosi tra le altre cose del Centro contro la violenza sessuale e del Centro contro la violenza domestica. È stata premiata con diversi riconoscimenti, compreso l’Ambrogino d’Oro del Comune di MIlano.
- Andrea Di Stefano: ha 48 anni, è sposato con due figli. È giornalista e si occupa principalmente di economia e di finanza etica. È direttore del mensile Valori di Banca Etica e collabora con diverse testate, comprese Repubblica e Rainews 24. È conosciuto anche per la trasmissione “Il giorno delle locuste” condotta su Radio Popolare insieme con Gianmarco Bachi. Fa parte della Commissione centrale di beneficenza di Cariplo ed è stato tra i fondatori del primo osservatorio contro le ecomafie.
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Lo confesso. Conosco poco i candidati, e non riesco a scegliere fra l'uno e l'altro. E dichiaro candidamente che - reputando tutti i candidati di profilo abbastanza alto - chiunque vinca, non piangerò, e non stapperò lo champagne.
Ma ritengo che le elezioni in Lombardia possano svolgere una funzione di traino per le successive elezioni politiche, e che la Lombardia sarà se non determinante, abbastanza importante per l'esito della maggioranza che si determinerà in Senato. Credo quindi che, fra tanti sondaggi inutili, sarebbe stato utilissimo produrne uno che misurasse la capacità attrattiva dei tre candidati in una platea elettorale ampia (visto che le primarie saranno aperte). Quali dei tre risulta più attrattivo per l'elettorato lombardo "in genere", e non limitato agli elettori del centro-sinistra?
Confesso che ho poche idee e confuse sui tre candidati. Umberto Ambrosoli è certamente quello che gode di maggiore notorietà "acquisita" (come "figlio di"), ma non conosco i suoi personali meriti, e non mi è piaciuta - lo confesso - né la sua malcelata apertura a Renzi, né il suo innamoramento per lo spoil-system, che ho sempre caldamente detestato. Non mi piace l'idea che ad ogni cambio di maggioranza politica debbano/possano essere mandati a casa, a prescindere da come abbiano lavorato, i manager nominati dalla precedente amministrazione. La politica, senza il supporto di competenze consolidate, affoga in un attimo. Togliete ai Comuni il supporto di quel "macchinista" che è il Segretario Comunale, e un sindaco neoeletto, alla prima esperienza, annega in una tinozza. Eppure, se un sondaggio mi dicesse che Ambrosoli, seppure per immagine paterna riflessa, dovesse essere l'unico in grado di togliere la Lombardia al ventennio del centrodestra, non esiterei a votarlo.
Conosco poco Andrea Di Stefano. Quel poco, l'ho appreso in questi giorni, faticosamente. Non mi dispiace, trovo molte sue idee economiche condivisibili, ma non stiamo scegliendo un Ministro dell'Economia, ma un Presidente di Regione. Cioè, di fatto, un Superministro Regionale della Sanità, visto che la sanità assorbe la parte più importante del budget e dell'impegno della Regione. E anche per lui vale il discorso fatto per Ambrosoli, a termini invertiti. Qual'è la sua notorietà? qual'è la sua capacità di attrarre voti da bacini diversi da quello tradizionale del centrosinistra?
Conosco un po' meglio Alessandra Kustermann. Conosce a menadito non solo la macchina sanitaria, ma anche i rapporti fra sanità e politica. Mi piace la sua idea di voler ripassare al setaccio TUTTE le convenzioni coi privati nate dal sistema ciellino, anche se ha affermato che ci sono convenzioni meritevoli di rispetto. Condivido. La sua notorietà si colloca a metà strada, credo (ma non ho dati) fra quella di Ambrosoli e quella di Di Stefano. Un neo? Le è stato assegnato un Ambrogino d'Oro. Nessuno è perfetto...
Tre degne persone, ma se prima di domenica uscirà qualche dato su quale dei tre potrà essere il cavallo vincente, voterò per il cavallo vincente. Questa volta, in vista delle politiche e del voto per il Senato, non è importante partecipare, dobbiamo cercare di vincere. Ma sarà anche importante avere una affluenza elevata alle primarie, per non trasmettere il segnale che il successo delle primarie del centrosinistra sia stato il frutto di un irripetibile gioco di società. Non lo è stato. E' stata la genuina manifestazione della volontà di contare, anche a fronte di code e bizantinismi regolamentari. E il successo delle primarie in Lombardia sarà una pre-condizione necessaria (anche se non sufficiente) per il successo delle primarie per la scelta dei candidati nei collegi. Tafanus
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Sabato si vota per le primarie del Patto Civico per la Lombardia, organizzate per determinare il candidato del centrosinistra alle elezioni per la presidenza della regione, in seguito alle dimissioni della giunta di Roberto Formigoni (PdL). Le regole per partecipare alle primarie sono state definite e formalizzate ma dell’iniziativa di sabato prossimo non si è parlato molto, anche perché secondo diversi osservatori il loro risultato sarebbe già segnato in partenza.
Quando si vota - Le primarie in Lombardia si svolgono sabato 15 dicembre, dalle otto del mattino alle otto di sera. Dodici ore per andare al seggio e votare uno dei tre candidati.
Dove si vota - Si vota nei seggi elettorali collegati a quelli della propria sezione elettorale. Per trovare il proprio seggio basta controllare il numero di sezione riportato sulla propria tessera elettorale (quella che viene timbrata quando si va a votare per le elezioni normali) e cercarlo negli elenchi che saranno forniti sul sito del Patto Civico per la Lombardia. Non ci sarà lo stesso numero di seggi delle elezioni normali, perché molte sezioni saranno accorpate.
Chi può votare - A differenza delle ultime primarie nazionali del centrosinistra, alle primarie per il Patto Civico per la Lombardia possono votare tutti i cittadini che votano alle elezioni normali, a condizione che siano residenti in Lombardia. Possono anche votare i cittadini dell’Unione Europea che hanno residenza in Lombardia e gli extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno regolare e carta d’identità. Inoltre, il voto è aperto a chi ha compiuto sedici anni entro il 15 dicembre 2012.
Fuori sede - Gli elettori che sanno di non poter raggiungere sabato 15 dicembre il loro seggio possono fare richiesta per votare fuori sede, in un altro seggio lombardo. C’è tempo fino alle otto di sera di giovedì 13 dicembre e la domanda va inviata ai coordinamenti provinciali.
Voto all’estero - Non è previsto, come non è previsto fuori dalla regione Lombardia.
Registrazione - Non è necessaria alcuna registrazione, è sufficiente recarsi al seggio per votare. Ogni elettore fornirà i suoi dati anagrafici prima del voto.
Contributo - A ogni elettore sarà richiesto un contributo di almeno 1 euro.
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