...bentornato nel mondo degli esseri pluricellulari, Fo... "Anche" Beppe sbaglia??? com'è buono, lei...

"...per mio conto, che ci si possa intendere tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle; l’ho detto, lo ripeto. L’importante è fidarsi l’uno dell’altro, vedremo... "
Toh! Ma questo è Dario Fo, il giullare dei giullari d’Italia, il premio Nobel per la letteratura, la sinistra scomoda, quella che non s’accomoda; e che ci fa lui, occhi e sorriso maschera di gioia accecante, con quelle parole così misurate, con questi toni – visti anche in tv di recente – tanto posati, pensosi e pensati, degni di un leader politico? Dario è innamorato. Di Franca da una vita, della creatura di Grillo e Casaleggio da meno; anzi, pare proprio innamorato anche di Grillo del quale ha detto: non trovo in lui nessun difetto, solo pregi (...azz...!). E così ha scritto con il vecchio amico – e con il terzo comodo, Casaleggio – un libro.
Bene: la forza politica “no partito” è a una svolta. E ora si sente
incalzata dalla sinistra che, avendo formalmente e fragilmente vinto le
elezioni, le suggerisce che forse è venuto il momento di mostrare, oltre
ai muscoli, anche senso di responsabilità: ci sono cose che stanno
nella cultura politica della sinistra e contemporaneamente nel programma
dei 5 Stelle; se si vuole che divengano legge, basta dirsi di sì. Ma il
tempo corre, l’Italia attende, Grillo e Casaleggio parlano ai media di
mezza Europa e intanto Dario resta qui, nel fango della nostra
pozzanghera, a rispondere in italiano a una valanga di richieste sul
fenomeno che ora ama e rappresenta, non statutariamente, in amore e
conoscenza.
Stanco di questo tour de force?
«Stanco ma felice. Da quando sono uscito con gioia da un mondo di sofferenza, per me, e ho scoperto questo Movimento...».
Sì, di Grillo e Casaleggio...
«Che sono di sinistra, tienilo a mente, questo è fondamentale. E
lo so perché ho diviso con loro le lotte contro l’alta velocità, contro
i mostri a carbone in Romagna...».
Quindi, dovrebbe essere facile per loro entrare in contatto fruttuoso con il centrosinistra, corretto?
«Certo, bisogna trovare il modo... prima parlavo di fiducia:
bisogna provare fiducia nei confronti di chi ha spesso usato mezzucci
poco eleganti per fare politica e organizzare il consenso, come il Pd».
Giusto: bisogna imparare lo stile da Grillo e Casaleggio, loro sì che sono eleganti, impeccabili, francescani...
«Voglio dire che non si tratta di un pokerino ed è inutile star lì a bluffare cercando di alterare il tavolo di gioco...».
Prego?
«Mi risulta che abbiano già cercato, quelli del Pd, di portarsi
a casa loro qualche nuovo parlamentare del Movimento, incantandoli...»
Davvero? Mi risulta che questa tecnica di combattimento
appartenga alla cultura della destra che ha sgovernato il Paese. Se la
sinistra si fosse comprata qualche onorevole, i suoi governi non
sarebbero mai caduti. È bello si dica che ora invece sta facendo le
spese al mercato, sarebbe una notizia, pessima, ma una signora notizia.
«Ricorda che la sinistra di cui parli è la stessa che non ha
fatto la legge sul conflitto di interessi, che ha difeso interessi
particolari, non pubblici, che ha recentemente favorito la costituzione
di uno Stato-croupier; dopo aver spogliato i cittadini dei loro averi,
ora li spennano nelle sale giochi, nei poker on line. Per non dire della
Tav e degli interessi di parte che copre».
Sbaglierò, ma la legge sul conflitto di interessi non si è mai
fatta perché non c'erano i numeri per farla passare. Sulla Tav: scrivo
da anni contro quell’impresa e nessuno mi ha mai messo la museruola. E
lo sai.
«Il fatto è che il Pd ha dimostrato di non saper ascoltare la
voce delle popolazioni e le ha perdute. Come può un partito di sinistra
diventare sordo a quel che gli dice la gente, la sua gente?»
Nessuno è perfetto. Allora? Si può fare l’accordo tra Pd-Sel e Cinque Stelle?
«La situazione è avvelenata, non chiara, scambi anche feroci. E
non parlo solo di quel che viene dal Pd, ma anche di quel che ha
detto-fatto Grillo, è stato pesante, avrà sbagliato anche lui, non so.
Vedi, lo so che tanta base del Pd non ne può più di non essere ascoltata
e rappresentata in quel modo. Io ne sono uscito, ma mi sono rimasti
amici lì dentro, come te...».
Uguale: ho amici nei Cinque Stelle con i quali mi capisco
benissimo. Li vedo mal rappresentati, ecco, dalla coppia
leader-non-leader. Non ne parliamo, tu ed io, solo da ora: ma come ti
sfugge che un grande e bel movimento sia nella disponibilità totale di
due persone che nessuno ha eletto, nominato, votato e che nessuno può
sfiduciare. Sarà una cosa di sinistra questa?
«Mannò, devi pensare che è tutta roba fresca di giornata. Che
tutto è stato fatto in pochissimo tempo, che anche loro due si chiedono
se esiste un problema di democrazia interna...».
Valà! Bontà loro, e cosa rispondono?
«Conviene leggere il libro che abbiamo scritto assieme, lì si
capisce che sono brave persone, di sinistra, che nemmeno nel
Sessantotto...».
Lasciamo perdere il 68. Quindi, la fretta sta giocando un ruolo
fastidioso nell’incamiciare la democrazia dentro il movimento, è così?
«Grillo e Casaleggio si premurano di distinguere tra la
posizione classica dei leader e quella del semplice portavoce, che è
Grillo...».
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