Dopo che, a fine pausa estiva, i sondaggi hanno ripreso a macinare numeri a pieno ritmo, abbiamo riaggiornato il nostro grafico di tendenza, con un occhio alla nuova, probabile versione dell'Italicum (quello che Renzino aveva "fatto" otto giorni dopo l'insediamento a Palazzo Chigi), e che adesso gli "esperti" del bischero stanno ridisegnando ad usum delphini.
A parole, sembra una modifica nel senso di maggior democrazia. In pratica non lo è. Di fatto, le nuove regole prevedibili sul premio di maggioranza sono ancora più truffaldine di quelle precedenti. Renzi propone che il premio di maggioranza (55% dei deputati) sia assegnato non più alla coalizione che supererà il 40% dei voti, ma alla "lista". Cosa cambia? NULLA. Di fatto, la nuova legge prevede - in caso di mancato raggiungimento del 40%, il ballottaggio fra le due LISTE prime classificate. E poichè il PD non prenderà il 40%, ma entrerà nel ballottaggio ovunque, si scontrerà per il premio di maggioranza ovunque contro un "secondo" perdente: Forza Italia o M5S. Quindi il premio di maggioranza (sempre che la Corte Costituzionale non abbia nulla da dire) diventa ancora più certo e truffaldino di prima.
La partecipazione al ballottaggio della seconda lista classificata in questo momento dice che il M5S dovrebbe essere la lista al ballottaggio, perdente per almeno 15 punti sul PD renziano (salvo "soccorso nero in stile Pizzarotti/Parma).
Ma Grillo non blateri: al ballottaggio non ci andrà lui, col suo 20%, ma ci andrà, sotto le bandiere di Forza Italia, una lista/ammucchiata nella quale si scioglieranno - per restare attaccati alla cadrega - tutti i partitini del centro-destra (Forza Italia sotto il 15% e in discesa, Lega sopra l'8% e in salita, fascisti, inutili alfaniani, Casini, e non escludo la Lista Cinica, ormai ridotta allo zerovirgola in discesa).
Il grafico è fatto sulle coalizioni, ma tranquilli... se questo sarà l'Italicum, le coalizioni diventeranno "liste", se non altro per arrivare al ballottaggio. Poi, Dio provvederà...I dati elaborati considerano il periodo da inizio marzo ad oggi:
Come si può notare, la "luna di miele" del CSX (essenzialmente PD + SEL residuale) cresce fino alla seconda metà di agosto, quando la curva di tendenza si plafona, e inverte la marcia verso il basso, con velocità crescente.
Contestualmente, Renzi è riuscito a:
-a) resuscitare il centro-destra, che da inizio luglio ha smesso di perdere, e sta recuperando, soprattutto per merito della Lega;
-b) è riuscito a fermare la caduta di Grillo, che ora sembra "plafonato" su uno zoccolo duro intorno al 20%, in leggera discesa.
Risultato netto: se a fine luglio la forbice fra CDX e CSX era di circa 15 punti, oggi, dopo tre mesi e mezzo, si è ridotta a 10 punti, e continua a scendere. E non dimentichiamo che gli ultimi sondaggi validi di riferiscono a circa dieci giorni fa, quando ancora non era scoppiata la "rivolta" antirenziana, che i media embedded tentano di far passare per "provocazioni" dei centri sociali", ma che in effetti ha coinvolto gente di destra e di sinistra, giovani e anziani, precari, partite IVA, pensionati, sindacati, e tutto il vasto mondo che da Renzi non ha avuto nulla, solo parole, parole, parole...
Sul tema "soglia" al 3%: è solo un piccolo regalo a SEL e a NCD (visto che la Lega superava comunque abbondantemente il 4%, ma Sel ed NCD con la soglia a 4% rischiavano di brutto). Se passerà il premio di maggioranza alla lista, Vendola e Alfano, anche con la soglia al 3%, non potranno che correre col cappello in mano da Renzi e dal pregiudicato di Arcore, per chiedere "un posto a tavola". Ma Berlusconi a questo punto non potrà fare a meno della Lega, che potrà agganciare solo alle condizioni che riterrà di porre Salvini, che diventerà il vero detentore della "golden share" nel ricostituito centro-destra d'antan.
Insomma, Renzi smetta di cantare vittoria. Il suo 40,8% (fra l'altro ad elezioni europee) è lontano anni luce. In questo momento sta perdendo un punto al mese (in accelerazione) la lista, e due punti al mese la "fiducia nel leader". In quasi un anno non ha risolto, né avviato a soluzione un solo problema. Ha realizzato lo zerovirgola di ciò che ha "fatto" solo su twitter, e anche i più lenti di comprendonio iniziano a svegliarsi.
Quella di Renzi è una guerra contro il tempo, perchè adesso dispone di un tesoretto di dieci punti (in discesa) sul centro-destra. Se decidesse di andare a votare presto, prima che la candela si sia consumata, non potrà farlo con un Italicum che non c'è, e che in questa forma Berlusconi non gli darà. Dovrà fare i conti col semestre bianco e col tempus che fugit, cogli interessi di Bertlusconi che non coincidono coi suoi, e con il "voto bloccato" a 100 capilista per partito, che di fatto svuoterebbe la richiesta dell'alta corte di restituzione ai cittadini del voto di preferenza. E la Corte non ha scritto o detto da nessuna parte che si accontenterebbe di "restituire una parte" del potere di scelta agli elettori. Vedo problemi, sia sul tema del premio di maggioranza, che su quello delle preferenze.
Renzi quindi si rilassi, e smetta di fare il "bauscia", perchè tutte le partite sono ancora aperte, e lui ha lavorato molto bene nel costruirsi tanti nemici. Roba che aiuta quando si fa propaganda lontano dalle elezioni, ma aiuta meno nel segreto della "gabbina".
Ma a proposito di sondaggi... gli istituti non solo tutti uguali
Doveroso un invito alla cautela, comunque, nella lettura dei dati. Il perchè è presto detto: che in una settimana un certo istituto si distacchi più o meno dalla media di tutti i sondaggi, pro o contro una coalizione, ci può stare. Ma quando SISTEMATICAMENTE, rispetto ai valori medi, alcuni istituti premiano il CSX, ed altri premiano il CDX, la cosa diventa alquanto preoccupante...
Che dire di un gap fra le coalizioni che nella media di oltre sette mesi di rilevazioni passa dall'8,0% di Tecné al 18,2% di Demos? Demos assegna al CDX in media un vantaggio che di ben il 127,5% superiore al dato di Tecné. Chi sbaglia? O non sbaglia nessuno, e semplicemente i sondaggi vengono usati - come molti di noi sospettano, per fare del marketing virale? E' un caso che i sondaggisti meno "punitivi" nei confronti di di Berlusconi siano la Tecné embedded a La7 dell'amico di Silvio Urbano Cairo, e la mitica "Euromedia" della Ghisleri, per anni unica "sondaggista del principe"? E che il più favorevole a Renzi sia la Demos di Ilvo Diamanti, embedded a Repubblica, per mesi "king-maker" di Renzi? Ai posteri l'ardua sentenza...
Tafanus
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