"Posso dimettermi, ma il Colle dia garanzie"
Verdini a nome dei "falchi" ha trasmesso ad Arcore un report sui vantaggi di una spaccatura e delle elezioni anticipate. Il Cavaliere teme che si sia già chiusa la finestra elettorale di fine novembre e che quindi una crisi non porti alle urne (di Carmelo Lopapa - Repubblica cartaceo)
La Giunta delle elezioni in riunione
Silvio Berlusconi è entrato nel lungo tunnel che dovrà
portarlo nelle prossime ore, al massimo nel giro di qualche giorno, alla
decisione estrema. Alla scelta che non avrebbe mai pensato di dover
prendere in considerazione. La grande rinuncia, il passo indietro, le
dimissioni in piena autonomia dalla carica di senatore. Prima che a
farlo decadere sia il voto inevitabile della giunta delle immunità prima
e dell'aula di Palazzo Madama al più tardi i primi giorni di ottobre.
"So
di non avere alternative, comunque tra un mese incombe l'interdizione,
non ho scampo: posso tenere in vita il governo per il bene del Paese e
uscirne da statista. Ma pretendo garanzie dal Colle". Il pendolo che in
questi giorni oscilla frenetico e a volte sembra impazzito, in serata si
ferma d'improvviso su un Cavaliere riflessivo. Stremato dallo stress,
prigioniero della sindrome da assedio, da accerchiamento. Quasi
costretto dalla figlia Marina, dai vertici dell'azienda, dai consiglieri
più fidati Gianni Letta in testa, dai ministri Pdl guidati da Alfano a
considerare i "vantaggi" di una rinuncia al seggio parlamentare.
(...) Ma la partita resta assai delicata. Il rischio di precipitare in una crisi resta concreto.
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Forse alla fine più che gli ideali poterono gli interessi di bottega. Insomma, "la robbba". Forse ce ne liberiamo. O forse no. Perchè questo delinquente pretende dal Colle "garanzie", che non possono essere date da nessuno.
Neanche da Napolitano, pena lo sputtanamento senza ritorno, dopo una onorata carriera. Che garanzie dovreppe o potrebbe mai offrire, Napolitano??? "Una grazia tombale", non richiesta, tale da "sanare" il pregiudicato da carcere e interdizione, e lasciandolo in condizione di ricominciare da capo a far politica attiva, facendo la sua abituale campagna contrro le toghe rosse, da innocente? Tanto innocente che non ha mai chiesto la grazia, perchè gli innocenti non chiedono grazia ma giustizia?
Andiamo, Cavaliere Emerito... dia ordine ai suoi scherani di piantarla con questa poco dignitosa manfrina in giunta. Si voti, e basta. Alla fin fine, persino le riunioni di condominio funzionano così. Si discute fino alla nausea, si litiga, ci si insulta, ma poi alla fine l'amministratore di condominio deve porre fine al "teatrino", e passare alla conta.
Facciamolo, sperando che la Giunta abbia la capacità di capire, finalmente, che è giunta l'ora che i delinquenti lascino il Parlamento.
Tafanus
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