Fukushima, Tepco: "Acque radioattive". Prime ammissioni dalla società giapponese
Secondo la società che gestisce l'impianto nucleare le acque radioattive accumulatesi sotto la centrale, dopo il disastro del 2011, sono finite nell'Oceano Pacifico. L'ammissione dopo una parziale vittoria politica alle elezioni del Senato del partito liberaldemocratico favorevole al nucleare.
TOKYO - La Tepco, la società giapponese che gestisce il disastrato impianto nucleare di Fukushima, per la prima volta oggi ha ammesso che acque radioattive accumulate sotto la centrale sono finite nell'Oceano Pacifico. Nei giorni scorsi la società aveva diffuso, tra l'altro, dei dati in cui si riconosce che il livello di radiazioni a cui sono stati esposti i lavoratori dell'impianto può provocare il cancro alla tiroide. E il dato sul numero di persone colpite è superiore di dieci volte alla stima precedente.La confessione avviene dopo la vittoria alle elezioni parziali del Senato del partito Liberaldemocratico del premier Shinzo Abe, un partito in grandissima parte favorevole al nucleare. Tokyo electric power (Tepco) aveva annunciato ad inizio luglio che dosi consistenti di elementi radioattivi tossici erano stati individuati in queste acque sotterranee. In particolare era stata rilevata una dose di cesio 134 superiore di 110 volte al normale nei pozzi situati tra il reattore e il mare. Queste sostanze radioattive erano fuoriuscite dai reattori della centrale distrutta dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo 2011, prima di inquinare le acque sotterranee. Inizialmente Tepco aveva sostenuto che queste acque inquinate erano rimaste bloccate dalle fondamenta in acciaio e cemento della centrale. "Adesso crediamo che l'acqua contaminata sia arrivata al mare", ha dichiarato un portavoce dell'azienda elettrica.
La Tepco, tuttavia, ha sostenuto che l'impatto della perdita radioattiva, in gran parte proveniente dai basamenti degli edifici dei reattori, sia limitata, in considerazione del fatto che "non ci sono tassi di aumento anomalo della radioattività".
Qualche giorno fa anche in Svizzera è stato registrato un caso di contaminazione radioattiva delle acque, nel lago di Biel, vicino l'impianto di Muehlberg, a 17 chilometri da Berna. Gli scienziati hanno dichiarato "Nessun rischio per i cittadini", ma Greenpeace ha chiesto l'apertura di un'indagine. (Fonte: Repubblica - AP)
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Che scoop! Questa grande novità delle acque radioattive nel pacifico degli imbecilli veggenti come noi l'avevano prevista esattamente dal 31 marzo 2011. Cioè da due anni e mezzo. Ecco un estratto del nostro post:
Ed ora giochiamo a capirci:
-a) circa
cinquecento volontari si stanno lentamente suicidando all'interno della
centrale, nel tentativo, fin qui vano, di rimettere sotto controllo le
pompe elettriche di raffreddamento; nel capire dove sia iniziata la
fusione del nucleo; se, quanto, e quante "tartarughe" siano lesionalte;
-b) finora la Tepco non ha capito (o non vuole dire) quale sia la qualità e l'entità dei danni;
-c) ormai c'è un flusso crescente di radionuclidi nell'aria e nell'acqua, e da qualche giorno è comparso anche il plutonio 239;
-d)
tutti i tentativi di fermare o rallentare la fuoriuscita di fumi
radioattivi nell'atmosfera iniettando resina negli edifici sono falliti;
-e) la Tepco ha dichiarato la resa: la centrale dev'essere smantellata, ma non sarà elementare farlo;
-f)
i radionuclidi hanno raggiunto, come avevamo ipotizzato ieri, la falda
freatica, a 15 metri di profondità. A questo punto non c'è sarcofago che
tenga. Gli isotopi radioattivi raggiungeranno il mare, e la catena
alimentare
P.S.: Chi volesse controllare che è ciò che abbiamo scritto, può riaprire per un attimo il nostro post e controllare. Sarebbe interessante se lo facesse anche il Signor Futuro Nucleare... (quel venditore di fotocopiatrici che in sue settimane di full-immersion nei bignamini, si era trasformato in "esperto nucleare"... Tafanus
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