...hanno ricandidato tutti, ma proprio tutti, tranne un paio. A cominciare da Berlusconi, che il "Comitato Etico" del PdL non ha inserito fra gli impresentabili... Ed hanno ricandidato LUI, il Mitico, Impareggiabile, Imperdibile Principe di Sant'Antimo, ed ex Presidente della Provincia di Napoli. Un file giudiziario che inizia dagli anni '80, e che non ha mai smesso di crescere. Il Mito di youtube. Ma Berlusconi questo dove cazzo lo ha trovato... nel fustino del detersivo? Era in offerta speciale? Ed ecco a voi, reduce dai triondi di youtube...
Luigino Cesaro, detto Gigino 'o purpetta
...non credere che tutto ciò possa appartenere al genere disumano? Allora guardate non Crozza che prende per il culo Cesaro 'o purpetta, ma isso in persona. Che fatica, dire "Word Forum", nonostante abbia avuto per giorni un "personal trainer"... Dalla difficoltà del "purpetta" di spiccicare due parole, sono nati dei rap, in rete...
Tralasciamo il cabaret delle firme sparite, della Carfagna (c'è ancora, wow!) che assicura che non è sparito niente, e di una settantina di candidati che stasera, in zona Cesarini, si sono radunati a Napoli, all'Hotel Terminus, per replicare le firme che secondo la stupenda Carfagna, velina prestata alla politica, e mai più restiuita, non erano mai sparite. Veniamo al dunque: ebbene si!...
...menomale che Silvio c'è!....
Lo dico senza ironia. Ha messo in lista dei nomi... ma dei nomi, che se non prende una facciata adesso, vuol dire che l'Italia si merita ciò che ha. Perchè in fondo c'è ancora un nquarto degli italiani pronti a rivotare per tutta la porcilaia... Ma esaminiamo alcune delle candidature che hanno resistito al furore etico di Angelino Mezzoculo: rubiamo al Fatto Quotidiano:
[...] Dovrebbero invece rientrare Amedeo Labocetta e Vincenzo Nespoli, dati per esclusi appena poche ore fa. Per completare il quadro sconcertante del Pdl campano, dovrebbe rientrare nel novero degli impresentabili lo stesso Luigi Cesaro, cioè colui che ha annunciato la “dolorosa” esclusione di Cosentino. Cesaro è indagato per rapporti con la camorra, anche se la Procura di Napoli ha chiesto la sua archiviazione, che ora potrà essere accolta o meno dal gip. Ma il suo nome è citato in altre inchieste
[...] Tra gli altri impresentabili Giulio Camber, avvocato triestino, eletto per la prima volta nel 1987 come indipendente del Psi, uomo del Pdl della prima ora. Da allora non si è più schiodato dal Parlamento. Nel 2008 viene condannato in via definitiva per millantato credito a 8 mesi di carcere e 300mila euro di multa sospesi con la condizionale. Nel 1994 si era intascato 100 milioni di lire dalla banca triestina Traška Kreditna Banka che stava fallendo. La somma doveva servire a “comprare il favore di pubblici ufficiali” negli “am- bienti romani”. Camber di cui non si è mai visto il volto nei manifesti in campagna eletto- rale, si firma Giulio e basta, è derogato perché gode di un salvacondotto firmato dallo stesso Berlusconi nel 2011. Un patto tra i due che prevedeva l’imposizione da parte degli uffici romani del nome del candidato sindaco per Trieste, Roberto Antonione, trombato ma inviso a Camber, in cambio di un seggio blindato per l’avvocato in Senato.
Ma per qualche impresentabile che se ne va, altri ne arrivano. Sempre nel Pdl, nella Liguria orfana di Claudio Scajola spunta a sorpresa Augusto Minzolini, sotto provesso per peculato per l'uso fatto in RAI della carta di credito aziendale. Sarà secondo in lista al Senato. Sempre in Liguria, ma alla Camera, il Pdl non rinuncia all’uscente Eugenio Minasso, fotografato nel 2005 mentre festeggiava la vittoria elettorale con un esponente della famiglia Pellegrino, al centro della successiva inchiesta che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Bordighera.
Sulla questione delle liste pulite, il Pdl appare avvitato in una spirale senza fondo. Non solo perché il re degli impresentabili, il pluri inquisito e imputato Silvio Berlusconi è l’onnipresente capolista al Senato in tutte le regioni. Nelle liste per Palazzo Madama c’è anche il coordinatore Denis Verdini, uno di quelli che le liste ha contribuito a compilarle. Ma Verdini a sua volta è “inquisito per la bancarotta del Credito Cooperativo Fiorentino che aveva presieduto per una quindicina d’anni pur essendo anche parlamentare”, fa notare il giornalista economico Massimo Mucchetti, capolista del Pd al senato. “Il ‘buco’ potenziale della piccola banca toscana supera gli 80 milioni, buona parte del quale verso grandi clienti vicini a Verdini stesso”.
IMPRESENTABILI GOVERNATORI - In Lombardia è confermato il secondo posto al Senato, dopo il solito Berlusconi, di Roberto Formigoni. Che non solo è indagato per corruzione e finanziamento illecito nell’inchiesta sulla sanità, ma ha dovuto mettere fine alla sua quasi ventennale presidenza della Regione per una lunga serie di scandali che ha coinvolto assessori ed esponenti politici della sua maggioranza. Nelle ultime settimane Formigoni ha dato vita a una serie di voltafaccia prima sul sostegno al candidato alternativo al Pdl Gabriele Albertini, poi proclamando “mai con la Lega”, per tornare alla fine all’ovile berlusconiano-maroniano.
E proprio nel giorno della presentazione delle liste, arriva una richiesta di condanna a sei anni e sei mesi di reclusione per Raffaele Fitto, pupillo di Berlusconi, capolista alla Camera in Puglia. Nel procedimento in corso a Bari, l’ex governatore è imputato per corruzione e altri reati insieme a Giampaolo Angelucci della Tosinvest. Nel Lazio corre per il Mir, alleato del Pdl, l’imprenditore Giampiero Samorì, di recente protagonista di un’effimera notorietà come possibile successore di Berlusconi alla guida del centrodestra italiano. Il banchiere è indagato a Bologna per accesso abusivo a sistema informatico.
GRANDI CONFERME: Non è solo una questione di inquisiti. Compaiono in lista personaggi dalle parabole politiche molto discusse. A cominciare da Domenico Scilipoti, il pittoresco “responsabile” che fu tra i salvatori del governo Berlusconi dopo l’addio di Gianfranco Fini alla maggioranza di centrodestra, sesto al Senato in Calabria [...]
Altro “responsabile” premiato, l’ex Idv Antonio Razzi, quarto al Senato in Abruzzo. Lo sesso Razzi che ammise davanti a una telecamera di La7 “siamo qui a farci i cazzi nostri”, riferito al Parlamento. Ma la scelta ha provocato la rivolta dei vertici locali contro la scelta di Berlusconi.
NON SOLO INQUISITI: E’ capolista alla Camera in Emilia-Romagna Michela Vittoria Brambilla (nella foto), per le cui personali insistenze Berlusconi è stato costretto a ricreare da zero, nel suo ultimo governo, il Ministero del Turismo, da tempo abolito. In lista anche Deborah Bergamini, la consigliera “mediatica” di Berlusconi poi piazzata da quest’ultimo, tra mille polemiche, al Marketing della Rai. Un posto sicuro è stato garantito anche a Daniele Capezzone, portavoce del partito ed ex radicale, protagonista di spettacolari voltafaccia pro e anti-Berlusconi nella sua instancabile attività dichiaratoria.
DALLA “SALVACASTA” ALLE ASSUNZIONI IN FAMIGLIA – Capolista sempre in Piemonte è Lucio Malan, recentemente finito nelle cronache per aver tentato di inasprire il ddl diffamazione con una norma salvacasta (sanzioni più dure per chi parla male dei politici). E poi, come raccontò Dagospia nel 2010, protagonista di assunzioni “in famiglia” pagate con soldi pubblici. La seconda moglie siciliana del senatore Malan fu assunta come “segretario particolare”: secondo il magazine di D’Agostino, la signora Malan ,”dopo le elezioni del 2006, è rimasta a spasso, quindi l’efficiente senatore l’ha contrattualizzata come sua segretaria. Visto che c’era, anche insieme alla sua nipote di primo grado, tale Ilenia T., anch’essa segretaria presso il suo ufficio al Senato insieme alla zia Maria T.
Dunque, gridiamolo senza ironia! Grazie Silvio! Non preoccuparti, se insieme alle olgettine dovessi assicurare il sostentamento anche alla famiglia di Nicola Cosentino, di Marcello Dell'Utri, e di chissà quanti altri assistendi! Se prometti di toglierti dai coglioni per sempre, organizziamo una colletta, per darti una mano, che farà impallidire i vari Telethon
Tafanus
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