Riprendo [questo articolo] di Alessandro Longo su Repubblica, perchè sono stato colpito dalle "magnifiche sorti e progressive" illustrate da Telecom nei titoli (ma già molto "attenuate" nel corpo dell'articolo stesso). E lo riprendo anche perchè sono reduce da un recentissimo "incontro ravvicinato" con commerciali e tecnici Telecom, che racconterò, perchè la realtà che ho incontrato è alquanto meno rosea di quanto non lascerebbe pensare l'articolo di Longo. Ma questa la racconterò in calce all'articolo che segue:
Telecom, banda larga per tutti: via alla fibra ottica in tutta Italia. Ok da Agcom per portare internet veloce alla popolazione italiana. Ma non mancano le incognite: concorrenza e prezzi, possibilità di raggiungere gli obiettivi dell’UE, più avanzati rispetto ai piani nazionali.
La banda larghissima smette di essere alla portata di pochi privilegiati: oggi l’Autorità garante delle comunicazioni ha dato il via libera formale, a Telecom Italia, per offrire la Vdsl2 (a 30 Megabit) (fibra ottica fino all’armadio stradale) su tutto il territorio nazionale, senza restrizioni. Prima era autorizzato a offrirla solo in poche città e a un numero limitato di utenti. Telecom è il solo operatore ad avere un piano di copertura banda larghissima su decine di città - già ora ne raggiunge circa 50, pari a 4 milioni di famiglie. Questo via libera di Agcom era quindi atteso per portare internet super veloce alla popolazione italiana.
Già da oggi Telecom comincia a vendere il servizio in 25 città: Monza, Bologna, Bergamo, Brescia, Como, Milano, Roma, Torino, Varese, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Bologna, Reggio Emilia, Genova, Firenze, Pisa, Prato, Ancona, Bari, Taranto, Palermo, Brindisi e Catanzaro. “Queste sono le città dove siamo già pronti a vendere il servizio, ma siamo stati autorizzati a farlo ovunque e già copriamo parti di altre città, dove quindi partiremo a breve con l’offerta”, dice a Repubblica.it Oscar Cicchetti, direttore strategy di Telecom Italia. Il lancio è imminente a Trieste, Treviso, Udine, Forlì, Pescara, Livorno, Perugia e Catania.
Telecom prevede di coprire 61 città entro il 2014 e 125 entro il 2015, pari a 8 milioni di famiglie (35 per cento della popolazione). In questi stessi giorni, Telecom ha lanciato l’offerta commerciale con fibra ottica nelle case a 100/10 Megabit, ma solo a Milano, su 455 mila case, che diventeranno 564 mila entro il 2015. Almeno dal punto di vista delle regole la banda larghissima italiana sembra bene indirizzata. Agcom ha aspettato di dare il via libera a Telecom perché doveva verificare che la sua offerta fosse replicabile dai concorrenti. Prima ancora ha dovuto imporre a Telecom un calo sostanziale dei prezzi all’ingrosso, cioè quelli rivolti agli altri operatori che ne usano la rete per offrire banda larghissima agli utenti.
Le incognite che l’Italia dovrà affrontare, su questo cammino, sono soprattutto altre: se ci sarà un buon livello di concorrenza e quindi prezzi accettabili a livello nazionale (o solo in poche grandi città); se davvero si riusciranno a raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea, verso cui stanno viaggiando gli altri Paesi e che sono più avanzati rispetto ai piani di Telecom Italia. L’Europa infatti chiede di raggiungere il 100 per cento della popolazione con i 30 Megabit entro il 2020. Secondo il rapporto 2013 sullo stato di avanzamento dell’Agenda digitale, pubblicato dalla Commissione europea la scorsa settimana, solo il 14 per cento delle case italiane era coperto da 30 Megabit, contro una media UE del 53,8 per cento. I dati sono relativi a dicembre 2012 e certo questa mossa di Telecom ora li cambia, ma certo c’è un ritardo da colmare [...]
Tutti gli esperti concordano che la vera tecnologia in fibra per il futuro è quella che arriva nelle case. "E’ una rete che, una volta costruita, sarà valida per i prossimi cento anni, senza bisogno di ulteriori interventi, mentre la Vdsl2 tra qualche anno potrà mostrarsi limitata, soprattutto se si diffondono i contenuti web in ultra alta definizione", dice Roland Montaigne, analista di Idate, noto osservatorio di ricerca internazionale specializzato in nuove reti. «Non a caso tutti i Paesi europei stanno guardando alla fibra ottica nelle case e utilizzano il Vdsl2 solo come tecnologia intermedia, un primo passo verso il vero obiettivo», aggiunge. L’Italia sta puntando fortemente su Vdsl2 per un mix di fattori: limitata capacità di investimento degli operatori, risorse pubbliche sub ottimali (inferiori a quelle messe in campo dalla Francia, per esempio), domanda di mercato ancora immatura (solo il 50 per cento degli italiani naviga in internet). Agli utenti non resta che auspicare il superamento degli attuali limiti per restare al passo con il resto d’Europa, sull’evoluzione delle autostrade digitali, che sono destinate a far transitare ogni tipo di servizio e valore nell’immediato futuro (Alessandro Longo)
Questo il mondo meraviglioso che AgCom, Telecom, governo, fanno intravvedere a noi disgraziati totalmente dipendenti dalla qualità della rete per ciò che facciamo.
E veniamo alla realtà - alquando diversa - che ancora una volta mi è stata certificata ieri, per acta. Ma lasciatemi fare una premessa e due piccoli flash-back. La premessa è che io ho lasciato da anni Telecom per Infostrada, e mi sono trovato benissimo per la qualità dell'assistenza (davvero diligente e spesso competente), e per la cortesia del personale. Ho un contratto da 7,2 mega (che ovviamente non ho mai raggiunto), ma mentre prima la norma era intorno ai 2/3 mega, ora supero quasi sempre i 4,5/5 mega (vedi immagine ultima misurazione: in questo momento ho i 5,6 mega in download, e 0,49 mega in upload). Non è il paradiso, ma ci si può convivere:
Il misuratore speedtest.net
E veniamo ai flash-back:
-1) Mio fratello è un fortunato. Vive a Milano, in un palazzo dove la fibra ottica di Fastweb arriva non fino "all'armadio", ma fin nel suo studio. Ha un contratto a 20 mega, e nei momemnti di maggior goduria raggiunge i 10. Ma ad averli io, i dieci effettivi...
-2) L'anno scorso ho visto un annuncio pubblicitario di Telecom che offriva i 10 mega su piattina di rame a prezzi ragionevoli. Ho telefonato per chiedere notizie sulla copertura. Casa mia era coperta ma... mi hanno spiegato che potevano offrtirmi il contratto dei 10 mega, ma non la garanzia che mi sarebbero di fatto arrivati. Ho lasciato perdere.
E veniamo a ieri mattina.Solita telefonata Telecom, con la quale mi informano che potevano offrirmi i 10 mega al costo del mio attuale 7,2, o i 20 mega con un supplemento di 5 euro al mese. Ho spiegato dieci volte che non avevo alcun interesse ad avere contratti a velocità nominalmente favolose, ma che ero interessato alle velocità effettive e minime garantite. Dopo ripetute garanzie verbali che i 10 e i 20 mega erano effettivi, ho accettato la visita di un tecnico, che avrebbe dovuto arrivare con l'attrezzatura tecnica, in grado di fare un collegamento temporaneo sulla loro linea, e di "mostrarmi" i 10 e i 20 mega, che avrei misurato col già citato programma (lo consiglio a tutti) speedtest.net (ormai sono come San Tommaso).
Puntualissimo... è arrivato un commerciale, senza l'ombra di un'attrezzatura. Ma... in sua attesa, avevo telefonato alla Telecom (187) per chiedere ad un ignaro operatore quale fosse la banda minima garantita per i contratti a 10 e 20 mega. E qui la sorpresa poco sorprendente: il contratto a 10 mega garantisce i 3,1 (cioè poco più della metà di quanto io non riceva regolarmente col mio povero contrattino da 7,2 mega); il favoloso contratto a 20 mega garantisce i 7,2.
Ho fatto accomodare il visitatore, gli ho offerto qualcosa da bere, gli ho spiegato che aveva fatto una visita a vuoto (non ho avuto modo di fermarlo prima) e l'ho pregato di rifarsi vivo quando e se avrà un'offerta seria da fare. Perchè sinceramente garantire per iscritto un terzo di ciò che promettono dal call-center, mi è sembrata un'operazione quasi truffaldina. In pratica, promettono 100 a voce, garantiscono 30 per iscritto.
Adesso rimarrò in trepida attesa dell'offerta da trenta mega dell'AgCom. Tafanus
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