Questo chiarissimo articolo di Federico Fubini su Repubblica, sul sito del giornale è nascosto in una righetta di due cm. di lunghezza, in corpo 5, che rinvia all'inizio dell'articolo, presente solo sul "cartaceo", o riservato agli abbonati a Repubblica online.
Federico Fubini ormai è - insieme al "grande vecchio" Eugenio Scalfari, uno dei pochissimi "giapponesi nella giungla" di Repubblica, ormai embedded totalmente al renzismo. Possiamo capire. Nella situazione attuale delle aziende energetiche di De Benedetti, essere "filogovernativi" è inevitabile. Ben vengano quindi articolo come quello di Fubini (quanto resisterà, a Repubblica?), che spiegano molto bene quali siano gli scheletri nell'armadio della (vana)gloriosa presemntazione del DEF di Renzi:una cartella carica di soldi altrui, di soldi inventati, e di soldi dati per incassati, anche quando l'incasso è sui massimi valori di precarietà.
Faccio quindi - spero - cosa gradita, a chiunque voglia ancora usare il proprio cervello per combattere il diffuso "agit-proppismo" filo renziano. scannerizzando l'articolo di Fubili quasi integralmente, e aggiungendo qualche domandina a Renzi (ma anche ai renzini da riporto) sulla base del grafico che riproduce alcune previsioni macro-economiche del DEF. Tafanus
Coperture a rischio: un terzo una tantum e 3 miliardi di tagli sono già impegnati - I conti per finanziare quest'anno la manovra fiscale del 2014 non sono affatto così certi (Fonte: Federico Fubini - Repubblica)
Il difficile inizia adesso. Il governo ieri ha presentato uno scheletro di grandezze di bilancio astratte e poche sorprese, di cui quella di un debito che sale sempre di più verso quota 135% del Pil. Ora però gli spazi bianchi fra le righe dei numeri, quello scheletro di intenzioni, vanno riempiti con una materia di cui si parla attentamente molto poco.
Il merito del Documento di Economia e Finanza (Def) passato in consiglio dei ministri in tempo per i tiggì della sera è nel suo sforzo di realismo. Non capita spesso che il ministro dell'Economia formuli una previsione di debito per l'anno in corso peggiore di quella sfornata poche ore prima dal Fondo Monetario Internazionale.
Il problema è che le scelte ponderate finiscono qui. Il nucleo del Def approvato ieri, un taglio alle tasse da dieci miliardi sui redditi bassi, solleva domande in chiunque lo affronti con il pallottoliere dei conti anziché con le ali della politica. In primo luogo lo fa sulla natura delle coperture all'ammanco di cassa. Esse dovrebbero da garantire, almeno nelle promesse, che il deficit pubblico non aumenterà e a prima vista queste contromisure svolgono tutto il loro lavoro. Lo sgravio fiscale quest'anno peserà 6,6 miliardi di euro (poiché varrà solo da maggio, non da gennaio) e sarà garantito da tre voci diverse: 4,5 miliardi di tagli di spesa; circa un miliardo di prelievo supplementare dalle banche sul guadagno di 7 miliardi registrato rivalutando per decreto di governo le loro azioni in Bankitalia; e ancora circa un miliardo dal gettito Iva prodotto dal pagamento degli arretrati dello Stato alle imprese.
Messo alla prova però l'intero edificio vacilla paurosamente. Le entrate dell'Iva legate alla liquidazione dei debiti dello Stato non rappresentano nuove risorse, ma solo l'anticipo di ciò che sarebbe successo in futuro quando quelle fatture sarebbero state comunque pagate. In altri termini, si sta spostando una posta di bilancio da un anno all'altro e si creerà dunque un ammanco equivalente negli prossimi esercizi. Resta solo una misura «una tantum» per finanziare un taglio di tasse che invece è permanente.
Ancora più controversa la scelta di tassare le banche sulle loro azioni di Bankitalia perché è sensato che gli istituti versino imposte in più, ma nel migliore dei casi anche in questo caso si tratta di «una tantum» irripetibili: un altro buco da colmare l'anno prossimo. Ma soprattutto, sull'intera operazione delle quote Bankitalia gravano obiezioni di Bruxelles perché la drastica rivalutazione delle quote per decreto sembra essere un aiuto di Stato illegale. Se poi le banche realizzassero la loro plusvalenza rivendendo le proprie azioni alla stessa Bankitalia, quindi girando parte del rilavato al Tesoro, in base alle regole europee questo potrebbe essere finanziamento monetario del deficit: un ritorno agli anni '70, la violazione più radicale delle regole a fondanento dell'euro.
Resta poi tutto da capire il contenuto di tagli di spesa per 4,5 miliardi da eseguire ormai on sette mesi. Di certo però dovranno toccare sussidi all'autotrasporto e interventi invasivi sull'acquisto di beni e servizi, che freneranno la ripresa. Con un problema di fondo in più: secondo le prime stime della Ragioneria, almeno tre di quei 4,5 miliardi di tagli sono già impegnati da misure incluse nell'ultima manovra del governo di Enrico Letta. Insomma, se questi calcoli della Ragioneria fossero esatti, i dieci miliardi di tagli permanenti all'Irpef già decisi sono coperti in modo altrettanto permanente solo per 1,5 miliardi. Il resto sono solo «una tantum» e misure incerte, con l'obbligo quantomeno di triplicare i tagli dal 2015. Il ministro Padoan per la verità aveva detto che le coperture non sarebbero state così effimere.
Il premier Renzi poi nelle sue prime slide aveva promesso interventi rapidi anche per l'edilizia delle scuole, le bollette delle imprese e la difesa dell'ambiente. Oggi tutto ciò è già sparito per evidente assenza di fondi. E certo i politici si giudicano per ciò che fanno, ma neanche questo può azzerare il ricordo di ciò che dicono.
Federico Fubini
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Le cifre del governo
Qualche domandina nostra a Renzi e ai renzini da riporto:
- Renzi doveva andare in Europa e fargliela vedere lui, alla Merkel..."Siamo sotto il 3% di deficit, siamo al 2,6. Nessuno ci impedisce di portarlo non dico al 3,0, ma almenmo al 2,8".Morale_ la previsione 2014 resta al 2,6, quella del 2015 viene portata all'1,5. Come mai? Ha avuto qualche schiaffone dalla Angela?
- Come mai questa diversità fra le previsioni di crescita del DEF italiano, e quelle degli organismi europei e del FMI?
- Debito/Pil. L'anno prossimo diventa operativo il fiscal compact. L'anno comincia con un debito del 134,9% sul PIL. Il fiscal compact impone di abbassarlo di 3,745 punti durante il 2015 (un ventesimo della differenza fra debito effettivo, e target del 60%. Come mai viene abbassato solo - nella migliore della ipotesi, di 1,6 punti?
- Qual è la magia attraverso la quale in presenza di un deficit del 2,0% Renzi riuscirà a far scendere il debito?
- Visto che anche i prossimi anni sono previsti con deficit di bilancio, che fine ha fatto nei piani di Renzi il pareggio di bilancio "costituzionalizzato"?
- Tutti gli economisti sanno che non si crea occupazione a fronte di tassi di crescita del PIL inferiori ai 2,5/3,0 punti, perchè fino ai quei livelli di crescita l'aumento della produttività pro-capite "si mangia" l'esigenza di nuovo personale. Come fa Renzi a far dimìnuire la disoccupazione a fronte di tassi di crescita che secondo il FMI saranno di circa un punto l'anno prossimo (contro i 2,9 punti di crescita della Grecia?)
- Come può essere possibile che a fronte del berlusconiano "menio tasse per tutti" del Bischero, per l'anno prossimo sia prevista esattamente la stessa, identica pressione fiscale di quest'anno (44,0%)?
- Nessuno ha niente da dire sul fatto che i mitici 80 euro andranno solo a chi ha un lavoro (e un minimo di capacità di trattativa) e NON UN EURO andrà alle vecchiettecon 450 euro di pensione?
- Qualche renzino da riporto è informato del fatto che le detrazioni per coniuge a carico diminuiranno fin quasi ad annullare i mitici 80 euri? Cosa ne pensa, eventualmente?
- Che fine hanno fatto i fondi strombazzati come indispensabili per la prevenzione dei danni idrogeologici?
- In quale angolino del DEF sono stati nascosti i fondi per la ristrutturazione di 10.000 scuole?
Potrei fare ancora un centinaio di domandine, ma poi rischierei il linciaggio da parte dei renzini da riporto, quindi per il momento mi fermo qui
Tafanus
Scritto il 09 aprile 2014 alle 19:58 | Permalink | Commenti (3)
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Maeform Borriello (al secolo "Pataleta Mae) si qualifica per le Olimpiadi Giovanili di Nanchino
Pataleta Mae e Annaluce Borriello
Pataleta, orgoglio di zzzzzio, manda un inatteso sms da Panama, nella notte: altro argento ai Campionati Panamericani di Panama (Camex 2014) nei 50 dorso, un tempone di 30" 81, che le vale la qualifica per le Olimpiadi Giovanili di Nanchino questa estate.
In agosto a Dubai ai Mondiali Giovanili, aveva fatto 33" 02, che era stato il settimo tempo mondiale sulla distanza per le "ragazze del '99". Ora lo ha migliorato, in otto mesi, di ben 2" 21, che non è davvero poco. Adesso quindi parte il tormentone su chi fra parenti e amici l'accompagnerà in Cina in Agosto.
Scritto il 09 aprile 2014 alle 12:35 nella Sport | Permalink | Commenti (3)
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L'Italia di Renzi "cambia verso" - Verso la Grecia, Cipro e il Portogallo

[...] Fondo monetario internazionale - Nel suo World economic outlook, appena presentato, prevede per quest’anno una crescita del pil italiano dello 0,6% contro il +1,2% medio dell’Eurozona e il +3,6% globale. Il dato italiano è identico a quello stimato per la Grecia, con la differenza che Atene l’anno prossimo farà un balzo in avanti del 2,9% mentre Roma, nel 2015, si limiterà a un +1,1%. Fa meglio anche il Portogallo, la cui crescita è vista rispettivamente al +1,2% e +1,5% per quest’anno e il prossimo [...]
Scritto il 09 aprile 2014 alle 11:59 nella Economia | Permalink | Commenti (4)
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Off Topics del 9 Aprile
Scritto il 09 aprile 2014 alle 00:46 | Permalink | Commenti (56)
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08 aprile 2014
Per gli anziani le disgrazie non finiscono mai...
Scritto il 08 aprile 2014 alle 19:53 | Permalink | Commenti (3)
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Off Topics dell'8 Aprile (Il giorno del DEF Profundis)
Scritto il 08 aprile 2014 alle 01:10 | Permalink | Commenti (15)
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07 aprile 2014
Matteo Renzi vuole Tardelli in Europa. E Cuccureddu no?
Potremmo intitolare questo post "La Vergogna Infinita". Prima Renzi che in occasione della cerimonia del "Bacio della Pantofola" ad Angela Merkel, anzichè portarle, che so... un bel libro su Piero della Francesca, arriva con la maglia (spero mandata prima in lavanderia) del pallonaro della Fiorentina Mario Gomez. Frenzie cosa pensava che ne avrebbe fatto, la Merkel, di questo sudario? Ce lo chiediamo anche noi. Butterà la maglietta-sudario in discarica, nell'umido, o la regalerà alla colf, che la regalerà al marito, che la butterà in discarica?
Ora, per le europee, Frenzie tira fuori per il PD (Partito di Destra) una candidatura di immenso rilievo politico: quella dell'ex pallonaro Tardelli. Giuro, VERISSIMO!
La "qultura" politica di Frenzie non conosce confini. La Grande Notizia" è pubblicata (con il minimo pediatrico di rilievo) da Repubblica.
Lo confesso. Ho una certa nausea ad essere rappresentato all'estero da questo "bravo presentatore" da "Domenica Sportiva", tutto slogan e distintivo. Rottamare, sforbiciare, rinnovare, abolire, abrogare... E andare a cagare, no? Ma come si fa? Oggi sono usciti i dati del "Centro d'Ascolto" TV. Ebbene, nell'ultimo mese Frenzie è stato 68 ore in TV. Una media di quasi due ore e mezza al giorno. Considerando gli spostamenti, la sala trucco, il cazzeggio pre-post trasmissione, questo quando cazzo lavora?
Leggo che ha "tweettato", con grande orgoglio, di aver già venduto 51 auto blu usate. Incasso complessivo: 57.000 euro. Siamo salvi. Abbiamo già assicurato gli 80 euro mensili (mille annuali) ad almeno 57 persone, fra i 10.000.000 che hanno avuto "la promessa". CINQUANTASETTE persone, per un anno. Poi, per gli altri 9.943.000 aventi diritto, sarà sufficiente vendere altre 997.000 auto (all'anno) e il problema è risolto.
Ma torniamo a Tardelli. Ognuno a modo suo. Berlusconi ingaggiava la Zanicchi e la Carlucci. Noi facciamo peggio. Prima il portiere Galli candidato alle primarie di Firenze, adesso Tardelli. Proporrei anche Cuccureddu (per attrarre il voto dei sardi) e Antonio Cassano (che potrebbe attrarre verso il PD fior di intellettuali della Magna Grecia). Ma forse c'è ancora una speranza: Tardelli non ha detto no, ma si è dichiarato "non molto esperto in politica". Ma che fa? Perchè, Renzi lo è???
Tafanus
"Ma è vero che hai delle idee in politica? Ne sarai entusiasta?". Renzi, in visita a Londra, incontra Marco Tardelli che vive a Londra da diversi anni e, che sembrerebbe prossimo alla candidatura Pd alle europee. L'ex campione del mondo di calcio risponde alle telecamere di Gazebo, Rai3, che in realtà non è proprio ferrato in politica
Durante la sua recente visita in Gran Bretagna, Renzi ha presentato Tardelli (che da anni vive nella capitale britannica) al sindaco di Londra Boris Johnson: "È il numero uno, l'autore del primo gol nella sfida Italia-Argentina al Mundial dell'82" aveva spiegato, abbracciando l'ex calciatore.
Esilaranti su Repubblica i commenti a questa scemata abbissale... ecco un piccolo campionario:
verabulm - "Renzi schiera il campione del mondo Marco Tardelli", al compagno Olli Rehn serve un difensore per completare la sua squadra di economisti di alto rango.
arunk - Forse il PD fa un po' di confusione con la politica... tanto per tenersi in linea con il PdL. Essere capace di giocare al pallone significa essere un buon politico? 1 a 10 che no!
lucanda - ...almeno fate finta di essere ancora di sinistra!!
ilbob - Tardelli? Ma soprattutto.. Renzi VUOLE Tardelli. Un caro saluto alle primarie del Pd.
geronimos68 - Quando si svolgeranno le primarie del PD per i candidati alle europee? Ci può riassumere almeno due o tre punti del programma politico di Taradelli per l'Europa. Grazie
salemat - Renzi sempre più simile al mentore Berlusconi. Come lui come candidare vip e starlette per attirare il voto del popolino.
alessio3106 - Richetti:"una buona candidatura per ridimensionare i tedeschi". Ci sarebbe da ridere se non fosse drammatico... Tardelli? Fine statista.
micheleste - Ma Tardelli di cosa ti preoccupi: non serve essere andati a scuola per dire le quattro cazzate che dice Renzi!
Joe Axe - super strategia di marketing di renzi...i tifosi del del PD saranno fieri del nuovo acquisto e metterano tutta la fiducia in quel campione del mondo ...celochiederenzi...dopo berlusconi, anche renzi farà ridere i polli europei...miserabili
Gianni Verdi - propongo masiello ex bari, moggi,e doni, mauri, sculli, gillet...
Tafanus - A quando la candidatura di Marcella Bella e di Flavia Vento? Un consiglio a Renzi: in questi giorni, tira bene anche Fabio Fognini.
Alessio Luca - Come lo vedi Cabrini?.......almeno lui giocava sulla fascia "sinistra".
Daniele Conti - Tardelli ha avuto diverse esperienze internazionali che possono risultare utili.
Alberto De Micheli - Anche Rocco Siffredi ha esperienza internazionale che può risultare utile, e a questo punto, se fossi in Renzi, un pensierino ce lo farei. Come diceva Totò "ma mi faccia il piacere!!!!"
Scritto il 07 aprile 2014 alle 14:32 | Permalink | Commenti (9)
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...e Pataleta Mae (al secolo Maeform Borriello), raccatta medaglie ai Campionati Panamericani a Panama
Aggiornamento su Mae. E' arrivata a Panama l'altro ieri, dopo dodici ore di viaggio e sette ore di fuso orario. Il tempo di andare in albergo, e l'hanno buttata in acqua per le qualificazioni. Si è qualificata per tre finali: 100 dorso, 50 stile, staffetta 4x100.
Tre ore fa ho appreso che ha preso il bronzo nei 50 stile, e l'argento nei 100 dorso. Deve ancora correre la staffetta, se non scoppia prima... Grande Pataleta!
Scritto il 07 aprile 2014 alle 12:37 | Permalink | Commenti (2)
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Off Topics del 7 Aprile
Scritto il 07 aprile 2014 alle 08:00 | Permalink | Commenti (2)
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06 aprile 2014
Governo Renzi-Cicchitto-Alfano: tentativo di varare l'autorizzazione a delinquere
Scritto il 06 aprile 2014 alle 22:54 | Permalink | Commenti (2)
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Coppa Davis: impresa Fognini (e stanotte "Pataleta Mae" è in tre finali a Panama)
...regalo ai lettori questa foto fatta dalla mia nipotina napoletana Anna Luce, che ha avuto la fortuna di vedersi tutta la Coppa Davis in diretta, in questo scenario...
Domenica 6 Aprile 2014: Italia - Gran Bretagna 6/0
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Off Topics: intanto informo i tre tifosi della mia "nipotina abbronzata" (Maeform Borriello, alias Pataleta Mae), convocata per i Campionati Panamericani di Nuoto - che si tengono quest'anno a Panama - con la maglietta honduregna (ha il doppio passaporto), cha Mae è entrata in ben tre finali, che disputerà tutte stanotte. In bocca alla balena a Pataleta Mae da zii, cugini ed amici vari.
Mae, Agosto 2013, in partenza per i Mondiali Giovanili di Dubai
Scritto il 06 aprile 2014 alle 19:46 | Permalink | Commenti (5)
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Off Topics del 6 Aprile
Scritto il 06 aprile 2014 alle 08:01 | Permalink | Commenti (4)
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Il tramonto di una speranza (Quando c’era Berlinguer) - di Angela Laugier
Mi sono permesso, senza chiedere il consenso ad Angela, di aggiungere le due righe che accompagnano la recensione di questa settimana. Mi sono preso questa libertà, perchè le parole di Angela le faccio mie, e perchè penso che molti le condivideranno. Con nostalgia, incredulità, rimpianto, e rabbia, rabbia, rabbia, rabbia, rabbia... Tafanus
Ciao, Antonio, eccoti il Berlinguer di Veltroni: ci ho pianto tutte le mie lacrime: troppi ricordi e anche troppo rimpianto: perché tutto si è concluso, perché ero giovane, perché era bello crederci e impegnarsi, perché ora c'è davvero da piangere su questo paese, sulle illusioni, sulle macerie, su di noi, su di me. Angela
Recensione del film/documentario: "QUANDO C’ERA BERLINGUER
Regia e soggetto: Walter Veltroni
- 117 min. – Italia 2014
Veltroni, oltre a essere stato un politico di rilievo nel nostro paese, è da sempre un appassionato di cinema: credo di aver condiviso con molti altri lettori gli appuntamenti piacevoli del Venerdì di Repubblica, quando egli presentava, con l’ironica competenza che spesso si trova fra i cultori della decima musa, i film che sarebbero comparsi in TV durante la settimana. Allora, tuttavia, non immaginavo, che si sarebbe cimentato direttamente, come invece è avvenuto, nella realizzazione di un film come questo, di cui ha ideato il soggetto e diretto la regia. Questo suo lavoro è in parte un documentario, in parte la ricostruzione affettuosa della vita politica e del carattere umano di Enrico Berlinguer.
Avvalendosi delle testimonianze di chi era stato vicino a Berlinguer, negli anni in cui, fra il 1972 e il 1984, egli era stato il segretario del Partito comunista, Veltroni ne ripercorre la carriera politica e ne descrive l’ umanità che lo rendeva popolare fra le persone per bene che abitavano l’Italia di allora e avrebbero desiderato vivere in un paese più giusto e più libero. Erano comunisti e berlingueriani, infatti, molti lavoratori che si erano spostati dal sud al nord del paese per migliorare le proprie condizioni, molti studenti che, mentre chiedevano l’allargamento del diritto allo studio, avrebbero voluto cambiare la scuola, molte donne che, attraverso il lavoro, rivendicavano la parità dei diritti e la libertà delle loro scelte. Veltroni ci restituisce l’immagine/icona di colui che si batté letteralmente fino alla morte perché venissero legittimate, in vista di un cambiamento del paese, le grandi energie degli uomini, delle donne e dei giovani che si riconoscevano nel suo P.C.I., partito comunista anomalo ed eretico nel panorama del comunismo occidentale. Era diventato un partito diverso, infatti, grazie alla intelligenza politica e alle intuizioni coraggiose di questo segretario, timido, fragile nell’aspetto, ma fermissimo nella difesa degli ideali che intendeva far contare nella società. La morte drammatica, preceduta dal malore durante un comizio a Padova, ostinatamente portato a termine, lo stroncò improvvisamente a soli 62 anni, impedendogli di veder concluso il processo di trasformazione che egli aveva avviato in quel suo partito, che, come viene bene spiegato nel corso del film, esaurì allora la ragione stessa della sua esistenza, anche se solo nel 1989, dopo il crollo del muro di Berlino, il P.C.I. cambiò nome e struttura organizzativa.
Il regista alterna alle interviste dei dirigenti politici di quell’epoca, non solo comunisti, le dichiarazioni di intellettuali, amici e familiari, presentando anche molte riprese filmate, dai telegiornali del tempo, frammenti di un passato altamente drammatico, che è bene venga conosciuto soprattutto fra i più giovani che di quegli anni non sono affatto informati, come dimostrano le agghiaccianti risposte di molti ragazzi e ragazze, oggetto di una breve inchiesta all’inizio del film.
Un film da vedere, per informarsi circa un periodo non conosciuto, o per rivivere i sogni e le speranze di anni che sembrano, ormai, lontanissimi: un altro mondo. Non ci si aspetti altro, però: sarà compito degli storici lavorare sui documenti degli archivi, quando sarà possibile, se mai lo sarà, per indagare a fondo sulle ragioni che rallentarono e infine sconfissero il tentativo di trasformazione che, per impulso di Berlinguer, fu avviato in tutta l’Europa e che va sotto il nome di Eurocomunismo.
P. S.
Quando sarà possibile, se mai lo sarà, gli storici potranno, probabilmente, far luce anche su troppe pagine oscure della nostra storia!
Angela Laugier
Scritto il 06 aprile 2014 alle 07:59 nella Angela Laugier, Cinema | Permalink | Commenti (7)
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05 aprile 2014
Associazione Culturale Orsenigo - Concorso Fotografico
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE ORSENIGO
premiata dal Presidente della Repubblica
CON IL PATROCINIO DELLA CITTA’ DI NETTUNO
E DELLA CITTA’ DI ANZIO
promuove la
VIII - MOSTRA/CONCORSO FOTOGRAFICO
7- 12 luglio 2014 – Forte Sangallo, Nettuno
Due città, Nettuno ed Anzio, a mezz’ora da Roma, legate da comuni radici storico/culturali e paesistiche realizzano ad anni alterni questa Manifestazione pervenuta a rilevante diffusione europea sempre crescente. L’Edizione 2014 sarà ospitata nel cinquecentesco Forte Sangallo di Nettuno affacciato sul mare e a due passi dal vecchio borgo medioevale.
TEMI AMMESSI:
°°° LA MUSICA - Un tema aperto a suggestive opportunità. Le atmosfere dei concerti, il ragazzo in bici con la custodia della chitarra a tracolla, i disk jockey, il piano bar, le botteghe di antichi strumenti musicali, le prove della banda musicale del villaggio, i suonatori di strada, gli spartiti, il volto intenso del direttore d’orchestra, i cantori di musiche tradizionali, la maestra della scuola materna con i suoi mini/allievi, la musica in chiesa. E tutto ciò con fotografie d’insieme o di dettaglio.
°°° IL TRENO ED IL SUO MONDO - Un mondo ricchissimo di cose e persone. Le avveniristiche strutture architettoniche di certe stazioni metropolitane, il viaggiatore ed il suo trolley, la polizia ferroviaria, quelli che dormono e quelli che “mai senza computer”, quelli che si salutano alla partenza, il capotreno, le sale d’attesa, le stazioncine dei borghi sonnolenti, i trenini locali, le carrozze internazionali, le biglietterie, i paesaggi visti dal treno, i cartelli informativi, il vagone ristorante, le cuccette, le attese, ecc.
°°° LO SPECCHIO - Un tema non facile. Attenzione, la soluzione banale è in agguato. Lo specchio come moltiplicatore di ambienti interni ed esterni, di architetture, di persone. Lo specchio come strumento del grottesco, della vanità, e come narrazione di stati d’animo. Lo specchio è anche nelle vetrine, in quelle povere ed in quelle modaiole, è nelle superfici metalliche translucide, è nelle lenti scure dello sciatore, è nelle pozze d’acqua.
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N.B.: Gli interessati possono scaricare il regolamento del concorso da QUESTO LINK
Scritto il 05 aprile 2014 alle 20:00 | Permalink | Commenti (0)
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Lo Stato Rinnovato pagherà a mia cognata "quanto dovuto". Quando? "Successivamente"
Piccola, significativa storia di ordinaria cafonaggine amministrativa e sostanziale. Accaduta durante i vecchi governi degli insipienti "rottamandi?
No. Accaduta nell'epoca felice di Mr. Bean, l'Innovatore Efficientista. Cose di Aprile 2014, l'Età dell'Oro. E dei magliari. Pubblico questa piccola perla di un fatto reealmente accaduto a mia cognata, con l'autorizzazione della stessa.
Tafanus
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Il nostro Premier dall’estero ci informa di continuo che l’Italia gode di grande popolarità. Evidentemente confonde popolarità con fiducia. Spara proclami da mercato rionale. Le riforme che porterà a buon fine non sono le riforme auspicate dagli italiani tutti. Sono solo degli aggiustamenti di comodo che gli permetteranno di affermare “Io lo ho fatto”.
In allegato ecco qualcosa che qualcuno potrebbe voler commentare. E’ la lettera pervenuta dall’INPS a mia moglie. Vi si legge:
“ ....lei ha diritto ad un aumento degli importi già riscossi; gli arretrati che le spettano fino al 28 febbraio sono pari ad euro 1.485,38 – al lordo di eventuali ritenute fiscali – e le verranno pagati successivamente”
Quando il cittadino/bue devi allo Stato 20 cents, lo Stato si rivolge ad Equitalia: "...se il tuo debito non viene onorato entro il termine inderogabile del........xxx&&xww..."
Ora ci informano che quanto da loro dovuto verrà onorato SUCCESSIVAMENTE
Fissare, quantomeno, un termine di massima entro il quale eccetera? è cosa improponibile ed affaticante.
Cordialità, Filippo C.
La letterina dell'INPS
Scritto il 05 aprile 2014 alle 14:20 | Permalink | Commenti (12)
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Off Topics del 5 Aprile
Scritto il 05 aprile 2014 alle 08:00 | Permalink | Commenti (2)
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04 aprile 2014
Addio provincie? Un mondo di magliari della politica e di media "Embedded"
Prendete il portale di AdnKronos: quello che segue è il titolo da magliari della politica:
Addio Province, approvata la legge. Governo incassa sì della Camera

Roma - (Adnkronos) - Da Montecitorio via libera al Ddl Delrio sulla riforma delle province. Arrivano le città metropolitane. In Aula i favorevoli sono stati 260, i contrari 158, gli astenuti 7. Abolizione delle Province, verso accordo bipartisan. Il tweet di Renzi al ritorno dal G7: "Ora al lavoro su scuola, province, senato e titolo V"
Poi ti concentri su quello scritto in piccolo, e scopri che il titolone a carattere cubitale:
"Addio Province", approvata la legge
è solo una volgarissima magliarata. Una vendita di pentole in teflon. Mastrotta on stage. Non è stata approvata alcuna legge. E' stato approvato un DDL (Disegno di Legge), che è lontano da una legge quanto un sogno lo è da una cosa reale. Un DDL non si nega a nessuno. Ma la magliarata non è solo qui. La magliarata consiste anche nel fatto che l'abolizione o la trasformazione delle Province (che sono entità di rilievo costituzionale), anche quando e se il ddl dovesse diventare legge, non entrerà in vigore se non dopo la riforma della Costituzione. Che, come sanno tutti coloro che hanno ancora 125 grammi di cervello, Renzi non riuscirà MAI a fare, perchè non ha i numeri, l'intelligenza, il tempo.
Nel merito, TUTTI i politologi e i costituzionalisti non di stretta osservanza renziana intervistati fin qui, hanno spiegato come i "3000" appartenenti alla casta che Renzi dice di AVER eliminato con la "legge", sono ovviamente TUTTI al loro posto, e che il pastrocchio delle città metropolitane porterà ad un incremento netto di 31.000 "castini". Riduzione di costi sticazzi.
Sul piano funzionale NESSUNO è ancora riuscito a spiegare cosa c'entri il Sestrère con la città metropolitana Torino, distamte 120 chilometri, a 2000 m. di quota sul livello del mare. Quali siano i nessi culturali, sociali, ecomomici, di bacino commerciale e funzionale fra il Sestrière e Torino, è materia che forse sarà svelata quando sarà reso noto il quarto mistero di Fatima.
Leggi fatte coi piedi. Leopardati, però
Ma forse se chiediamo alla Boschi Tacco 12 riceveremo una spiegazione esaustiva. Ci leggerà l'ultimo tweet del teen-ager di Frignano sull'Arno, autocertificato statista. E gli adoratores applaudiranno e ci spiegheranno che nessuno, prima di Renzi, era stato capace di fare la riforma della legge elettorale (unattuata e inattuabile), l'abolizione delle province (inattuata e inattuabile), e altri venti miracoli - inclusa la liquefazione del sangue di San Petronio), in sette settimane. Speriamo che l'ottava settimana Mr. Bean voglia dedicarla solo alla visita di scuole "selezionate", con contorno di Figli della Lupa che cantano "battiam battiam le mani, arriva il rottamator"
Tafanus
Scritto il 04 aprile 2014 alle 12:21 | Permalink | Commenti (11)
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Off Topics del 4 Aprile
Scritto il 04 aprile 2014 alle 00:34 | Permalink | Commenti (9)
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03 aprile 2014
Come girano i sondaggi
Oggi ho trovato finalmente il tempo (e la voglia) di aggiornare il database dei sondaggi, e le relative linee di tendenza, alla fine di marzo, per poter includere quello che doveva essere l'irresistibile effetto di trascinamento del nuovo guru, il Bischero di Frignano. Tutti ricorderanno il peana dei renzini, secondo i quali avremmo dovuto votare compatti per Renzi, perchè "Renzi è l'unico capace di farci Vincere"?
FARCI???? Farci chi? e sopratutto: vincere per attuare quali politiche?
Come ho cercato di spiegare in altre circostanze, a me non interessa "vincere" per poi fare politiche berlusconiane. Preferisco perdere, e che le politiche berlusconiane le faccia qualcun altro. Not in my name.
Ora si da il caso che il "consolidamento" dei sondaggi da inizio marzo 2013, e per i primi 3 mesi del 2014, rischi di indebolire persino la teoria utilitaristica secondo la quale dovremmo sostenere Renzi perche "con Renzi si vince". Guardiamo i dati (che sono più testardi degli atti di fede), e poi ognuno cerchi di trarre le sue conclusioni:
Tredici mesi di sondaggi: linee di tendenza
# Il CSX non renziano è cresciuto con continuità dal 29% di fine febbraio 2013 al 34% tendenziale di fine 2013 (quando Renzi non era ancora né segretario, né premier), per poi (è solo un'impressione?) tendere a "plafonarsi" intorno al 34%.
# Il CSX, fino a metà settembre 2013, ha ridotto lo svantaggio rispetto al CDX (che cresceva anch'esso) perchè cresceva più raèidamente del CDX.
# Entrambi i poli (CSX e CDX) fino a settenbre sono entrambi cresciuti, seppur con velocità diverse, a spese del M5S,e al crollo del "Grande Centro.
# Da settembre si verifica qualcosa di nuovo: il M5S comincia a recuperare, ma a spese del CDX, mentre il CSX continua, seppure a velocità ridotta, a crescere.
# Da fine 2013, altro scenario. Arriva Renzi. Il CSX smette di crescere. Il CDX continua a calare, cannibalizzato da un revival del M5S.
# Ma attenzione non solo alle curve, ma anche ai puntini, che rappresentano singoli valori in singoli sondaggi. Come è noto, le curve di regressione, che indicano le tendenze, reagiscono con una certa "vischiosità" all'andamento puntuale dei sondaggi. Per capirci: se i puntini che rappresentano i singoli sondaggi del M5S cominciano a situarsi con una certa frequenza al di sotto della linea di tendenza, prima o poi "trascineranno" verso il basso anche la limea di tendenza, fino a farle invertire la tendenza.
# Se osserviamo i dati degli ultimi due mesi, vediamo che i "puntini marron" del M5S sono in grande maggioranza SOTTO la rispettiva linea di tendenza, che inevitabilmente cominceranno a "trascinare" verso il basso; il contrario si sta verificando per il CDX: i puntini blu da un paio di mesi (cioè da quando abbiamo resuscitato Forza Italia con la nostra dabbenaggine) sono in stragrande maggioranza SOPRA la linea blu. Ciò significa che in un paio di mesi vedremo probabilmente, in assenza di mutazioni di politiche, "resuscitare" la linea blu che prima smetterà di scendere, poi inizierà a salire.
# E la linea rossa del CSX, che grazie a Renzi avrebbe conosciuto "magnifiche sorti e progressive"? Per intanto si è plafonata. E, osservando i puntini blu, vediamo che sono quasi equamente distribuiti "sotto" e sopra" la linea rossa. Il che significa che abbiamo smesso di crescere. Siamo inchiodati.
Noi inchiodati, Grillo che ha guadagnato per un paio di mesi, ma che nell'ultimo mese ha iniziato una discesa. E i voti grillini in uscita? Sono in parte intercettati dal CDX (perchè non vi è dubbio che ci siano più affinità del M5S con la destra che con la sinistra), e in parte stanno andando verso l'astensione, o verso un'area di parcheggio.
Insomma, sembra che nonostante il Grande Fiorentino, per rivedere il Sol dell'Avvenire ci toccherà ancora una lunga attesa. Poi, quando e se "vinceremo" (grazie a mancette da deficit-spending, se ci sarà consentito di fare deficit), vinceremo un mare di macerie, perchè il deficit - anche fatto per nobili scopi - diventa debito. E i debiti si pagano, con politiche restrittive, che cadranno sulle spalle dei nostri figli, e dei nostri nipoti.
Ma intanto ci dicono che Grecia e Cipro sono messi peggio di noi. Evviva!
Battiam battiam le mani, ci salva il direttor
Tafanus
Scritto il 03 aprile 2014 alle 12:00 | Permalink | Commenti (3)
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Off Topics del 3 Aprile
Scritto il 03 aprile 2014 alle 08:01 | Permalink | Commenti (9)
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“Lo scemo digitale (o il furbo “pro domo sua”) - Di Alessandro Cariani
Questo è un argomento già affrontato numerose volte su queste pagine, ma come si dice spesso “repetita iuvant”: parafrasando un noto scrittore, “non credete a nessuno che non capisce nulla di quello di cui sta parlando” (don’t trust anyone over 30’s…).
Ferdinando Camon, intellettualoide tuttologo di dubbia competenza informatica ci ha ammonito da “La Stampa” di Torino, noto foglio vicinissimo all’intellighenzia piemontese dei seguaci di Giovannino Lamiera “Ma cosa vale di più, la libertà di internet o la vita di una ragazzina ?”.
Posto che gli editori di questo “giornale” sono gli stessi personaggi che definiscono sfigati i giovani che non dispongono di un nonno padrone della Fiat (e peraltro non avrebbero nemmeno tutti i torti, visto che probabilmente a molti piacerebbe disporre, ad onta di capacità oggettivamente limitate, di stipendi e posizioni sovradimensionate rispetto alle proprie competenze) questa frase è particolarmente insidiosa, oltre che scorretta dal punto di vista della completezza di informazione.
L’intelligente Camon si riferisce alla quattordicenne padovana che, a seguito di una serie di insulti su un social network ha preso la decisione suicidarsi, ed a cui il buon Camon deriva la conclusione per cui “internet va regolamentata” perché “la rete è un far west” dove “chiunque, protetto dall’anonimato, può prendere di mira altre persone devastandone la vita”, quindi “servono regole che portino la civiltà”.
Verrebbe da chiedersi come mai queste logiche debbono essere applicate alla rete e non alla tv commerciale (o statale), ma capite da soli che il concept della politica non è certo quello di democratizzare la televisione, dove i soliti ignoti presenziano da anni imperversando e facendosi eleggere per sfinimento: viceversa è solo la rete che va “regolata”.
Che non vi salti in mente che questa idea sia legata al motivo inconfessabile che per sua stessa caratteristica la rete sia incontrollabile (e quindi potenzialmente nefasta per la casta): pensate davvero che la politica possa anche solo immaginare di limitare la rete ? Erdogan docet…
Non mancano esempi di logiche identiche a casa nostra: da Gabriella Carlucci (ex parlamentare dell’ex Pdl), che si proponeva di vietare l’immissione in rete (o la sua agevolazione) di qualsiasi contenuto in maniera anonima, alla proposta di Raffaele Lauro (ex Pdl, ora gruppo misto) che voleva creare un reato di istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona, aggravato se online; da Gianpiero D’Alia (Udc, ministro alla Pubblica amministrazione nel governo Letta) per il quale era normale pensare di chiudere Facebook o YouTube, come sta avvenendo in Turchia, se questi non rimuovevano contenuti ritenuti illeciti, ai vari “commi ammazzablog”, i tentativi non sono mancati: il trasversalismo della politica tocca la deputata Pd Alessandra Moretti firmataria dell’ultimo progetto di legge per la limitazione dei contenuti della rete.
Tutti questi geni folgorati sulla via di Damasco alla scoperta dell’odio online, come se questo non fosse mai mancato nella società italiana pre-internet: Delle spranghe anni ’70 e delle allucinanti farneticazioni dai microfoni di Radio Radicale, quando la decisione dell’emittente di mandare in onda senza filtri gli interventi degli ascoltatori diede la stura a insulti di ogni tipo.
Ma è proprio vero che la rete è senza regole ? Chiedete al Tafanus se questo blog è davvero libero: vi risponderebbe che grazie a queste pagine anche lui ha avuto ed ha le sue belle gatte da pelare, in quanto la politica ha tentato (riuscendoci anche qualche volta) di imbavagliare la rete tramite una serie infinita di lacci e lacciuoli utili a tenere come si dice “para las pelotas” i blogger (1)
Considerato che le leggi per l’editoria valgono identicamente per la rete, e che anzi vista la maggiore diffusione potenziale garantita da internet, nel caso di Stalking, odio razziale e diffamazione eventuali pene prevedono quella che in giuridichese si chiama “aggravante”.
Pensate che, come al solito, le leggi italiane siano tolleranti da qiuesto punto di vista ? Ebbene no, a seguito della frase pubblicata su facebook il 13.06.2013 “mai nessuno che se la stupri ?” riferita a Cecile Kyenge Dolores Valandro (Lega Nord) è stata condannata ad un mese di reclusione ed all’interdizione ai pubblici uffici per tre anni.
Questo avveniva il 13 luglio 2013… Le difese ci sono, altroché, solo che si applicano alla casta, non alle numerose donne vittime di pestaggi o peggio.
A questo punto dovremmo dire che la diffusione dei social network amplifica la violenza e l’odio: ancora sbagliato, basta riportare i dati ISTAT sui suicidi fra i ragazzi fino a 24 anni nel 1993 (3,9 su 100.000 per i maschi e 0,9 per le femmine) e 2012 (2,1 su 100.000 per i maschi e 0,6 per le femmine).
Dati alla mano, la rete non ha incrementato il numero dei suicidi, quindi il Cyberbullismo enorme della rete è una bufalazza.
I dati diffusi dal Viminale ci dicono che la violenza e gli atti di aggressione dal 2000 ad oggi in realtà sono in costante diminuzione, così come sono in diminuzione gli omicidi, al contrario dei furti e delle rapine (stranamente in aumento dopo ogni indulto).
Riporto i dati relativi all’incidenza dei crimini riportati dal Ministero degli Interni; gentilmente il lettore convinto dell’inutilità della carcerazione eviti di fare la solita obiezione relativa ai dati oggetto di querela o di comunicazione all’autorità giudiziaria, essendo il rapporto fra crimini oggetto di denuncia e non più o meno fissa e dipendente dalla tipologia di reato.
Per vostra informazione si denuncia un furto mediamente nell’83% dei casi mentre la violenza da sconosciuti nel 96% dei casi. Per la cronaca le stime sulle denunce a seguito di violenza da parenti o conviventi si aggirano attorno al 38% dei casi…
Transeat, parliamo della splendida logica di Camon per cui “la rete va controllata” a seguito dell’”anonimato” garantito dalla rete: una minchiata devastante che evidenzia quanto lo scemo digitale sia dannoso.
Qualcuno di voi sa che gli oggettini che tutti noi ci portiamo in tasca hanno un interessante codicillo che risponde al nome di codice IMEI ? E che la pubblicazione di qualunque testo da cellulare oppure da computer rilascia in rete dei piccoli sassolini che permettono una facilissima tracciabilità dell’autore ?
No, vero ? Facciamo un esempio: vi sono numerosissimi commentatori del Tafanus che sparano minchiate solenni convinti del fatto che mai e poi mai si possa risalire alla loro identità oppure a quello che fanno nella vita di tutti i giorni.
Chi ha un minimo di competenza sa che risulta abbastanza semplice invece ottenere informazioni estremamente esaustive tramite un semplice codice HTML generato da qualunque terminale digitale, e da questo ricevere graziosamente il curriculum Vitae di chiunque tramite un qualunque motore di ricerca.
Parafrasando il fondatore di Wikileaks Julian Assange, “se avete un telefono o un computer, allora siete fregati”…
Molti “geniali” attribuiscono alla rete lo sviluppo incontrollato del cyberbullismo “il pericolo maggiore secondo il 69 per cento dei ragazzi under 18».
Si è tratta di un errore grossolano: secondo quasi il 70 per cento degli stessi ragazzi interpellati a essere considerato un «pericolo forte in questo momento” è il bullismo in generale, e internet è solo il quarto luogo nella classifica di quelli percepiti come fonte di potenziale pericolo, dopo la scuola, le piazze, i locali.
“Cyberbullismo: un fenomeno sopravvalutato?”, si chiedeva nel 2012 un approfondito studio scientifico del professore Dan Olweus dell’università di Bergen, esperto mondiale del tema, che ha analizzato oltre 450mila studenti americani e norvegesi per cinque anni.
Le sue conclusioni sono che l’allarme sul cyberbullismo è esagerato dai media; che si tratta di un fenomeno assolutamente minoritario rispetto al bullismo nella vita reale, e che non sarebbe neppure aumentato negli anni analizzati.
Per il Web Index Report 2013 le leggi sulla “responsabilità degli intermediari” ricadono nella categoria di «restrizioni della libertà di opinione ed espressione».
Non a caso un altro importante rapporto sulla rete, il Freedom on the Net 2013, include tra i fattori che hanno contribuito a far crescere la censura a livello globale proprio la crescente responsabilizzazione degli intermediari.
Che, per eccesso di prudenza, finiscono col rimuovere qualsiasi contenuto considerato a rischio: in 22 dei 60 paesi esaminati, la responsabilizzazione è stata “sproporzionata” nell’ultimo anno.
E del resto, proibire l’anonimato ha un effetto impercettibile sulla riduzione dell’odio in rete: la Corea del Sud, che nel 2007 ha obbligato alla registrazione con identità reale su tutti i siti con più di 100mila visitatori, ha per esempio scelto di eliminare il requisito nel 2011, dato che richiedere la vera identità ha ridotto la quantità di commenti di odio solo dello 0,09 percento.
“La nozione comune che il digitale non sia “reale” ma “virtuale”, un “cyber” spazio a sé», afferma il sociologo e teorico dei nuovi media Nathan Jurgenson, «ha influenzato il modo in cui le persone rispondono alle molestie online. Le percepiscono non come vere molestie, ma come qualcosa di meno serio e dannoso”.
Non è una coincidenza, prosegue, che l’odio in rete “ricalchi le forme con cui abbiamo familiarità da lungo tempo, spesso dirette verso i gruppi sociali più deboli e vulnerabili: le molestie in rete non sono una questione a sé, ma fanno parte delle stesse tendenze culturali che spiegano le molestie in generale”.
Per Jurgenson, il superamento di quello che chiama “dualismo digitale” è importante per capire come affrontare l’odio con politiche che riflettano non solo la realtà delle molestie online, ma anche le sue conseguenze sulle disuguaglianze sociali.
Perché la rete non è un mezzo intrinsecamente democratico ed egualitario – lo dimostrano la crisi globale delle democrazie nonostante due decenni di rivoluzione digitale e l’incremento del divario tra i primi e gli ultimi, la cui causa è anche la tecnologia – e non è vero dunque, come sostiene Boldrini, che insultandola si “snatura”.
Ciò di cui c’è bisogno, concordano gli interpellati, è una “educazione digitale” che consenta di comprendere le reali dinamiche sociali ma anche di potere e influenza sul web. Per Soro è la prima cosa da fare: «Proviamo a far entrare fin dalla scuola di base la cultura dell’interezza della vita quando si svolge nello spazio digitale».
Dianora Bardi, professoressa liceale che fa lezione con i tablet e tiene corsi in tutta Italia sulle tecnologie applicate alla didattica, afferma: “Il mondo del virtuale è semplicemente quello in cui vivono i ragazzi, non c’è alcun dualismo per loro”.
La sfida quindi è aiutarli a formarsi una coscienza civile sia online sia offline, senza inutili allarmismi o proibizionismi, peraltro utili solo alla gestione del consenso (e qui tiro sempre in ballo il grande Noam Chomsky).
“Non sono a favore di vietare un sito, perché quando si proibisce diventa più attraente, e ci sarà sempre un altro luogo online da mettere al bando. Meglio rendere consci i ragazzi di tutti i pro e i contro, fargli usare gli strumenti con spirito critico.
Del resto basta osservare le “educative” tribune elettorali o una qualunque puntata di “Porta a Porta” per verificare che i modelli sbagliati non sono certo quelli della rete: in altri termini il problema è il modello degli adulti sui ragazzi, è esperienza di tutti vedere in TV persone che si comportano peggio del più feroce cyberbullo.
Arianna Ciccone, cofondatrice del Festival internazionale del giornalismo di Perugia, rincara la dose: “Purtroppo sui social e soprattutto su Twitter gran parte dei giornalisti italiani ha dato e continua a dare spettacoli che non avremmo voluto vedere. I social, se sei un giornalista, e per di più di punta, di una nota testata, andrebbero vissuti esattamente con le stesse policy che si usano per il giornale. Altrimenti il rischio è alimentare una retorica che può fare danni serissimi”.
Serve quindi uno sforzo collettivo e ragionato per cambiare una cultura radicata e diffusa nel paese se davvero si vuole contrastare l’hate speech: adottare nuove leggi sull’onda della voglia di controllare un media non prono alla volontà dei potenti va esattamente nella direzione opposta.
Resta solo un dubbio: ma di questo discorso i nostri intellettualoidi ed i nostri politicanti cosa capiranno, atteso il fatto che gli ultimi anni hanno dimostrato solo la loro sostanziale incapacità sia di utilizzo che di previsione dell’evoluzione della rete ?
Ricordatevi dello spin doctor di Monti che lo spinse a “twittare” i suoi pensieri… e provate ora a vedere quanto tweet il professore ha diffuso dopo.
Avreste qualche sorpresa…”
Alessandro Cariani
(1) A proposito della "impunità" della rete: io ho avuto fin qui tre "casi legali". Devo dire che il comportamento più civile mi è arrivato da un parlamentare di Alleanza Nazionale. Essendo stato prosciolto da un procedimento di cui avevo dato notizia, mi ha inviato la sentenza di proscioglimento, con preghiera di pubblicarla. Cosa che ho fatto, in calce al post che dava la notizia del rinvio a giudizio, e con uno "strillo" su un post di giornata.
Il più stupido dei procedimenti mi è arrivato, tramite un "noto studio legale milanese", per opera, purtroppo, di un parlamentare PD, di cui avevo pubblicato la sentenza di condanna in primo grado per corruzione. Essendo poi stato prescritto, tramite il "noto studio legale" pretendeva non solo che cancellassi il post, ma che lo facessi sparire dalla rete (anche nella sua copia cache), evocando il "diritto all'oblio". Ho chiesto che mi mandassero la sentenza di archgiviazione, e che l'avrei pubblicata insieme a quella di condanna in primo grado (per completezza d'informazione). Ma, da "bravi esperti", pretendevano, minacciando sfracelli, che io intimassi a Google di far sparire anche la copia cache del primo post. Li ho mandati affanculo, con la mia consueta gentilezza, invitandoli a procedere contro di me per vie legali. Non li ho più sentiti.
Il terzo (tuttora aperto) riguarda un peone renzino, e un mio post su di lui di circa due anni fa. Querelato per diffamazione. Il tizio non si era neanche accorto che insieme a me avrebbe dovuto querelare mezza stampa italiana, perchè le notizie date da me erano anche sull'Espresso, su Repubblica, e su tutti i maggiori quotidiani nazionali.
Quando ho scoperto (un anno e mezzo dopo la querela) di essere stato querelato, sono andato a vedere che fine avesse fatto il mio querelatore: aveva già fatto in tempo a sbagliare altre due o tre volte: era passato da Renzi a Monti, con grande intuito, proprio quando Renzi iniziava a salire, e Monti a scendere. L'inchiesta è da mesi presso il tribunale di Milano, e da mesi non ne so più niente...
Per chi è così' imbecille da pensare che una email a un blog sia coperta dall'anonimato, ecco, per il vostro divertimento, le "impronte digitali" di una email che ho ricevuto da typepad (ho cancellato "alcune righe").
ìFrom - Sat Mar 29 23:05:35 2014 X-Account-Key: account3 X-UIDL: 23658 X-Mozilla-Status: 0001 X-Mozilla-Status2: 00000000 X-Mozilla-Keys: Return-Path: <[email protected]lv.net> Received: from mailrelay24.libero.it (192.168.32.110) by ims4b6.libero.it (8.6.060.35) id 53009AAD023E2EE5 for [email protected]; Fri, 28 Mar 2014 17:04:08 +0100 Received: from mtalibero16.libero.it (EHLO mtalibero16.libero.it) ([192.168.36.178]) by mailrelay24.libero.it with ESMTP id ZOO77709; Fri, 28 Mar 2014 17:07:14 +0100 (CET) Received-SPF: Pass identity=mailfrom; client-ip=205.201.129.55; receiver=mtalibero16.libero.it; envelope-from="bounce-mc.us5_11580131.212205-
Mi fermo qui, perchè poi entrano dati personali, ma la "Cosa" va avanti per una pagina e mezza word. A beneficio delle varier Carlucci, infine, vorrei far presente che chiunque abbia un "dominio" (ad esempio "tafanus.it") è sufficiente andare su un motore del tipo "who's by domaine" per sapere nome, cognome e tutto quanto serve per sporgere querele, richieste di danni, e quant'altro
Anonimato sticazzi.
Tafanus
Scritto il 03 aprile 2014 alle 07:59 nella Alex Cariani | Permalink | Commenti (2)
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02 aprile 2014
Lista Tsipras - Questo comunicato interessa i lettori residenti in Brianza
Domenica 30 marzo: Cesano Maderno(presso sede SEL, piazza Arese 5 ore 10-12 e piazza Monsignor Arrigoni dalle 9.00 alle 12.30), Desio (Piazza Conciliazione, ore 9.30 – 13.30) Arcore (10-17, davanti alla biblioteca), Muggiò (dalle 9 alle 13 in via Confalonieri – chiesa di Taccona – dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 in Piazza Garibaldi), Brugherio (15.00-18.00 Parco Increa),Monza (S.Rocco c/o piazza centro civico dalle 9 alle 13), Nova Milanese (piazza Marconi 9,30 – 12,30), Limbiate (8-12.30 Piazza Repubblica)
Lunedì 31 marzo: Cesano Maderno (presso sede SEL, piazza Arese 5 ore 20.30-22),
Martedì 1 aprile: Muggiò (dalle 9 alle 13 al mercato comunale in via Rimembranze)
Mercoledì 2 aprile: Lissone (dalle ore 21,00 alle ore 22:30, sede SEL via dei Platani 14), Nova Milanese (mercato di via per Incirano 9,30 – 12,30)
Venerdì 4 aprile: Monza (mercato di Cederna, via Nievo angolo via Poliziano 8.30-13), Brugherio (ore 10-12 Mercato San Damiano), Cesano Maderno (mercato, mattina)
Sabato 5 aprile: Desio (Piazza Conciliazione, ore 14.30 – 19.30), Monza (via Colombo ang. via Passerella mercato ore 9-13.30, piazza S. Paolo ore 15-19.30), Brugherio (9.30-12.30 Mercato Centro, 16.30-18 Piazza Togliatti), Bernareggio (parcheggio supermercato tra Via Buonarroti e Via Dante, 9.00-12.30), Limbiate (8-12.30 Piazza Tobagi)
Domenica 6 aprile: Desio (Piazza Conciliazione, ore 9.30 – 13.30), Brugherio (ore 10-12 Piazza Roma), Cesano Maderno (mattino, centro città), Bellusco (piazza Kennedy 9-12.30), Limbiate (8-12.30 Piazza Repubblica)
Comuni in cui sono stati consegnati i moduli (i residenti possono recarsi a firmare presso l’ufficio comunale con un documento valido):
- Comune di Aicurzio
- Comune di Bernareggio
- Comune di Brugherio (Segreteria del Comune, Piazza C. Battisti, 1)
- Comune di Carate Brianza
- Comune di Cesano Maderno (presso l’Ufficio Elettorale e Leva-anagrafe da lun a ven 8.30 – 13.00, mar e gio anche 16.30 – 18.30; sabato 9.00 – 12.00).
- Comune di Cornate d’Adda
- Comune di Limbiate (ufficio elettorale, piano terra)
- Comune di Lissone (ufficio elettorale al secondo piano. Lunedì 8:30 – 13:30 / 14:30-18. Martedì, giovedì e venerdì 8:30-13:30. Mercoledì 14:30-18. Sabato 8:30 – 11:30.)
- Comune di Muggiò (ufficio anagrafe LUN, MER, GIO, VEN dalle 9 alle 12.30, MAR dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, SAB dalle 8.45 alle 12).
- Comune di Ronco Briantino
- Comune di Usmate Velate
- Comune di Villasanta
Non avete trovato il vostro comune? Nessun problema. Contattateci direttamente per concordare la disponibilità di un nostro certificatore nella vostra zona. Scriveteci anche per dare la vostra disponibilità nell’aiutare la raccolta firme.
Christian Canzi
Scritto il 02 aprile 2014 alle 11:11 | Permalink | Commenti (0)
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Off Topics del 2 Aprile
Scritto il 02 aprile 2014 alle 08:00 | Permalink | Commenti (3)
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01 aprile 2014
L'appello dei costituzionalisti di "Libertà e Giustizia" contro il demenziale progetto di Renzi
L'APPELLO - Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Gustavo Zagrebelsky
Sandra Bonsanti
Stefano Rodotà
Lorenza Carlassare
Alessandro Pace
Roberta De Monticelli
Salvatore Settis
Rosetta Loy
Corrado Stajano
Giovanna Borgese
Alberto Vannucci
Elisabetta Rubini
Gaetano Azzariti
Costanza Firrao
Alessandro Bruni
Simona Peverelli
Nando dalla Chiesa
Adriano Prosperi
Fabio Evangelisti
Barbara Spinelli
Paul Ginsborg
Maurizio Landini
Marco Revelli
Beppe Grillo
Gianroberto Casaleggio
Gino Strada
Paola Patuelli
Tomaso Montanari
Antonio Caputo
Ugo Mattei
Francesco Baicchi
Riccardo Lenzi
Pancho Pardi
Ubaldo Nannucci
Maso Notarianni
Ferdinando Imposimato
Cristina Scaletti
Laura Barile
Raniero La Valle
Luciano Gallino
Dario Fo
Chi mi conosce, sa benissimo che nella lista dei firmatari ci sono anche nomi che detesto cordialmente. Ma l'appello non è stato scritto da Grillo o da Casaleggio. E se si sono aggiunti personaggi di questo genere per mettere un po' di sabbia negli ingranaggi (per esempio facendo fuggire quelli che la pensano come me), il progetto è destinato a fallire. Non mi metterò contro l'appello di Rodotà, Bonsanti, Zagrebelsky, Urbinati, Carlassarre, Dalla Chiesa, Imposimato, La Valle, solo perchè si è infiltrato qualche troll.
Per capire se gli ortotteri si sono infiltrati per contribuire o per sabotare, lo capiremo presto, appena si aprirà la discussione in Parlamento sulla demenziale proposta Renzi. Nel frattempo, credo che abbiamo il dovere di diffondere - ognuno cogli strumenti di cui dispone - questo appello. Grazie a tutti.
Tafanus
Scritto il 01 aprile 2014 alle 23:08 | Permalink | Commenti (14)
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La lista Tsipras avrà le 150.000 firme necessarie

La buona notizia è che la Lista Tsipras ha quasi raggiunto l'obiettivo delle firme necessarie alla partecipazione alle elezioni europee. Ora ognuno di noi avrà quasi due mesi per valutare con calma, seguendo lo sviluppo degli eventi (candidature, andamento del dibattito politico e quant'altro), e decidere di conseguenza.
Notizie molto importanti arrivano anche su altri due fronti, che possono risultare forti deterrenti per il "movimentismo" del bischero: sia la Lista Tsipras che SEL mostrano una tendenza al superamento della soglia di sbarramento del 4%, quindi renzino sappia che anche per noi, da decenni elettori del PCI-PDS-DS-PD, si aprono concrete possibilità di bocciare Renzi, senza dover necessariamente dare un "voto a dispetto" o ricorrere all'astensione (cosa che comunque personalmente non ho mai fatto in vita mia).
Tafanus
Scritto il 01 aprile 2014 alle 20:35 | Permalink | Commenti (1)
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Matteo Renzi, professione "talent scout" (ramo "nuovo-che-avanza")
Scritto il 01 aprile 2014 alle 17:04 | Permalink | Commenti (4)
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Primo obiettivo: fermare il renzusconismo
Europa: non voterò per Matteo Renzi ed Angelino Alfano. Voterò la Lista Tsipras
Per "viaggiare informati", firmare, conoscere i candidati, dare una mano:
Scritto il 01 aprile 2014 alle 16:00 | Permalink | Commenti (39)
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Off Topics del 1° Aprile
Scritto il 01 aprile 2014 alle 08:00 | Permalink | Commenti (3)
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