In Campania è corsa contro il tempo. L'ex sottosegretario sembrava aveva spuntato un seggio
blindato, ma Alfano si è opposto. Subito dopo sono spariti gli elenchi
firmati, costringendo i candidati ad un precipitoso rientro a Napoli per
sottoscrivere nuovamente i documenti. Rinuncia Milanese. Proteste in
Liguria contro Minzolini e in Abruzzo contro Scilipoti, che alal fine
salta. (Fonte: Repubblica)
(foto dall'album "C'eravano tanto amati")
Silvio Berlusconi con Nicola Cosentino (ansa)
La lunga battaglia delle liste del Pdl alla fine sembra averla vinta chi si è opposto alla candidatura dell'impresentabile Nicola
Cosentino, ma potrebbe essere una vittoria di Pirro. Contemporaneamente
alla scelta di escludere l'ex sottosegretario indagato per collusioni
con la camorra (ma c'è ancora chi lascia dei margini di incertezza su
una possibile inclusione in extremis), sono scomparse infatti le liste
con le firme di chi aveva già accettato le candidature in Campania.
Sparizione di cui più di un dirigente del Pdl accusa lo stesso
Cosentino.
A questo punto nel partito è caos: entro le 20 di
questa sera devono essere raccolte di nuovo le firme di accettazione dei
candidati, e i candidati del Pdl sono impegnati in una corsa contro il
tempo: chi era a Roma sta cercando di tornare il più rapidamente
possibile a Napoli per poter firmare nuovamente l'accettazione della
candidatura. Un esito clamoroso, arrivato dopo che questa mattina
Berlusconi ha riconvocato i vertici del Pdl per definire le liste del
partito. Cosentino nella notte sembrava averl avuta vinta, ma poi è
riesplosa la resistenza di Angelino Alfano.
Un'incertezza nel
fare pulizia nelle liste che ha scatenato oggi un durissimo commento del
leader di Sel Nichi Vendola. "A sinistra vogliamo far sentire profumo
di diritti sociali. A destra si sente ancora la puzza di camorra", ha
scritto su Twitter il presidente della Regione Puglia.
Di sicuro c'è la scelta di candidare Berlusconi al Senato.
La conferma è arrivata da Maurizio Gasparri, che sta presentando le
liste del Popolo della Libertà nel Lazio. Per la regione Lazio al Senato
l'ordine prevede Berlusconi al numero 1 e lo stesso Gasparri al numero
2. Capolista al Senato il Cavaliere anche in Sicilia.
Tra i seggi
blindati, pure quello di Luigi Cesaro: l'ex presidente della Provincia
di Napoli dovrebbe correre al secondo posto in Campania 1, dietro il
capolista Gianfranco Rotondi. L'avrebbe spuntata anche Michele Pisacane,
del Pid, nella circoscrizione 2, dove capolista è Mara Carfagna,
seguita da Nunzia De Girolamo.
Resta ancora da capire poi come sono stati affrontati altri due casi legati alla candidatura di Cosentino, quelli di Alfonso Papa e Gennaro Coronella.
" "Io 'impresentabile' secondo i sondaggi della Ghisleri? La politica è
fatta di umanità non di numeri. Ho visitato 25 carceri in tutta Italia,
incontrato migliaia di persone di cui la cosiddetta casta non si
interessa affatto", ha ribadito anche oggi Papa parlando a
KlausCondicio. Il senatore Coronella si era lamentato invece di non aver
ancora ricevuto alcuna comunicazione sulla sua candidatura malgrado non
abbia mai ricevuto un avviso di garanzia.
Problemi almeno in parte risolti in Abruzzo, dove la proposta di un seggio sicuro per i transfughi dell'Idv Antonio Razzi e Domenico Scilipoti
aveva scatenato le proteste dei dirigenti locali del Pdl, con la
minaccia di dimissioni dal partito del governatore Gianni Chiodi.
Scilipoti potrebbe essere dirottato in Calabria, mentre a Razzi è stata
assegnata un posizione a rischio di esclusione. Non piace, ai quadri
locali, neppure il nome di Augusto Minzolini: numero due in Liguria al
Senato dopo Silvio Berlusconi. "Siamo pronti a lasciare in massa",
annuncia il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato.
Ha annunciato l'intenzione di rinunciare alla candidatura Marco Milanese,
in passato consulente dell'ex ministro Tremonti e deputato del Pdl,
coinvolto in alcune inchieste giudiziarie. "Preso atto delle polemiche
pretestuose che la mia candidatura pone al partito - ha detto all'Ansa -
ribadendo la necessità che venga sempre affermata per tutti la
presunzione di non colpevolezza prima di una sentenza definitiva di
condanna, pur considerando che nei miei confronti non ne è intervenuta
neanche una di primo grado, comunico di aver ritirato sin da ieri la mia
candidatura dalle liste del Pdl al fine di evitare ogni
strumentalizzazione delle mie vicende giudiziarie".
Risolta
invece la grana Marche. "Mi metto a disposizione e accetto la
candidatura, al presidente Berlusconi non si può dire di no", ha
spiegato il deputato Remigio Ceroni, coordinatore del
Pdl delle Marche, dopo aver incontrato l'ex premier a Palazzo Grazioli.
Ieri Ceroni aveva annunciato il ritiro della candidatura per i troppi
'paracadutati' nelle liste di Camera e Senato nella sua regione.
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