L'ombra di Beppe Grillo è sbarcata proprio qui, tra resort di lusso e alberghi di grandi catene internazionali. Un'ombra che si chiama Walter Vezzoli, 43 anni da Robbiate provincia di Lecco. Figura possente, capelli lunghi fin sulle spalle, Vezzoli è un gigante tatuato che da sempre segue come un'ombra il fondatore del Movimento Cinque Stelle.
In piazza San Giovanni, il comico genovese lo ha presentato così alla folla: «Sta con me, fa la logistica, mi protegge, ha tutto sotto controllo. È un ragazzo formidabile». Un guardaspalle, un «angelo custode» e anche un autista, visto che ha guidato il camper dello Tsunami tour per migliaia di chilometri. Vezzoli è tutto questo, ma anche qualcosa di più, perché come risulta dai documenti ufficiali custoditi al registro pubblico del Paese centroamericano, l'ombra di Grillo amministra 13 società quasi tutte con base a Santa Cruz, una delle sette provincie del Costa Rica, la più turistica, quella delimitata ad ovest dal golfo di Papagayo.
I nomi? Armonia Parvin, Nosrad investments, Ecofeudo e molte altre ancora che hanno nel marchio la formula "Condominio Mandala". Abbiamo la Condominio Mandala Arena Blanca, la Condominio Mandala Delfin Celeste e così via.
Quattro di queste società risultano immatricolate con la formula della "sociedad anonima", uno schermo giuridico che consente di proteggere l'identità degli azionisti. Non è dato sapere, quindi, chi abbia finanziato queste iniziative. Dalle carte che "l'Espresso" ha potuto consultare emerge però che tra gli amministratori compare insieme a Vezzoli un'altra persona molto vicina al fondatore del Movimento Cinque Stelle. Nei documenti societari ricorre infatti più volte il nome di Nadereh Tadjik, ovvero la cognata di Grillo, la sorella di sua moglie Parvin, di origini iraniane.
Nadereh ricopre incarichi diversi a seconda delle società. Qualche volta è presidente, oppure tesoriere o anche "secretario", per dirla al modo dei documenti di Costa Rica. Nella Armonia Parvin sa, guarda caso stesso nome della signora Grillo, sede a Santa Cruz, provincia di Guanacaste, nell'appartamento numero dieci di Villla Mariposa, la presidente Nadereh Tadijk e il secretario Vezzoli sono affiancati da un terzo amministratore, un italiano residente in Costa Rica che si chiama Enrico Cungi.
Le cronache del 1996 racontano che Cungi, origini toscane, classe 1953, è stato coinvolto in un'indagine per narcotraffico. Arrestato in Costa Rica e poi estradato in Italia ha passato tre mesi nel carcere romano di Rebibbia, ma non risultano condanne a suo carico. Cungi è poi tornato a vivere nel Paese del Centroamerica dove gestisce alcune attività commerciali, tra cui anche la società Armonia Parvin insieme alla cognata e all'autista di Grillo.
Fin qui nomi e coincidenze. Resta un interrogativo: a che cosa serve questa costellazione di società, dotate per altro di capitali sociali minimi, non più di 10 mila dollari ciascuna? Difficile dare una risposta precisa, visto che l'oggetto sociale indicato nelle carte appare a dir poco ampio. Ad aumentare la difficoltà c'è poi il fatto che il livello di trasparenza delle informazioni societarie in Costa Rica è tra i più bassi al mondo. Non per niente il Paese del Centroamerica è inserito nella black list dei paradisi fiscali dal Tesoro italiano mentre a livello internazionale l'Ocse lo colloca in una lista grigia di Stati che hanno fatto i primi passi verso una maggiore trasparenza.
Prendiamo
per esempio la Investments Nosrad, che si occupa di "commercio,
agricoltura, allevamento, turismo, alberghi, sviluppo di attività
immobiliari e fiduciarie, import export, costruzioni". Insomma, di tutto
e di più.
Almeno una delle società targate Vezzoli-Tadijk ha però
in cantiere un progetto ben preciso, spiegato con dovizia di
particolari nel sito Internet della ditta in questione. Ecofeudo,
infatti, è il nome di un resort extra lusso da 30 ettari da costruire
sulle colline della baia Papagayo. In Rete, all'indirizzo ecofeudo.com,
sono reperibili i dettagli dell'iniziativa. Un progetto che ha tutte le
caratteristiche new age tanto care a Grillo e al suo
amico-ispiratore-agit prop Gianroberto Casaleggio. «Ogni abitazione sarà
dotata di un bunker antiatomico», si legge nella presentazione del
progetto sotto la voce sicurezza, «fornito di particolari filtri
depuratori progettati per difendersi da contaminazioni chimiche,
biologiche e batteriologiche».
Un'esagerazione? Forse no per chi ha visto Gaia, il video promozionale della Casaleggio e associati dell'ottobre del 2008: "2020, inizio della terza guerra mondiale, che dura 20 anni. Uso di armi batteriologiche, accelerazione dei cambiamenti climatici e innalzamento degli oceani di 12 metri, fame, fine dell'era dei combustibili fossili". Tanto vale premunirsi. Anche dalle future alluvioni, dovute al riscaldamento globale: «La proprietà, in posizione collinare, è circondata da pendii e si trova a 155 metri sopra il livello del mare. Questa particolare dislocazione è stata pensata per via del global warming che influenza e caratterizza un lento ma continuo aumento del livello del mare».
Così, testuale, recita la presentaizone in Rete. Il resort, secondo il progetto, sarà autosufficiente, grazie ad una produzione interna di energia - impianti a idrogeno, pale eoliche e biogas da compost - e a spazi destinati alla coltivazione. Un sogno autarchico, dove non poteva mancare la «connessione wifi gratuita per tutti». Le case saranno da sogno, costruite con materiali locali, ma arredate con design di alto livello. I costi? Nessuna cifra, nessun telefono o email per chiedere informazioni, solo un form di contatto. Una semplice vetrina, all'apparenza.
A giudicare dalle foto pubblicate Ecofeudo non sarà un villaggio popolare. La zona è considerata una delle più promettenti per chi vuole investire nel turismo. Sfogliando i listini delle agenzie che vendono case e terreni in questa zona del Costa Rica si leggono prezzi quasi occidentali: un appartamento a Playa del Coco, ad esempio, può costare da 100 mila a 200 mila dollari. Cifre che raddoppiano per una villa in area urbana e che non hanno limiti quando si entra nei lussuosi condomini sulla costa del Pacifico. Nel resort - si legge in Rete - le case saranno di alto livello: «potranno avere una superficie fino a 750 metri quadri coperti su un'area propria di 5000 metri quadri». Sul sito ecofeudo.com l'idea è firmata da Walter Vezzoli e dalla Penny Production. Quest'ultima sigla è riconducibile ad un altro grillino storico, Simone Pennino, che ricopre anche il ruolo di segretario nella Ecofeudo sa., a fianco di Vezzoli, che è presidente, e della signora Tadjik, qualificata come "tesorero".
In Italia invece, Pennino si è occupato di nuove tecnologie con la società Sim Cooling Technologies di cui controllava il 46 per cento del capitale. Tra i soci della Sim Cooling Technologies figurava anche Vezzoli con una quota del 44 per cento insieme a un'altra azionista minore con il residuo 10 per cento. L'anno scorso però Pennino e gli altri hanno ceduto il passo ad un altro socio, tale Andrea Musci, classe 1980. Vezzoli e Pennino condividono anche l'impegno per Zerogas, una sorta di rete di attivisti vicina ai meetup grillini, che propugna la rivoluzione energetica.
In fondo in fondo però la grande passione di Vezzoli, che ha lavorato per la divisione concerti dell'agenzia f&p group, resta la musica. Non per niente nella sua pagina Facebook l'ombra di Grillo spiega che il suo datore di lavoro è "il rock & roll." Mentre in politica si dichiara "rivoluzionario". Neppure una parola sul Costa Rica.
Benvenuti nell'Ecofeudo del Grillo
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