Michele Serra risponde dalle pagine del "Venerdì" agli attacchi di un grillino
Caro Serra,
purtroppo oramai non ho più dubbi, sono certo che tu ed i tuoi colleghi di Repubblica non siete in buona fede: avete capito benissimo che chi sostiene attivamente il M5S è la parte sana dell'Italia, quella alla quale la Repubblica ha contribuito a dare una coscienza civica alta. Solo che avete deciso di portare avanti la vostra battaglia manipolando le informazioni al fine di spostare la parte di «elettori gregge» nella direzione che vi sta a cuore: quella del Pd. Oramai Repubblica è come Libero, come la Padania, ed è davvero mortificante non poterci più contare.
Quello che ti chiedo è: perché anche tu, dopo che hai contribuito a formarci parlandoci di Pasolini, De André, Gaber? Perché abbandonarci proprio ora che il miracolo è quasi compiuto? Io sono sicuro che senti dentro di te l'ansia per non riuscire ad andare oltre. Per non trovare lo spunto di fare a tua volta qualche cosa di grande. Pensaci: aiutaci. Aiutaci. Dacci una mano, mettiti tra noi e usa la tua posizione per darci credibilità. Potresti sentire il tuo ex grande amico Beppe. E darci una mano: è arrivato il tuo momento. Nel frattempo, te lo dico con grande rammarico, leggeremo il Fatto Quotidiano. La Repubblica forse la domenica per gli articoli di Scalfari e Gianni Mura (anche lui ancora integro) ed ogni tanto l'Amaca per capire in che fase è il tuo altalenante umore. Un abbraccio.
Luca
Caro Luca,
ricambio il tuo abbraccio. Ma abbiamo poco altro da scambiarci... Qualunque critica, qualunque dubbio sulle Cinque Stelle suona alle tue orecchie come parola nemica. E temo che qualunque informazione, notizia, opinione che non esalti «la parte sana dell'Italia» (cioè le Cinque Stelle) ti risulti «manipolata». Non è così, ma dirtelo è del tutto inutile. Le passioni politiche nascenti sono come l'innamoramento, uno stato di grazia (e di vitale pazzia) che non ammette ostacoli. Che travolge e acceca. Per questo sorvolo sulle accuse di manipolazione e di malafede, che per un giornalista, e per un giornale, sono infamanti.
Quanto alla tua richiesta di «aiutarvi»: nessuno lo può fare, se non voi stessi. Smettendola con i toni oracolari e le paranoie complottiste, e usando la vostra energia (che è grande) e le vostre ragioni (ne avete molte) per fare politica e non per lanciare anatemi, e trattare da impuri, da prezzolati o da manipolati quelli che non appartengono alla vostra tribù. Pasolini, De André e Gaber riposano da qualche parte, non vale scomodarli in favore (né contro) alcuna battaglia, alcuna posizione politica. Erano persone libere, questo sì, e poco disposte a rendere comoda la realtà, semplificandola. Insegnamento, questo, che vale per te come vale per me. Quanto all'accusa di fare il gioco del Pd, credo che tu abbia letto poco e male Repubblica, ultimamente. Salutami il tuo amico Beppe.
Michele Serra
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