"Fare il maiale" ha significato per secoli, in Italia, una giornata speciale, con tutta la famiglia allargata impegnata gioiosamente a scuoiare, raccogliere sangue, pressare la "sugna" nella vescica, fare salsicce nelle quali sia il contenuto che il contenitore erano parte del maiale, salare prosciutti, preparare cotiche...
Del maiale, si sa, la cultura contadina aveva imparato a non buttare via niente. Neanche le setole. "Fare il maiale" era una festa collettiva per grandi e piccini, ed era anche una specie di contratto d'assicurazione contro la sfortuna, la siccità, le alluvioni, il cattivo raccolto.
Oggi, "fare il porco" non ha la stessa valenza semantica che aveva il "fare il maiale". Fare il porco richiama piuttosto alla mente vecchi debosciati dallo sguardo lascivo. Vite inutili perse dietro a un culo. Debosciati miliardari che preferiscono credere alla favoletta della ventenne persa dietro al loro maschoio fascino brianzolo, piuttosto che dietro alla "busta" del Rag. Spinelli. Che squallore! Lunga vita al maiale, ma crepi il porco.
Negli ultimi tempi, pur ricchi di porcate, la porcata-principe è stata senz'altro quel pubblico esercizio di violenza da caserma, esercitata su una ragazza non in grado di difendersi. Smarrita, colta di sorpresa dalla volgarità e dall'insistenza, quante volte? Si giri... E giù la guardatina esibitamente lasciva al culo della ragazza.
Io credo che se su quel palco ci fosse stata mia figlia, non avrei resistito alla tentazione di ammazzare con un unico sgozzamento sia il porco che il maiale. Una volta uccisa sul palco, Angela Bruno (perchè è di lei che stiamo parlando) ha continuato ad essere massacrata dal porco (..."si, va bene, mi scuso, ma sembrava divertirsi tanto"...); dal gorilla del porco Galan (il Banal Grande), che in una trasmissione continuava a brandire minaccioso il suo telefonino, depositario - a suo dire - degli SMS della ragazza, dalla quale si dedurrebbe... Si dedurrebbe cosa? Che magari avrebbe fatto carte false per essere vittima della porcata? E il Banal Grande come è entrato in possesso di materiale privato coperto dal segreto postale? In trasmissione, a nessuna testa di cazzo sedicente giornalista è venuto in mente di chiedere a Galan "scusi, ma lei perchè ha gli SMS fra una privata cittadina e terze parti"?
Ieri Angela Bruno ha giocato d'anticipo, e ha pubblicato lei i suoi SMS. Non c'è niente di "sembrava divertirsi tanto", signor Berlusconi; non c'è niente di cui debba vergognarsi Angela e non il suo padrone, signor Galan. Lei dovrebbe solo vergognarsi per aver lanciato minacce in stile mafioso a una ragazza di trent'anni.
Pubblichiamo in calce l'articolo di Repubblica che racconta degli ultimi avvenimenti, e invitiamo i lettori ad aprire e leggere attentamente la raccolta fotografica degli SMS che Angela Bruno, giocando d'anticipo e fottendoli tutti, ha pubblicato. Non emerge alcun autoconpiacimento. Sul palco non si divertiva. Emerge invece questo losco rapporto di sudditanza (quante malefatte, in nome del lavoro purchessia...) fra Angela e la Green Power, nel ruolo di beneficiata principale delle porcate lasciate impunemente dire dal porco ad Angela.
Gli "avvertimenti della Green Power sono tutti formalmente gentilissimi, nei confronti di Angela. I managers le danno del tu, e pensano intensamente al suo bene. Se tutto filerà liscio, ci saranno "wine and roses" per tutti, a cominciare da Angela. Se invece dovesse montarsi inutilmente un caso che non esiste...
Ovviamente non possiamo fare i "giustizieri della notte" ed ammazzarli tutti (anche se la tentazione, lo ammetto, talvolta è forte. Ma fra oggi e domani qualcosa possiamo fare: ammazzare il porco, conservando tutto il nostro contadino rispetto per i maiali. Fra oggi e domani possiamo spuntargli le setole, limargli le zanne, chiudergli per sempre (polioticamente, of course...) quella boccaccia ormai fuori controllo, che vomita porcherie tutte le volte che si apre. Tafanus
Angela Bruno reagisce alle minacce: "Ho pubblicato su Fb tutti gli sms"
La venditrice offesa da Silvio Berlusconi e minacciata in tv dal candidato Pdl Giancarlo Galan di avere le prove che dimostrerebbero la sua "partecipazione divertita" al siparietto con il Cavaliere, ha messo in rete il contenuto dei messaggi scambiati con il suo superiore della Green Power
(di Katia Riccardi - Repubblica)
FOTO GLI SMS DI ANGELA
L'sms apparso era quello che l'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan aveva minacciato di rendere pubblico in diretta ad Agorà su Raitre. Il messaggio che aveva avuto da qualcuno interno all'azienda. E che il conduttore non aveva voluto mostrare, per non violare la privacy, e non solo per questo. Anche perché dovrebbero esserci limiti e contorni alle storie individuali, per non trasformarle in squallide guerre.
"Non voglio fare nomi, io questa bassezza non la raggiungo, mi dispiace", ci ha spiegato Angela Bruno. Che la sua guerra la sta facendo da due settimane. Chiusa in casa. Internet come finestra, e la decisione di pubblicare quei messaggi integralmente. "Pensano che abbia paura? Paura di cosa? Peggio di così..", ha continuato.
Fermo immagini di conversazioni. "Ne tiran fuori una dietro l'altra, è uno scherzo..". Scrive lei sugli sms. Qualcuno della Green Power cerca di tranquillizzarla: "Tra poco ti diremo cosa pensiamo sia meglio fare. Siamo con Christian ora e stiamo discutendo". Lei dice: "Mi offendono anche...". Dall'azienda rispondono: "Da questa situazione se gestita bene ne possiamo trarre tutti grandi vantaggi, anche tu stessa, e non parlo di mostrine, e applausi".
Ma Angela Bruno i nomi non li conferma. I messaggi, che durano per qualche giorno, partono il 10 febbraio, dopo la Convention, e poi si interrompono. Quando la situazione sfugge al controllo Angela Bruno risponde ancora, dice di stare male, di non poterne più, chiede silenzio, l'azienda pretende un suo comunicato. "Angela - le dicono dall'azienda - se la gestisci questa situazione è un'opportunità, altrimenti un casino per tutti". E ancora. "Non ti sei fidata di noi. E' stata una delusione". Lei continua a ripetere di non essersi sentita onorata. Vuole le scuse. Ma non gliele fa nessuno.
Per Berlusconi questo teatrino è già storia vecchia. Le scuse che doveva fare le ha fatte con questa frase: "Sì sì, si è divertita, poi si è fatta condizionare da moralisti bacchettoni e giornali come Repubblica". Lei ora sbotta: "Non ne posso più di tanta bassezza. Si è perso il punto principale della questione. All'azienda serve Berlusconi? A me non interessa. Il mio problema ora non è solo trovare un modo per andare avanti ma anche per far finire questa gogna. Sono pronta a tutto. Sono una donna forte, se pensano di distruggermi, hanno trovato la persona sbagliata. Ora che i messaggi sono fuori che possono fare? Devo farmi passare questa rabbia. E' stata la mia vita a essere messa in mezzo, ho chiesto solo delle scuse. Mi hanno risposto pubblicando un mio messaggio privato", ha detto. E il punto resta il solito. Niente scuse perché la signora ha sorriso divertita sul palco con il Cavaliere.
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