Centrosinistra, bagno di folla a Milano. Bersani: "Tra 7 giorni smacchiamo il giaguaro"
Il segretario del Pd ostenta ottimismo e attacca Grillo: "Non va in tv perché là fanno domande". A sorpresa in piazza Duomo prende la parola tra gli applausi anche Romano Prodi: "Qui per ribadire l'importanza della sfida per l'Italia e per la Lombardia". Ambrosoli: "Quest'anno il 25 aprile arriva a febbraio"
MILANO - Dopo tanti appuntamenti in teatri e
luoghi chiusi, bagno di folla oggi a Milano per il centrosinistra. Dal
pomeriggio è in corso a piazza Duomo una grande manifestazione unitaria
della coalizione che sostiene la candidatura di Pierluigi Bersani a
Palazzo Chigi. In strada alcune migliaia di persone con le bandiere, fra
l'altro di Sel, del Pd, del centro democratico e dei moderati.
Indirettamente anche una risposta agli attacchi ripetuti nei giorni
scorsi da Beppe Grillo che forte del successo del suo tour nelle città
italiane ha più volte accusato gli altri partiti di temere il confronto
pubblico con gli elettori.
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L'evento milanese ha alternato musica ed interventi di politici. Il primo a parlare è stato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia
che ha definito il candidato alla guida della Regione Lombardia Umberto
Ambrosoli la persona "che volevamo avere", "il nostro nuovo presidente
della Lombardia". A chiudere gli interventi, dopo lo stesso Ambrosoli,
Nichi Vendola e BrunoTabacci, è stato Pier Luigi Bersani.
"Finora
abbiamo fatto una buona battaglia perché non abbiamo raccontato favole e
non le racconteremo. Noi abbiamo la certezza che l'Italia ce la farà,
con la serietà non con le favole", ha detto Bersani.
"Ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro, potrei anche prenderlo
in braccio ma preferirei prendere in braccio il tacchino", ha poi
scherzato il segretario democratico. "Abbiamo un ultimo sforzo da fare -
ha ricordato - fin qui abbiamo fatto una bella battaglia, preparata da
tempo".
"La crisi è nata dalle disuguaglianze, tra chi produce
tutto e non consuma nulla e chi consuma tutto e non produce nulla", ha
prosguito Bersani, che ha poi attaccto Beppe Grillo. "Ha detto che in tv
non va, perché là qualche domandina devono fartela..".
"Noi -
ha assicurato - siamo più forti di quel che pensiamo, solo se ci
mettiamo in movimento, lo abbiamo visto in questo giro per l'Italia.
Abbiamo visto tanti problemi e tanta sofferenza, la prima cosa che farò
nella sala verde di palazzo Chigi chiamerò la Caritas, l'Arci e i
Comuni, c'è un sacco di gente che non sa come mangiare partiamo da lì,
non possiamo venire fuori se non siamo una comunità".
In
mattinata, da Piacenza, Bersani aveva anticipato alcuni dei temi del
comizio milanese. La partita elettorale per la Lombardia, ha
sottolineato, "è importante, ma non vedo molto la differenza,
francamente: credo che dalla Sicilia fino alla Lombardia adesso abbia
voglia di esprimersi una riscossa civica, un cambiamento". "Credo - ha
aggiunto - che la gente aspetti un governo per cambiare e questo
dobbiamo darle".
L'ottimismo del segretario è condiviso da Ambrosoli. "Quest'anno il 25 aprile arriva a
febbraio",
ha affermato il candidato alla guida della Lombardia. "Nel prossimo
governo io sarò garanzia di stabilità e governabilità", ha detto invece
Vendola. "Qui la sfida - ha aggiunto - non è coi
barbari sognanti, ma coi barbari trafficanti, di soldi e appalti. Ne
abbiamo visti troppi di barbari, razzisti e omofobi. Adesso basta. La
politica è anche ricreare una gerarchia di valori". Tabacci,
dal canto suo, ha insistito: "Maroni non può continuare a raggirare i
lombardi. Abbiamo ancora in mente i riti celtici. La civiltà padana non
è questa". "Non si può vincere di misura, ma di larga misura", ha
aggiunto con entusiasmo.
Fuori programma alla manifestazione del centrosinistra anche l'intervento di Romano Prodi,
accolto da applausi e cori di incitamento. "Dopo 4 anni - ha detto -
sono di nuovo salito su un palco perché oggi ne vale la pena. Sono
venuto qui per ribadire l'importanza della sfida per l'Italia e per la
Lombardia e per farvi l'invito a votare uniti.
E poi torno al mio lavoro".
P.S.: Ieri ho contattato una mia amica - di cui non faccio il nome perchè è molto conosciuta - cha avendo la disgrazia di essere parecchio più giovane di me, è ancora costretta a lavorare, e quindi a frequentare certi personaggi della ricerca sociografica. Le chiedevo se - da insider - fosse in grado di fornirmi qualche "tiramisù" off-records. Questo il bignamino della sua risposta:
"Ho solo rumors: Berl inchiodato, flessione di Bers ridotta, Monti inchiodato anche lui, Grillo e Fare in ascesa, Ingroia in flessione. Incrociamo le dita... e speriamo che Bersani tenga ancora per un po'"
Aggiungo che Oscar Giannino sta conquistando qualcosa solo il Lombardia (il che va benissimo, perchè pesca del suo serbatotio naturale di centrodestra); dello stallo del nano eravamo convinti, ma non certi; dei cazzaristi Grillo e Ingroia sapevamo, ma sono condannati all'irrilevanza. Insomma, il quadro complessivo fornito dalla mia amica è molto incoraggiante. Tafanus
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