PD, arriva il "primo avvertimento" dalla "ggente": flop totale alle primarie per l'elezione dei segretari regionali.
Primo avvertimento, o ultima chiamata? Le primarie, di qualsiasi misura e su qualsiasi oggetto, sono state per anni il fiore all'occhiello del PD. Un forte segnale di recupero di potere da parte dei cittadini. Ora è giunto il momento di recitare un "requiescat" per le primarie, uccise (come i referenda pannelliani a colpi di 23 alla volta) dall'uso improprio di questo strumento. Da segnale positivo di restituzione di almeno una piccola parte di potere decisionale ai cittadini, la nuova "etica renziana" prima, e l'uso strumentale che ne è stato fatto poi (e che oggi ha toccato vertici di ridicolo impensabili in passato), hanno ridotto anche lk'istituto delle primarie in coma vegetativo.
Ma andiamo con ordine. Cosa c'entra Renzi con la morte delle primarie?
-1) In attesa delle primarie che lo hanno visto opposto (e perdente) a Bersani, prima ha fatto un bordello immane per cambiare la regola statutaria (statuto approvato anche da lui) che prevedeva che il che segretario pro-tempore del PD fosse il candidato unico del PD alla premiership, in caso di primarie di coalizione;
-2) Poi ha fatto un bordello immane per aprire le primarie a cani e porci, iscritti e simpatizzanti (anche di altri partiti), e aveva tentato di
cancellare persino l'impaccio della "registrazione";
-3) Alla vigilia delle primarie, quando tutti i sondaggisti davano Bersani stra-vincente, ha iniziato una feroce campagna spargi-merda contro le primarie, denunciando "brogli organizzati" di cui era a conoscenza solo lui;
-4) A spogli completati, ha alzato i toni sui brogli, senza peraltro riuscire a dimostrarne neanche uno.
-5) Quando ha afferrato che operazioni di stampo berlusconiano del tipo "ricontiamo.it" lo stavano gettando nel ridicolo, si è rassegnato a riconoscere la vittoria di Bersani.
-6) Quando si è iniziato a parlare di primarie per la Segreteria, ha ricominciato a fare il diavoletto a quattro (di nuovo!) per aprirle a cani e porci, e... UDITE, UDITE... per ri-modificare la regoletta che aveva cancellato alle precedenti primarie... Già... quella regoletta che cancellava - su sua richiesta urlata - il legame funzionale fra carica di segretario pro-tempore e candidato unico PD alle primarie di coalizione. Non è fantastico? Lottare ferocemente per cancellare una norma che era modificata su misura dei suoi "Desideri & Interessi", e che adesso, a fronte di sondaggi che buttavano bene per lui, voleva reintrodurre...
-7) In questi giorni cani e porci hanno finalmente capito che a Renzi della "democrazia dal basso" e della "legittimazione popolare" non fotte un cazzo. A lui interessano le poltrone a più piazze: quelle di sindaco-segretario-premier, e quelle altrui. Nei prossimi mesi scadrà il 70% delle alte cariche dei boiardi di stato. #enricostaisereno... pensavi davvero che Renzi lasciasse a te l'onore, l'ònere e la riconoscenza per la scelta dei nuovi boiardi?
-8) Last but not least: oggi si è toccato il fondo: candidati alla segreteria regionale del PD "scelti" atttaverso primarie di cui non era informato NESSUNO; in molte regioni, primarie su una candidatura UNICA. Avete capito bene. UNICA. E quasi sempre renziana, of course... Io avrei dovuto perdermi la lettura di un buon libro, l'ascolto di un buon CD, o la finale di Rio de Janeiro Fognini-Ferrer, per "recarmi" al seggio e votare per un Candidato Unico, mai sentito nominare, in primarie di cui NESSUNO fino a ieri mi aveva informato. In altri termini avrei dovuto andare a mettere una crocetta su UN nome (nessuna altra scelta possibile) non scelto da me, ma dal partito (Renzi, lei ne sa qualcosa, come Segretario?), e avrei dovuto legittimare col mio voto una non-scelta fatta nelle segrete stanze.
No grazie, caro Segretario. Avevo un'altra idea delle primarie. "...accà nisciuno è fesso...". Ed ecco come Repubblica narra del "Grande Flop":
Flop totale alle primarie per l'elezione dei segretari regionali - Fassina: "Colpa del pasticcio su Letta". Pochi in fila per votare i segretari del partito nelle varie regioni (Fonte: Repubblica)
In 14 regioni più la provincia di Bolzano oggi si è votato per i segretari regionali del Partito Democratico. In alcune regioni, come in Toscana, Puglia e Veneto, il Pd ha optato per una candidatura unitaria, in altre ancora - come nel Lazio con i renziani Bonaccorsi e Melilli a contendersi la segreteria - si sono sfidati solo i fedelissimi del sindaco fiorentino. Ma è il dato trasversale, quello della scarsa affluenza, a preoccupare maggiormente Largo del Nazareno. Nel Lazio, dove nel 2012 l'affluenza toccò quota 120.000, alle 13 solo in 18.000 avevano votato. Affluenza flop anche nelle Marche - peraltro teatro di liti interne per il caso Ceriscioli, dichiarato incandidabile - dove un'elettrice non ha esitato a sfogarsi: "Siamo fedeli ma disperati" [...]
In una nota Stefano Fassina dà la colpa del flop al pasticcio del Pd su Letta: "La drammatica caduta di partecipazione alle primarie per l'elezione dei segretari regionali è il riflesso della brutale scelta avvenuta giovedì scorso in direzione nazionale con la sfiducia votata a Letta. Larga parte del popolo democratico non ha capito quanto avvenuto e ha inviato un chiaro segnale. Inoltre, ieri in tante regioni ha pesato l'assenza del passaggio nei circoli cosicché il voto è apparso come uno stanco rituale plebiscitario per sancire accordi chiusi da un ceto politico autoreferenziale. Il Pd deve riflettere molto seriamente su quanto sta avvenendo e correggere la rotta prima di ricevere altre amare soprese" [...]
Intanto al di là della scarsa affluenza, emergono i primi neo-segretari regionali dem: il sindaco di Bari Michele Emiliano in Puglia, Dario Parrini in Toscana, Antonella Grim in Friuli-Venezia Giulia. Con molti renziani dati per favoriti, come Davide Gariglio in Piemonte, Alessandro Alfieri in Lombardia.
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