Il leader del Pd presenta alla stampa le liste del centrosinistra: "Coalizione non costruita in vitro". Poi attacca il premier: "Pericoloso con Cgil". Il leader del Sel: "Professore liberale clandestino e occulto. Alleanza solo su agenda progressista". Tabacci: "Scommettiamo su governabilità" (Repubblica)
Non esiste. Qui siamo persone serie".Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani durante la conferenza stampa di presentazione delle liste del centrosinistra con Nichi Vendola e Bruno Tabacci, non ha il minimo dubbio e a chi domanda se, in caso di vittoria, il Pd verrà meno al patto con Sel, ha risposto: "Ci si tolga dalla testa che noi possiamo venire meno all'impegno che ci stiamo prendendo". "Se vincesse chi sta facendo campagna per impedire la vittoria del centrosinistra o per dare al centrosinistra una vittoria azzoppata credo che Pier Luigi Bersani si debba presentare davanti alle Camere con il programma che abbiamo sottoscritto insieme e vedere se su quell'agenda ci possono essere i numeri per un'alleanza di governo", ha detto Nichi Vendola.
Foto di gruppo. "Siamo qui per raffigurare la coalizione di centrosinistra che offre una proposta di governo - ha detto Bersani -. Pd, Sel, Centro democratico, i socialisti di Nencini, i moderati di Portas, è questa la coalizione che vuole lavorare per la vittoria - ha spiegato il segretario del Pd -, una coalizione che non nasce oggi, abbiamo vissuto assieme tante esperienze, non è costruita in vitro, abbiamo stretto un patto "Italia bene comune'". Quindi Bersani ha lanciato una provocazione agli avversari: "Noi la facciamo la foto di gruppo, invito Monti a farla con Fini e Casini, Ingroia a farla con Ferrero e Di Pietro, Berlusconi a farla con Storace e con Maroni, così poi la gente vede, fa le domande e chiede risposte". La risposta del presidente della Camera è arrivata subito: "Se Bersani le vuole, di nostre foto gliene mandiamo dieci. Piuttosto aspetto Bersani e Vendola che nello stesso comizio parlino del governo Monti. È quello il punto dolente di quella coalizione. Lo stesso punto dolente che hanno Berlusconi e Maroni: nelle due coalizioni si sono alleati partiti che sostenevano Monti e chi lo avversava", ha detto Fini ospite di Omnibus, su La7 (Fini & Casini, grazie allo loro "ansia da soglia di sbarramento", fanno finta di non capire che Bersani ha imboccato un'altra strada, che non è quella che porta ad adottare la mitica "agenda Monti", nella quale non figura neanche una riga sul "problema mezzogiorno". Spero che fra un mese si sveglino, e che scoprano di essere condannari all'irrilevanza. NdR)
Tabacci: "Governo a difesa dei deboli". "Noi del Centro democratico ci candidiamo per governare con Sel e il Pd, ci presentiamo in tutte le circoscrizioni, e siamo solo tre partiti, non come l'Unione", ha detto il leader di Centro Democratico, Bruno Tabacci. "Noi scommettiamo sulla governabilità, Monti e Casini scommettano sullo stallo in Senato, il loro non può essere un programma di governo. Noi vogliamo difendere i più deboli, obiettivo poco presente nell'agenda Monti, noi abbiamo capacità di governare a partire dalla difesa dei più deboli, dell'economia sociale di mercato, un filone che ha una profonda umanità, basterebbe mettere in chiaro rapporto col fisco, si dice che questa coalizione farà aumentare le tasse, ma il dovere nostro è farle pagare a tutti", ha aggiunto Tabacci.
Tasse e lavoro. "Non intendo tassare il ceto medio che paga le tasse". Intervenendo ad Agorà su Raitre, il candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani, ha di nuovo parlato di pressione fiscale: "l'Imu è già una patrimoniale sugli immobili. Il problema è che è poco progressiva". Il leader del Pd ha parlato poi di conti pubblici e di lavoro, attaccando il premier uscente per le dichiarazioni sulla Cgil: "Mi stupisco che Monti cada in luoghi comuni insufflati dalla destra, mentre quando governi sono tutti figli tuoi. Un'organizzazione come la Cgil con oltre 4 milioni di iscritti non puoi in premessa metterla fuori, dirti contro. È un sindacato non un partito, è un elemento del paesaggio, è pericolosa una linea di questo genere, caccia fuori in premessa un pezzo di Italia". Bersani, più tardi, ha ribadito che il governo tecnico non poteva segnare un cambiamento significativo: "L'esperienza dell'ultimo anno non poteva tracciare una grande prospettiva di cambiamento, impostare le riforme e dare attenzione al sociale, mentre noi siamo una forza popolare che non guarda dall'alto, ma guarda negli occhi la gente". Infine, è tornato sulla questione degli esodati, dopo che già ieri aveva polemizzato con Monti (VIDEO): "Quando sento dimenticare troppo facilmente alcune questioni allora mi inalbero un po'. Vorrei che nella famosa Agenda Monti mettesse questa parola, esodati. Ci hanno bacchettato dicendo che non siamo tecnici e poi si è visto chi è tecnico...".
Ministro dell'Economia. Come ministro dell'Economia "penso a persone di livello, qualcosa ho in mente. Ma non lo dico, non vorrei che a Davos ci fossero dei problemi". Il leader del Pd ammette di aver pensato a chi potrebbe occupare la poltrona, ma non si sbottona. Poi, rispondendo a una domanda su un eventuale coinvolgimento nell'esecutivo di D'Alema e Veltroni: "Totogoverno non ne faccio. Su queste due, e su altre personalità, penso che in ogni caso in pensione dalla politica non vanno, ne avremo bisogno. Si vedrà fisicamente, al governo e in Parlamento, che sta arrivando nuova gente, giovani e donne. Dopodiché non c'è solo il governo e il Parlamento. Chi può dare una mano la dia".
Intanto a Davos, dietro la formalità del "grande rispetto per l'Italia", nei fatti Christine Lagarde smentisce Monti a tutto campo: nessuna "lucina in fondo al tunnel", nessuna fine della crisi, nessun inizio della ripresa il 31 Marzo 2013 alle ore 24:00. Grande rispetto di facciata, grandi smentite sostanziali. La BCE rivede in peggio le previsioni di "crescita negativa" per l'Italia. Nessuna ripresa, nessuna dimunuzione della disoccupazione, niente di niente. E se Monti continua a vedere lucine, credo che dovrebbe correre al Pronto Soccorso Oculistico. Potrebbe trattarsi di un inizio di distacco della retina. Tafanus
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