Lo giuro! se qualcuno tira fuori il "senno di poi", questa è la volta buona che tiro fuori la pistola! Perchè scripta manent, ed io il giorno dopo il "Carosello" di Matteo Renzi sulla "segreteria" decisa e varata in meno di 24 ore", sulla "maggioranza di donne", sull'età media ggiovane ggionave dei suoi dirigenti, avevo scritto, fra l'altro:
In generale: "...Una profezia? al di la del Carosello sui ggiovani e sulle sette donne, a livello di competenza siamo vicini al 3 meno. Seguiremo le prime uscite con curiosità. Così come seguiremo i tanti fedeli servitori alla Giachetti, rimasti a piedi... Quanto ci metteranno a cambiare di nuovo cavallo?..."
In particolare, su Marianna Madia: "...Marianna Madia, 33 anni (lavoro) "...Marianna Madia non ha avuto molto tempo per maturare significative esperienze professionali, visto che è nata nel 1980 ed è stata candidata in parlamento nel 2008 da Veltroni, presentata come volto nuovo e persona estranea agli apparati..."
In quella e in altre circostanze la ggiovane Marianna Madia aveva ripetuto la frasetta ad effetto mandata a menoria: "Metto a disposizione di tutti la mia inesperienza". Bella la frasetta. Bella ed insignificante come quella che il ggiovin Renzi ripete spesso come nuova, dimenticamdo che l'ha già detta mille volte circa: "si deve restituire dignità alla speranza". Bella. Bella come quella della Madia. Bella e insignificante come un Bacio Perugina... Ma noi, che siamo "square" (come direbbero gli anglosassoni con tono dispregiativo), un minimo pediatrico di esperienza lo avremmo gradito...
Tutto documentato, tutto controllabile sul Tafanus del 9/12. Che tempestività, vero? e che preveggenza! Abbiamo dovuto aspettare solo 10 giorni, e la prima mossa in assoluto di un nuovo membro della Segreteria "ggiovane e Femminile" di Fonzie ci ha confortati in tutti i nostri peggiori sospetti... A seguire, un "abstract" della figuraccia
Marianna Madia, ggiovane scoperta del "talent scout" Veltroni (quello di Calearo)
Marianna Madia va a parlare di lavoro ggiovanile. Ma sbaglia ministro: a Via Veneto parla con il ministro dello Sviluppo Economico, ma doveva cercare quello del lavoro...
Colpa dell’inesperienza o forse di un tassista burlone. Fatto sta che la prima azione politica della neoresponsabile del lavoro del Pd gestione Renzi, Marianna Madia, fresca di nomina, non è sicuramente da scrivere nei manuali dei ggiovani amministratori dell’Italia del futuro.
La Madia, infatti, proprio per scansare le polemiche sulla sua presunta inesperienza nei dossier economici, ha ben pensato di salire a Via Veneto verso le stanze ministeriali del potere economico. Si è fermata a metà strada e ha imboccato con piglio e risolutezza la porta del Ninistro per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Superare il filtro della segreteria è stato relativamente facile. Anche senza appuntamento, come negare alla ggiovane ministra «ombra» un colloquio cordiale e conoscitivo, ha pensato Zanonato. E in fondo dare spazio e opportunità ai colleghi under 40 del suo stesso partito è anche un gesto nobile e lungimirante.
Così il responsabile del dicastero ha fatto accomodare la Madia nel suo studio. Piccoli convenevoli poi subito il punto. Con stile asciutto e professionale ha chiesto al ministro dettagli sulle politiche del lavoro, ha ipotizzato interventi per l’occupazione giovanile nell’ambito dello «Youth Guarantee», il programma europeo che stanzia fondi per dare lavoro alla giovani generazioni. Con ciò dimostrando una visione di ampio respiro sovranazionale su uno dei temi che interessano maggiormente gli italiani. Poi ha chiaramente chiesto l’appoggio di Zanonato per iniziare a concretizzare le sue idee nei testi legislativi e nelle future misure governative.
Probabilmente il fervore emotivo dell’apprendista non le ha fatto notare l’espressione tra il sorpreso e il divertito del ministro Zanonato. Che a un certo punto, dopo avere ascoltato con attenzione, ha esclamato con tono paterno: «Cara Marianna. Sono contento del vigore e dell’entusiasmo con il quale mi chiedi supporto. Ma di questo avresti dovuto parlare con il collega ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Le mie competenze non sono specificamente destinate alle politiche dell’occupazione». Silenzio. Sorpresa e imbarazzo. Il candido pallore della Madia si è trasformato in un rossore mortificato. Solo qualche balbettio per mormorare a mezza bocca: «Ma scusa ministro ma non sei te che ti occupi di lavoro?». «No». Prendendo la ggiovin «ministra ombra» sottobraccio, Zanonato l’ha accompagnata alla finestra e puntando il dito dall’altra parte di Via Veneto le ha sussurrato: «Vedi il ministero del Lavoro è dall’altra parte. Hai sbagliato indirizzo». Fine. Consiglio a Renzi: se tiene al Paese regali una guida stradale ai suoi giovani ministri in pectore (Fonte: Filippo Caleri - Il Tempo).
Ma c'è stato anche qualcuno tempestivo quasi quanto noi. Per l'esattezza, Chiara Geloni, direttora di YouDem (la TV satellitare del PD), renziana nonchè madiana" confessa, che il 10 dicembre (un giorno solo dopo il nostro post), ha scritto una lettera aperta a Marianna Madia sullo Huffington Post: cortese nei toni, ma nella sostanza una chiara presa di distanze, con 9 giorni di anticipo sulla figuraccia. Che Chiara, sensibile ai media, avesse già capito tutto in anticipo? Ecco la lettera:
Cara Mariannaa suo tempo non lo dissi pubblicamente, ma tu lo sai: alle primarie per i parlamentari io ho votato per te. Conosci anche il motivo: avevo superato i pregiudizi dovuti al modo in cui ci era stata presentata la tua prima candidatura, e di quei pregiudizi un po' mi sentivo colpevole. Avevo visto che da parlamentare ti eri concentrata su un tema, il lavoro, e ti eri impegnata con serietà e concretezza. Mi faceva anche piacere votare per una persona, e una donna, che si era dimostrata libera da settarismi e serena nei rapporti politici e personali.
Oggi però, nell'augurarti in bocca al lupo come responsabile lavoro del Pd, compito che non ho dubbi svolgerai egregiamente, sento il bisogno di rivolgerti qualche domanda, che ti faccio in pubblico perché mi pare che la cosa non riguardi solo me e te. Mi spiego.
Pur non conoscendoti benissimo, questo è quello che so della tua storia: quando Veltroni ti ha scelto come capolista nella circoscrizione Lazio 1 frequentavi l'Arel di Enrico Letta. Sei partita "veltroniana" (lo so, va così, ti mettono sempre un'etichetta), ti sei detta estimatrice di D'Alema, hai votato alle primarie per Bersani. Qualcuno mi dice di averti visto a qualche riunione dei Giovani Turchi ma leggo che oggi tu neghi di aver partecipato mai a riunioni di corrente. Non saprei, perché nemmeno io ci sono mai stata.
Dopo le elezioni, hai dapprima capeggiato la rivolta contro Marini al Quirinale, rivolta che - io e molti altri siamo convinti - ha portato dritti alla fine della segreteria Bersani e delle residue speranze di evitare le larghe intese, poi hai frequentato riunioni romane di civatiani in cui hai detto che il Pd romano era in mano a una mafia.
Successivamente, hai sostenuto per la segreteria di Roma Lionello Cosentino, un segretario contro il quale io non ho niente anche se ne ho votato un altro, ma che era sostenuto da tutto l'establishment del Pd romano. Infine, sei andata alla Leopolda e ti sei detta renziana.
Bene. La mia domanda è: non ritieni per caso di dovermi spiegare qualcosa? Perché io, ecco, tecnicamente, sarei una tua elettrice: quindi tu, come dire, dovresti rappresentarmi. E onestamente mi stai rendendo molto difficile sentirmi rappresentata da te. Ora non dico che dovresti fare quello che ti dico io, tu sei la dirigente e io col mio voto ti ho dato una delega, e fra l'altro te l'ho data senza chiederti di che corrente eri. Ma siamo sicuri che il tuo modo di esercitarla rappresenti il cambiamento che il popolo delle primarie chiede al Pd?
Perché io temo di doverti avvertire che "cambiamento" significa un'altra cosa da "cambiare idea senza spiegare mai perché". Tutti abbiamo diritto a cambiare idea, per carità, anche i dirigenti politici. Però una volta ogni tanto forse dovrebbero voltarsi indietro a guardare negli occhi chi li segue. Altrimenti magari loro saranno sempre dalla parte giusta - e complimenti - ma sarà difficile che la politica riguadagni stima e buon nome.
Con i miei migliori auguri per tutto, Chiara Geloni
P.S.: c'è qualcuno, da queste parti che vorrebbe aiutare Marianna Madia a dare risposte sensate alle domande della renziana Chiara Geloni? Io non sono in grado. Non capisco (o capisco troppo bene?) i "movimenti" di Marianna Madia, quindi sono la persona meno indicata. E poi, è arcinoto... io sono fazioso. Quindi mi limito a fare ciò che so e posso: offro spazio a risposte (eventuali).
Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus