Dopo un paio di mesi di silenzio e di sparizione fisica post-sconfitta alle Primarie del Partito democratico – congedandosi con un bellissimo discorso sui giovani e sul ricambio generazionale – Matteo Renzi era tornato subito alla carica approfittando delle prime difficoltà di formare un Governo da parte di Bersani. Da inizio aprile è stata un’escalation di presenze in Tv, nei comizi, sui social network, per strada. Lo si vede dappertutto, eccetto nel consiglio comunale della città che amministra: Firenze. I numeri delle presenze collezionate sono impietosi.
Assenteista - Nel 2012 il suo nome compare tra i presenti soltanto in 8 delle 45 riunioni. Una ogni sei. Un po' meglio è andata nella prima parte del 2013, quando evidentemente il Rottamatore si è sentito gli occhi addosso: 7 su 17, quattro su 10. Gabriele Toccafondi, coordinatore fiorentino del Pdl e sottosegretario all'Istruzione, ha conteggiato oltre 90 assenze di Renzi in 150 consigli comunali nei primi tre anni e mezzo di mandato: «E quando è presente, in media il sindaco staziona in consiglio per qualche minuto», chiosa Toccafondi.
Gli altri sindaci - Renzi detiene così il primato del più assenteista tra i primi cittadini delle metropoli italiane. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha partecipato a 66 consigli comunali su 86 nel 2012 e a 17 su 22 nei primi sei mesi del 2013: tre su quattro, percentuale dignitosa. Piero Fassino a Torino ha fatto di meglio: 47 consigli su 56 nel 2012 e 18 su 20 nel 2013, siamo tra l'80 e il 90%.
Il crollo tra i Sindaci più amati - Le sue assenze gli costano ovviamente in popolarità Il primo anno l'avevano eletto miglior sindaco d'Italia, secondo la classifica del Sole24Ore. Ora è precipitato al 61° posto.
Perfino i suoi compagni di partito si sono indispettiti:Se non si fosse ancora capito quale considerazione abbia il sindaco Renzi per le istituzioni democratiche - ha tuonato la democratica Ornella De Zordo - le sue dichiarazioni sui lavori e sul ruolo del consiglio chiariscono bene la cosa.
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