Dalle intercettazioni emerge che, parlando con il suo collega Gratteri, ammette ridendo di avere "finto commozione" visitando la Casa dello studente distrutta dal sisma. Gli avvocati: "Fuorviante cogliere frammenti di lunghe conversazioni intercettate: il prefetto in oltre due anni di presenza sul territorio dell'Aquila ha dato prova di grande abnegazione e disponibilità". L'ex capo della polizia Izzo interdetto dai pubblici uffici
Il prefetto Iurato
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto
dell'Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato "scoppiava a
ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e
ai bimbi rimasti orfani". E' quanto stigmatizzano i pm di Napoli
commentando una telefonata del prefetto intercettata.
I
magistrati napoletani - titolari dell'inchiesta sugli appalti per la
sicurezza nell'ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d'asta
- fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto
Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.
"Commentando
la sua prima giornata ufficiale - scrivono i pm - nella città
martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato "una citta'
inesistente, che non c'e"), scoppiava a ridere, ricordando come si era
(falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani.
Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici
di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di
assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo)
legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o
scongiurare indagini in corso".
La vicenda è riportata nella
richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario
Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e
Pierpaolo Filippelli.
Le intercettazioni
"Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai
ragazzi della casa dello studente". E' il consiglio che Giovanna Iurato,
appena nominata prefetto dell'Aquila, ricevette dal padre. E' uno
dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e
il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell'ambito dell'inchiesta
della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza. I pm partenopei
esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe
la falsa commozione del prefetto:
IURATO: Allora senti...sono andata...sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati...
GRATTERI: Si lo so.
IURATO:
...perchè è un uomo di mondo, saggio, dice: "...appena metti piede in
città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa
dello studente...".
GRATTERI: Brava
IURATO: Eh allora sono
arrivata là, nonostante la mia...cosa che volevo...insomma essere
compita (fonetico)...mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai
fino a...
GRATTERI: Ti mettesti a piangere...sicuramente!
IURATO: Mi misi a piangere.
GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).
IURATO: Ed allora subito...subito...lì i giornali: "le lacrime del Prefetto".
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
Di Francesco Gratteri sappiamo chi era. Durante il G8 era capo dello SCO, è stato condannato in appello con sentenza passato in giudicato a 4 anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Per il momento, è a capo della Direzione Anticrimine Centrale, dopo aver gestito l´Antiterrorismo ed essere stato questore di Bari.
Della Iurato invece non ricordavamo quasi niente, e abbiamo fatto una piccola ricerca d'archivio. Uno per tutti, abbiamo preso un articolo di Fiorenza Sarzanini del Corsera, del 29 maggio 2010, per rinfrescarci e rinfrescarvi la memoria su Giovanna Maria Iurato. Professione: "Fedele Servitrice dello Stato"
Giovanna Maria Iurato: appena nominata all'Aquila, compare anche nella «lista Anemone» - Appalti, soldi e il marito del prefetto - La Procura convoca la Iurato. «Provviste occulte dall'incrocio di aziende»
Sono almeno sei le società collegate a Finmeccanica che avrebbero gestito gli appalti serviti ad occultare riserve di fondi neri. L'indagine avviata dai magistrati romani si intreccia con quella dei pubblici ministeri napoletani che ha già svelato la rete di contatti attivata per l'assegnazione delle commesse. E punta in particolare su due aziende: la Selex, amministrata dall'ingegner Marina Grossi, moglie dell'amministratore delegato della holding Pierfrancesco Guarguaglini; e la Elsag datamat, specializzata nei sistemi informatici. Mentre nella capitale ci si concentra sui conti esteri, da Napoli partono gli avvisi a comparire per le persone che hanno seguito la procedura di aggiudicazione delle gare.
Tra loro spicca il nome del nuovo prefetto dell'Aquila Giovanna Maria Iurato (nella fotina), fino a qualche settimana fa direttore del reparto tecnico-logistico del ministero dell'Interno, che si è insediata tre giorni fa. Il provvedimento le è stato notificato nei giorni scorsi e il suo interrogatorio è stato fissato per lunedì mattina. L'alto funzionario del Viminale dovrà chiarire le procedure seguite per la realizzazione del Cen, il Centro Elettronico Nazionale del capoluogo partenopeo della Polizia di Stato. La società affidataria è proprio la Elsag Datamat, scelta anche per gestire i sistemi informatici durante il G8 che si è svolto proprio in Abruzzo la scorsa estate.
Iurato dovrà spiegare i criteri per la designazione, soprattutto tenendo conto che uno dei dirigenti dell'azienda è il suo attuale marito. L'intreccio di interessi ha insospettito gli inquirenti e rischia di rivelarsi il secondo infortunio nella carriera del prefetto, la cui nomina era stata bloccata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri quando si è scoperto che il suo appartamento era inserito nella cosiddetta «lista Anemone», l'elenco dei lavori di ristrutturazione compiuti dalle aziende che fanno capo a Diego Anemone, l'imprenditore accusato di far parte della «cricca» che ha ottenuto numerosi appalti per i «Grandi Eventi». L'attenzione dei magistrati romani si concentra sulle fatture emesse da alcune imprese controllate da Finmeccanica — prima fra tutte proprio Selex — per la fornitura di apparecchiature di alta tecnologia [...]
...è troppo difficile, è "giustizialista" mettere insieme il 2010 (chi governava?), la Cricca, Anemone, L'Aquila, le Grandi Opere, Berlusconi, Bertolaso, Finmeccanica? Chi l'ha nominata, nonostante ci fossero delle inchieste aperte? E come la mettiamo con la storia della "moglie di Cesare"? E se qualcuno, a fronte di queste risate, dovesse darle della stronza (non io, sia chiaro! Io ho grande rispetto per i "Fedeli Servitori dello Stato"...), cosa rischierebbe? Giusto per farlo sapere ad un mio amico blogger, che è molto tentato da questa idea... Tafanus
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