In genere al mattino mi alzo presto; a volte anche
molto presto. Un momento di preghiera e di meditazione mi riempie la giornata
già dal suo inizio. Poi ascolto la rassegna stampa ed ascolto Prima Pagina.
Questa mattina, quando il giornalista ha fatto riferimento ad una fantomatica
mozione "cattolica" presentata in parlamento da parte della Binetti, sono andato
in bestia. Questo termine ("cattolico") mi urta e mi imbestialisce. Da quando,
in una specie di trasmutazione genetica, da sostantivo si è tramutato in
aggettivo, esso non raccoglie altro che spazzatura di ogni genere: revanscismo
fascista, chiusure campanilistiche, arroccamenti narcisistici, lobbies
d'interesse, barricamenti confessionali.
E così si creano sindacati cattolici,
scuole cattoliche, cliniche cattoliche, ordini cattolici come insegnanti
cattolici, medici cattolici, farmacisti cattolici, ingegneri cattolici e
quant'altro. Ma, dico io, seguendo l'esempio di un Dio che si fa semplicemente
UOMO, è proprio tanto difficile essere autenticamente Insegnanti, Medici,
Farmacisti, Ingegneri, Avvocati?
Ciò che condanno, fortemente e senza sconto, è
l'uso "politico" del termine. Mino Martinazzoli ebbe a dire, non ricordo in che
occasione, che "l'aggettivo cattolico non è un aggettivo del politico. E' molto
più importante. In politica il mondo cattolico non c'è. In politica ci sono i
cattolici che scelgono di occuparsene". Seriamente, e come UOMINI O DONNE! Sine
glossa!
Buona giornata.
Aldo
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