Ci sono cose, nel mondo del senno di poi, che mi hanno sempre affascinato. Ad esempio, quando accade un disastro, spuntano come funghi coloro che "io l'avevo detto". Oppure quelli che resuscitano ricette vincenti che erano state già ampiamente bocciate dall'elettorato. Oppure quelli che condannano modi di comunicazione non alla Vanna Marchi, che prima della sconfitta avevano elogiato.
Vorrei iniziare con l'assumermi le mie responsabilità. Io "non l'avevo detto". Io avevo prima previsto, e poi - con l'assottigliarsi del vantaggio - solo auspicato una vittoria del Centro-Sinistra. Previsioni sbagliate. Avevo sottovalutato la scemenza degli italiani (mai fare questo errore!). Quelli che sono andati con la lettera del "Ministero dell'Economia" in posta a farsi restituire l'IMU sono la punta dell'iceberg. La parte maggiore, sommersa, è fatta da chi in posta non c'è andato, ma ha creduto alla favoletta dell'IMU, come da vent'anni crede a tutte le favolette, purchè ripetute un numero sufficiente di volte a reti unificate.
Così come ho sbagliato nella sottovalutazione del risultato grillino (il "reddito di cittadinanza" paga quasi come la restituzione dell'IMU), e come ho sbagliato nel sottovalutare le capacità di recupero del Vanna Marchi da Arcore.
Scusate, ma non partecipo allo sport nazionale di fare a pezzetti chi ha perso. Bersani ha perso? Certo, rispetto alle aspettative di un mese fa. Vorrei discuterne, di fronte alla realtà dei numeri. E i numeri per il momento dicono che Bersani ha 340 deputati, e quindi la maggioranza assoluta alla Camera. Bersani ha la maggioranza relativa al Senato (120 senatori), ma con numeri che non permettono di governare senza accordi con altri. Riepiloghiamo? Da domani, nessuno potrà fare alcunchè, in Parlamento, senza l'accordo di Bersani. Bersani, in teoria, potrà cercare di allargare la sua maggioranza. In altri termini, mentre Bersani può almeno cercare delle strategie salvavita, gli altri non possono.
Monti si è suicidato politicamente. Il suo suicidio sarà ancor più chiaro quando dalle analisi del flusso dei voti emergerà che al centrosinistra sarebbe bastato che Monti avesse fatto a meno di privarlo della vittoria in Lombardia al Senato, e oggi staremmo parlando di un'altra storia. More italico, così come oggi siamo impegnati a demolire Bersani, saremmo forse impegnati a fare a gara nell'elogiare Bersani. Chi può dirlo? In fondo, come diceva Flaiano, gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso del vincitore. E, simmetricamente, sono sempre pronti a partecipare alla mattanza dello "sconfitto".
Bersani è esente da colpe? No, non lo è. Ma questo lo abbiamo scritto quando era ancora sul carro dei vincitori. Non abbiamo aspettato ieri, per scriverlo. Abbiamo rimproverato a Bersani, inizialmente, di essere troppo "moscio" in comunicazione, in un mondo di urlatori. Abbiamo rimproverato una certa timidezza nel fare (o meglio, nel far finta di fare, come gli altri) le riforme difficili. Abbiamo elogiato l'onestà, ma criticato sul piano utilitaristico, una politica di "promesse" meno urlata rispetto a quella degli altri.
Forse è stato un errore. Questo è un paese che VUOLE essere imbrogliato. Vuole l'elisir di lunga vita, il biglietto vincente alla lotteria. Come dite? che poi le promesse non mantenute si pagano? Mica tanto! E' da vent'anni che Vanna Marchi fa promesse, non le mantiene, non paga pegno, e la volta successiva può rifarle come fossero nuove. Con milioni di italiani che abboccano di nuovo. Non dico che Bersani avrebbe dovuto adeguarsi allo schema, ma insomma, ogni tanto, una pillolina di sano, imbroglione ottimismo...
Bersani si è mostrato inutilmente incerto nei futuri rapporti con Monti. Va bene, forse in ogni caso un accordo con Monti lo si sarebbe dovuto cercare. Ma è necessario dirlo ogni 5 minuti a un elettorato che ha il diritto di sognare di farcela da solo?
Sento fare discorsi retrospettivi allucinanti. Se Renzi... Se Renzi cosa? Ci sono state le primarie. Bersani le ha vinte, Renzi le ha perse. Renzi ha passato due mesi a picconare l'immagine di Bersani, in tutti i modi: leciti e meno leciti. Arrivando ad accusarlo di brogli alle primarie. Faceva i comizi non per spiegare "perchè io", ma "perchè no a Bersani": vecchio, brutto, sporco e cattivo.
Ora, a primarie perse, tutti ad elogiare lo statista Renzi che ha partecipato a un paio di manifestazioni elettorali del PD di Bersani. Ma va? E ci sarebbe mancato solo che non partecipasse - almeno simbolicamente - o che magari continuasse a fare campagna contro Bersani. Ma davvero due comparsate in campagna elettorale possono controbilanciare il danno che Renzi ha procurato a Bersani in due mesi di campagna mono-diretta, tre comizi al giorno contro Bersani il vecchio, Bersani l'antidemocratico, Bersani il falsificatore di risultati, Bersani da rottamare????? Sono allibito.
Stamattina Menichini (direttore di "Europa", giornale della Margherita) in TV si affannava a spiegare che fra gli errori mortali di Bersani c'è stato quello di non "valorizzare" adeguatamente Renzi, e quindi di aver respinto quella enorme marea che premeva a favore di Renzi. Renzi avrebbe potuto portare voti di questo e di quello (parliamoci chiaro, Menichini, voti di destra?). Bene. Dato che i numeri non possono essere stiracchiati, vorrei proporre a Menichini un piccolo "problema della vasca da bagno":
Non pensa, Menichini, che sia idiota credere di poter lucrare elettoralmente sulla lisciata di pelo di un candidato del tipo "I love Marchionne", che vale il 40% alle primarie, senza contestualmente pagare pegno nei confronti di quell'altro 60% (che è più del 40) che non ama Marchionne, e quindi non ama neanche Renzi che ama Marchionne? Vede, Menichini... una delle operazioni più "sporche" che un membro del centro-sinistra (seppur in chiave Margherita Renziana) avrebbe potuto immaginare, lei l'ha immaginata e svolta. E' andato in TV a spiegare che fra gli errori di Bersani, uno dei più gravi sia stato quello di non aver "valorizzato" qualcuno che, vivaddio, non poteva e non doveva essere "valorizzato", avendo da svolgere il compito di Sindaco, per il quale aveva chiesto ed ottenuto i voti del centrosinistra. Inclusi i voti dell'odiato PD, senza i quali mai nella vita Renzi sarebbe emerso prima come presidente di Provincia, poi come Sindaco.
Ora Bersani cerchi di trovare il consenso o l'astensione su un programma stringato di cose da fare (legge elettorale, riforma della riforma Fornero, e poco altro). Lo faccia con chi ci sta, e persino con chi è in vendita. Scilipoti docet. Come dite, che è una cosa sporca? Si, lo so, è una cosa sporca. Ma noi abbiamo l'alibi. Le "cose sporche" le abbiamo subite, possiamo persino tentare di restituirne qualcuna. Il Senato da domani sarà pieno di "precari dei 20.000 euro". Gente che ha vinto il terno al lotto, ma che sa che - sic stantibus rebus - la pacchia durerà poco. Bersani se li compri, e li usi per il tempo che serve.
Scommettiamo che non appena qualche ragazzotto inizierà a capire che può guadagnare 5.000 euro al mese per sei mesi, o 20.000 euro al mese per 5 anni, fioccheranno i cambi di maglietta? Intanto, incrociamo le dita per lo scrutinio sulla Lombardia. Sono pessimista.
La Lombardia è sempre stata la regione-guida di tutte le nefandezze italiane. Qui è nato il fascismo, qui è nato il craxismo, qui è nata la Lega, qui è nato il Berlusconismo, qui è nato il formigonismo.
Perchè proprio oggi dovrebbero regalarci una sorpresa? Tafanus
P.S.: Fra gli sciacalli puntuali come la cometa, era atteso il Pippo Ciwati da Monza. Stamattina il Padre Fondatore (insieme a Renzi) dei "Rottamatori" era già all'opera. Vuole le dimissioni di Bersani, e le elezioni anticipate. Bontà sua, non ha detto se con lui Candidato Premier, o in un ruolo più defilato, da gregario. Ruolo che gli è stato sempre più congeniale. Un ragiunatt della politica (minuscola).
SOCIAL
Follow @Tafanus