...quando la toppa è peggiore del buso...
Fascismo, la capogruppo M5S si difende:
"Non ho difeso la dittatura"
Roberta Lombardi replica online alla polemica scoppiata dopo le parole sul suo blog: "Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post. La mia era una analisi storica. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto da almeno trent'anni". Ma c'è chi chiede le sue dimissioni
ROMA - Nel primo
giorno da capogruppo alla Camera del MoVimento 5 Stelle, Roberta
Lombardi deve già affrontare la prima polemica. "Filofascista a chi?",
scrive sul suo blog rispondendo alla reazione suscitata dal post 'Italia
sotto formaldeide"
in cui aveva tentato di spiegare l'apertura di Grillo a 'Casapound'.
Riuscendoci male. "Casapound non è il fascismo. Rappresenta solo una
parte del fascismo, quella folcoristica, razzista e sprangaiola".
Insomma quella brutta, aveva sottolineato. Perché il fascismo invece ha
anche una parte "buona":
"L'ideologia del fascismo, prima che degenerasse, aveva un altissimo
senso dello Stato", aveva scritto la neo eletta (temporaneamente
secondo quanto stabilito dal 'codice di comportamento' di Beppe Grillo-,
con 37 voti a favore su 109 deputati) (...insomma, un plebiscito all'incontrario... NdR)
"Filofascista a chi?", ha
replicato oggi Lombardi. "Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in
atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog. Quella espressa
era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che
naturalmente condanno". Ma "naturalmente" è una parola che dare per
scontato non basta più. Va oltre la "strumentalizzazione" che più spesso
è invece è un'analisi, e non estrapola se non parole scritte.
La
difesa della capogruppo è decolpevolizzante: "È partito l'assalto
mediatico. Prima c'erano solo @beppe_grillo e Casaleggio da distruggere,
ora hanno me e @vitocrimi. Venghino signori...", scrive con grinta in
meno di 140 caratteri su Twitter.
"In Italia il fascismo così
come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent'anni", si legge
ancora nel suo blog. Che poi scende nei particolari a spiegarne la parte
"buona": "Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del
1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che
sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il
preludio di una futura dittatura. Tutte proposte che poi Mussolini
smentì già dall'anno seguente, in quello che fu un continuo delirio di
contraddizioni. La caratteristica del fascismo fu infatti quella di
cambiare sempre le carte in tavola (...). Il potere poi divenne
dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la
guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su
quell'esperienza. Ora possiamo pensare all'Italia del 2013", conclude
Lombardi. Ricordando, con tanto di foto allegata, che "il M5S ha nel suo
programma l'insegnamento della Costituzione italiana".
Commenti online. Grazie
a tutti, dice. Ma sotto i commenti non estrapolano, sono diretti:
"Lei si sta arrampicando sugli specchi. Che cosa ha scritto è qui sopra, Casapound invece sappiamo tutti che cosa rappresenta. Non mi dilungherei oltre, in considerazioni che sfiorerebbero l'ovvio. Invece lei potrebbe rispondermi ad una singola domanda. Lei è antifascista? (e se si, da quello che ha scritto sopra, da che cosa si evince?). Grazie" scrive 'sankara'.
E via così, uno dopo l'altro. E oltre l'attacco
"mediatico", ad attaccare sono gli utenti. Cittadini, come 'sandro': "E
il fascismo non ci ha tolto i diritti come scrive in fondo??? Sì che li
ha tolti solo che poi con la resistenza degli idioti che so' morti per
far parlare Lei – e pure darLe il voto, studi la storia, se li so'
ripresi. e se uno si prende una sprangata, è folclore se uno è aggredito
per razzismo, è folclore. Dichiari di essere antifascista! Ma lo
dichiari in modo netto e pubblico".
'Caf73': "L'Italia del 2013
non poggia sulle nuvole, poggia sulla democrazia costituzionale e
antifascista che tanto cara è costata ai nostri cittadini (come amate
voi chiamarvi)".
'Martinel': "Mi scusi, volevo giusto farle notare che si è dimenticata di fare un accenno alla questione delle sprangate folcloristiche".
'Antonio': "Sì ma datevi na svegliata, basta con ste cadute di stile, mica siete nati ieri".
Militanti del MoVimento. Sulla rete anche i militanti del MoVimento si dividono, in tanti le chiedono di fare abiura: "Devi dire di essere antifascista". Una parte dei 'grillini' sui social network invoca la tesi dell'assalto mediatico, come dice la stessa Lombardi. Carlo Moccaldi la chiama "macchina del fango" e invita la deputata grillina a resistere. Il parlamentare Alessandro Di Battista le rinnova la fiducia: "Siamo con te, teniamo botta tutti quanti".
Ma non sono pochi i cinque stelle che invece non
hanno apprezzato la frase sul fascismo. Paolo D'Angelo, ad esempio, la
invita alla prudenza, a "parlare poco con i cialtroni al servizio del
potere". Meno comprensivo Gabriele Lanzi: "Quando parliamo dobbiamo esprimere concetti chiari che non lascino spazi ad
interpretazioni".
Non mancano le posizioni di aperta condanna.
Daniele Bonifazi ammette che "c'è un problema, sta cosa sta andando
molto avanti". E' un invito esplicito a chiarire il senso di quelle
frasi. Daniele Bonaiuto vorrebbe invece maggiore saggezza: "Leggo
ovunque commenti feroci sulle tue considerazioni su Casapound - ha
scritto su Facebook a Lombardi - in una fase così delicata dobbiamo
evitare di esporci inutilmente. Recuperare è faticoso e ci defocalizza
dagli obiettivi importanti".
A Gabriele Grotti dispiace che
Lombardi abbia "attribuito a Casapound il termine improprio di
folcloristico". Di più: "Avendo votato, sostenuto, apprezzato difeso da
tanti ignobili attacchi il movimento cinque stelle - ha osservato-
questa roba espressa dalla neoparlamentare non la tacito né la difendo,
dato che è indifendibile. Trovare "folcloristici" il razzismo e le
spranghe è roba demenziale. Considerare il fascismo non una dittatura ma
una 'costola del socialismo' lo è altrettanto. Così minimizzare il
rischio anche attuale del ritorno di formazioni fasciste. Ai corsi di
formazione che stanno svolgendo i neoparlamentari grillini, ne urge uno
speciale per la deputata Lombardi: quello su democrazia, socialismo,
fascismo e dittaturà".
Vanni Destro è già pentito del voto ai
cinque stelle. "Che tristezza robè..." Per concludere: "Non mi pare ci
sia molto da interpretare. E io non sono un giornalista. Sento lo
stridio dell'arrampicata sughli specchi. Ho votato M5S e l'ho promosso e
sostenuto dal 2009, mi aspettavo altro".
Antonio Caprari le ricorda che
"la Costituzione nasce dall' antifascismo. E i comunisti, e non solo
loro, hanno contribuito a crearla, prima con la resistenza poi con la
costituente. E' bene non rimuovere certa memoria e certi valori storici e
soprattutto vista la nostra stroria non mettere tutti sullo stesso
piano".
Simone Poletti vorrebbe essere aiutato a capire "quando
il fascismo aveva un altissimo senso dello Stato e quando invece è
cominciato a degenerare. Perché per come l'ho studiato io - sottolinea -
i primi vagiti li ha emessi con gli incendi alle camere del lavoro e la
sua affermazione al potere l'ha suggellata con il delitto Matteotti.
Forse prima di parlare a vanvera di fascismo avresti dovuto informarti
meglio".
La Fiom ritira la fiducia.
C'erano state le aperture prima del voto (per il dialogo sulla
bredamenarinibus di Bologna), c'era stato l'elogio a urne chiuse del
segretario regionale Bruno Papignani ("si smetta di dire che il voto al
Movimento 5 Stelle è un voto di protesta"), ora però il feeling tra Fiom e M5S ha subito una brusca battuta d'arresto.
Per il sindacato delle tute blu della Cgil "i suoi giudizi lusinghieri
sul fascismo sono imperdonabili", ha detto sul profilo Facebook della
Fiom-Cgil di Bologna. "Alla neodeputata ricordiamo
che il fascismo salì al potere grazie al finanziamento di grossi
potentati economici e, non ultimo, bruciando e devastando innumerevoli
camere del lavoro e picchiando i lavoratori". (fonte: Repubblica.it)
Il Cittadino al potere (di Marco Bracconi)
Questa storia del fascismo delle origini buono e giusto poi degenerato in orrore e tenebra è una di quelle vulgate culturali cui una certa improvvisazione grillina non poteva sfuggire. La polemica divampa, ma le un po’ arraffazzonate opinioni della capogruppo 5 Stelle sugli anni Venti non mi sembrano il punto nodale della questione. Il punto vero è la competenza. Perché anche su questo tema si rischia, come sulla forma della democrazia, di buttare assieme il bambino e l’acqua sporca.
La mia impressione è che l’avvento di questa nuova classe dirigente non sia interpretato con lucidità ed equilibrio, ma al contrario sotto il segno un po’ isterico del senso di colpa. Lo schema è semplice: siccome in questi ultimi anni gli uomini politici hanno fatto decisamente schifo, chiunque sarà meglio di loro; e visto che la politica si è trasformata in casta, chiunque non provenga dalla casta sarà comunque meglio di loro.
Si potrebbe riflettere a lungo su questo manicheismo à la carte casta-popolo, perché leggere l’Italia degli ultimi vent’anni come un paese in cui i cattivi politici hanno vessato la buonissima gente è un tantino semplicistico.
Ma ora non è questo il punto. Il punto è se lo schema sopra descritto ha un senso, sia utile e serva al futuro del Paese. O se invece non nasconda un male peggiore di quello che intende curare. Anche molti di quelli che hanno votato Cinque Stelle converranno: continuare a mettere avanti l’argomento quelli di prima hanno fatto schifo è un ottimo strumento di propaganda, ma non risolve tutto. E se la risposta è sempre e solo quella, l’ovvio risultato è cadere in un atteggiamento un po’ consolatorio e infine autoreferenziale.
Allora la domanda che richiede una risposta seria è: fatta la tara della brutta prova che la attuale classe dirigente ha dato di sé negli ultimi due decenni, questa nuova classe dirigente in ascesa ha le competenze, la cultura politica, la visione delle complessità, la caratura intellettuale, la profondità di ragionamento per aggredire con successo i nodi che abbiamo di fronte?
Li ha o non li ha, indipendentemente da come si sono comportati quelli di prima?
Io credo che sarebbe saggio e utile per tutti – Grillo e Casaleggio compresi – cercare di dare una risposta a questa domanda senza “coprirsi” sempre e comunque con il passato. Il fatto che quelli di prima hanno fatto schifo non puo’ essere il titolo di merito che consente di saltare a piè pari la questione. Essere cittadini normali e senza auto blu non puo’ diventare un alibi buono per tutti gli usi, esattamente come l’essere giovani, o donne, o essere stati scelti attraverso la Rete sta diventando un alibi per rispondere ad una oggettiva crisi di selezione e ricambio delle classi dirigenti.
Gli eletti di Grillo, salvo smentite, sono persone perbene. Ma per aggredire la crisi economica, sociale, culturale e identitaria italiana l’onestà è una pre-condizione oppure è direttamente la soluzione?
Una prima risposta l’ha data, l’altro ieri, Renzo Piano. Che pur manifestando grande attenzione e nessuna ostilità di principio alle istanze del Movimento, ha gentilmente declinato l’offerta di Grillo per una candidatura al Quirinale: “Non ho studiato abbastanza”.
Vale la pena discuterne, pacatamente, oppure anche questa è lesa maestà del dogma il cittadino al potere?
Marco Bracconi
Questi vaniloquenti a 5 stelle dobbiamo lasciarli parlare. Niente par condicio. Li intervistino su tutte le reti, a tulle le ore. Mandino i video di autopresentazione, e qualsiasi fregnaccia scappi loro da dire, a microfoni aperti o spenti. Più diamo loro voce, più scatta il meccanismo a tempo di autodistruzione incorporato nel loro cervello (...insomma, cervello è parola grossa...). Non a caso, è da giorni che le migliaia di commenti auto-erotici dei grillacei sono stati sostituiti da migliaia di commenti, quasi tutti critici, da parte di ex-grillini sul punto di uscire dal coma profondo in cui erano stati indotti (e tenuti) dalla Spett. "Casaleggio & G." Tafanus
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