Quelli che seguono sono i dati abbastanza confortanti che arrivano dalla Demos di Ilvo Diamanti, per l'Italia, e addirittura per il Veneto
"Too close to call", troppo vicini per indicare il vincitore: così commenterebbero gli statunitensi di fronte alle stime di voto del Veneto elaborate da Demos per Il Gazzettino. Dopo vent'anni di dominio di Pdl e Lega, infatti, qualcosa sembra essersi rotto. Nei dati dell'Osservatorio sul Nord Est, la coalizione (almeno ufficialmente) guidata da Berlusconi è accreditata del 35.1% alla Camera e del 37.5% al Senato, ed è seguita da vicino dalla compagine di Bersani, che raccoglie il 33.5% alla Camera e il 34.2% al Senato. Lista Monti: 12-14%; Mov. 5 Stelle: 9.5% alla Camera e 8.5% al Senato.
Nella seconda Repubblica, il Veneto è stato una riserva di voti per il centrodestra. Guardando alle ultime elezioni politiche, erano più di 20 i punti percentuali che separavano la coalizione Pdl-Lega guidata da Berlusconi nel 2008 da quella di Veltroni (composta da Pd e Idv). Alle regionali del 2010, il divario tra queste forze aumentava a oltre 34 punti percentuali. Cosa succederà alle prossime elezioni politiche? Prima di vedere nel dettaglio i dati, una "precauzione d'uso": i sondaggi non sono una previsione sull'esito del voto, quanto piuttosto una fotografia del presente. A maggior ragione in questa occasione, particolarmente fluida ed effervescente, bisogna ricordare che mancano ancora diverse settimane alla fine della campagna elettorale e la quota di indecisione - che riguarda sia "se" sia "chi" votare - appare ancora ampia. Date queste avvertenze, possiamo anticipare che gli orientamenti elettorali per le prossime politiche sembrano portate grandi novità: vediamole:
Questi i dati relativi al Veneto per il Senato:
Senato della Repubblica. La partita, al Senato, è centrale: infatti, è necessario vincere in Veneto per pensare di avere una maggioranza solida a Palazzo Madama. Anche qui, però, l'equilibrio tra coalizioni è tale da non poter prevedere un vincitore. Il centrodestra, in vantaggio, raccoglie il 37.5% dei consensi, ma la coalizione di Bersani (34.2%) lo segue da vicino, a poco più di 3 punti percentuali. Monti, che al Senato è sostenuto da un'unica lista, sfiora il 14%, mentre il Mov. 5 Stelle, che qui raccoglie l'8.5%, rischia di non superare il quorum dell'8% previsto dalla legge elettorale.
Questi i dati relativi al Veneto per la Camera:
Camera dei Deputati. Nelle stime di Demos, il Pd, con il 30% dei consensi, è largamente il primo partito della regione, e già questo dato segna un mutamento radicale rispetto al passato. Considerando le altre forze della coalizione "Italia Bene Comune", Bersani raggiunge il 33.5%. Pdl e Lega Nord, invece, raccolgono rispettivamente il 17 e 14%: con gli alleati "minori", la coalizione guidata da Berlusconi raggiunge il 35.1%. La distanza tra le due, quindi, è inferiore ai 2 punti percentuali. Un'altra novità è il "terzo polo", che si fa forte soprattutto del risultato di Scelta Civica. La lista di Monti, infatti, al suo debutto elettorale supera il 12%, ma prosciuga anche gli alleati: insieme, Udc e Fli non raggiungono il 4%. Da mettere in rilievo, inoltre, il risultato del Mov. 5 Stelle: il partito guidato da Grillo, con il 9.5%, triplica i consensi ottenuti alle regionali 2010. Rivoluzione Civile di Ingroia, invece, raccoglie meno del 3%, mentre i "venetisti" di Indipendenza Veneta sfiorano il 2%.
I NUMERI PER L'ITALIA - Con la stessa metodologia, la Demos ha condotto un sondaggio fra il 17 e il 22 Gennaio, riferiti a tutto il territorio nazionale.
Questi i dati relativi all'Italia per il Senato:
Questi i dati relativi all'Italia per la Camera:
Come si vede, lo svantaggio del centro-destra rispetto a Bersani & C. ridotto a 3/6 punti è probabilmente il risultato di una sbronza al metanolo del Capo dei Capi, e della ineffabile Ghisleri. Tafanus
P.S.: I dati dettagliati in pdf possono essere scaricati da questo link
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