Primarie PD a Pontassieve: la candidata cuperliana batte Emanuele Fabbrini, il sodale di Matteo Renzi (Fonte: repubblica/politica)
Renzi è stato il suo capo scout, tanti anni fa. Oggi per lui è il leader politico di riferimento, l'esempio da seguire e anche il vicino di casa più illustre di cui può fregiarsi a Pontassieve. Eppure Samuele Fabbrini, 34 anni, ingegnere meccanico, non ce l'ha fatta a vincere le primarie per candidarsi a sindaco nel suo paese. Per 13 voti di differenza gli ha soffiato lo scettro Monica Marini, assessore uscente e fan di Cuperlo.
Brutta storia, Fabbrini, perdere da renziano nel Comune di Renzi. Uno smacco.
"Si sapeva che fosse una sfida complessa, tante frazioni, una classe dirigente che governa da sempre e ha radici profonde. La nostra voglia di cambiamento è stata capita, però, la gente ci è venuta dietro, ce l'abbiamo quasi fatta. Ora spero solo che Monica non si faccia "dirigere" dai soliti noti".
Renzi però non è neanche andato a votare, eppure siete amici.
"Siamo cresciuti insieme, lui è stato il mio capo scout per quattro anni. Una notte che dormivamo in mezzo al bosco e non eravamo riusciti a montare la tenda, per non fare avvicinare gli animali si mise a cantare Guccini a squarciagola. Ho un sacco di ricordi belli di quel periodo ma ora, sinceramente, lo vedo una volta ogni tanto" (...oddio... quali animali avrebbero dovuto avvicinarsi? le Tigri della Malora? Se un animale feroce sente Renzi che canta Guccini, secondo me lo sbrana pur di farlo smettere... NdR)
Non ci è rimasto male? Che gli costava in fondo.
"No, davvero, non me la sono presa. Capisco benissimo perché non abbia votato, sicuramente se fosse stato ancora sindaco di Firenze sarebbe andato al seggio. E poi queste sono piccole dinamiche di paese, per quanto tutto accada sotto casa sua Matteo fa bene a starne fuori. Eravamo noi a giocare la sfida, lui non c'entra niente, adesso ha un altro ruolo. E poi anche lui ha perso una volta alle primarie no?".
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