Qualcuno si sarà chiesto il motivo del mio accanimento nel voler sapere i numeri VERI dell'Expo. E' semplice. Ho passato quattro quinti della mia vita a fare mestieri che prevedevano il confronto ex-post dei piani coi risultati. E perchè penso che per una "Grande Opera" fatta a botte di soldi pubblici e di aumento del deficit e del debito, io, cittadino che paga le tasse fino all'ultimo centesimo, ho il diritto di sapere come vengono spesi i MIEI soldi. Fino all'ultimo centesimo.
Tenete presenti, e non dimenticatele mai, queste cifre:
- 36 milioni: i visitatori previsti dagli ubbriaconi del centro-destra per farsi "assegnare" questo nuovo eldorado della mazzetta;
- 24 milioni il numero di visitatori previsti solo poche settimane fa dal commissario all'Expo Sala come numero minimo per arrivare al break-even coi costi dell'Expo
Nelle settimane scorse, ho inondato di emails l'ufficio stampa, l'ufficio marketing, la direzione dell'Expo, chiedendo i numeri reali di visitatori a metà maggio. Sapevo che nessuno mi avrebbe risposto, ma volevo che questa non-risposta rimanesse agli atti.
Dopo di noi, altri, più importanti di noi (ad iniziare dallo "Huffington Post") hanno iniziato a chiedersi perchè i numeri dell'Expo fossero segretissimi. Nei paesi civili sull'ingresso dell'Expo ci sarebbe stato un contatore (in stile Telethon) col numeretto progressivo dei passaggi ai tornelli. In Italia (che paese civile non tenta neppure di diventare), a pochissimi giorni dalla fine di maggio continuava a non dare i numeri, ma a "rassicurare": "...prevediamo per fine maggio tre milioni di visitatori..."
Anche se la "previsione" di Sala fosse stata sensata, sarebbe stata ugualmente preoccupante. Perchè? Perchè nel primo dei sei mesi di Expo ci sarebbe stato un numeretto (tre milioni) peraltro gonfiato dal grande afflusso - prevedibile - dei primissimi giorni, che moltiplicato per sei (i mesi dell'Expo) avrebbe portato ad una previsione di una chiusura a 18 milioni di visitatori: la metà dei visitatori di cui vaneggiava sette anni fa il centro-destra, e tre quarti dei 24 milioni di cui vaneggiava Sala alla vigilia dell'inaugurazione.
Ora i numeri VERI dell'Expo (quelli che giornali e blog hanno chiesto invano) ce li fornisce un articolo-inchiesta dell'Espresso, e sono numeri drammatici. Non solo perchè - come largamente previsto da noi già sette anni fa - la Grande ed Epocale Opera si avvia a diventare un flop epocale, ma anche perchè, a meno di cinque mesi dalla chiusura dell'Expo, NESSUNO ci ha detto che cavolo succederà di quelle aree, di quelle strutture, di quegli immensi parcheggi perennemente vuoti per l'85%.
Ecco cosa ha scoperto Michele Sasso dell'Espresso (non smentito da nessuno):
Il flop di visitatori ad Expo: 400 mila in una settimana - Il gran capo di Expo Giuseppe Sala lo aveva detto giovedì 30 aprile in piazza Duomo nella serata di apertura dell’esposizione universale: «Venite a visitare i padiglioni, venite a maggio». Davanti a migliaia di persone una chiamata per gli indecisi, gli scettici e i preoccupati dallo sperpero di denaro pubblico della grande vetrina internazionale. (Fonte: Michele Sasso - l'Espresso)
Ora “l’Espresso” è in grado di svelare i numeri esatti di visitatori che entrano ogni giorno nei 110 ettari del sito di Rho. Dati ricevuti direttamente da una fonte riservata della società che gestisce l’esposizione universale e registrati dai tornelli degli accessi. Una settimana di monitoraggio, da sabato 23 maggio a venerdì 29, ad un mese dell’apertura ufficiale dei padiglioni.
Il quarto week-end di Milano 2015 richiama 74 mila persone sabato e 68.500 domenica. Lunedì 25 maggio si registrano 71 mila ingressi con un effetto traino dato dalla presenze di centinaia di scolaresche in gita. Martedì c’è un crollo: solo 47.452 i paganti mentre gli accrediti (giornalisti, lavoratori ed ospiti che non pagano nessun ticket) sono poco più di diecimila. Mercoledì 27 maggio si risale fino a 55.048, giovedì siamo a quota 49 mila mentre venerdì sono 43.793.
In una settimana 408.793 visitatori paganti significa una media di 60 mila al giorno (408.793 visitatoria settimana, proiettati su 26 settimane, fanno un totale di circa 10,6 milioni di visitatori totali a fine manifestazione. Stiamo parlando del 68% in meno rispetto alle trionfalistiche affermazioni di Bossi/Berlusconi/Moratti/Formigoni & C e del 56% in meno dei 24 milioni che porterebbero al break-even. NdR)
I numeri ufficiali per un confronto sono top secret ed ogni volta che vengono chiesti l’amministratore delegato Sala risponde come un mantra: «Abbiamo venduto 11 milioni di biglietti, il 40 per cento dei 24 milioni che ci servono per il pareggio di bilancio. Sui numeri abbiamo vinto noi». Le vendite sono sostenute da sponsor e tour operator che prenotano i ticket garantendosi un maxi-sconto.
Con la previsione di venti milioni di visitatori (con qualcuno che entra due-tre volte in sei mesi) la media giornaliera dovrebbe essere di poco inferiore a 110 mila ingressi spalmati per 184 giorni di apertura: i sei mesi dal 1 maggio al 31 ottobre. Ipotizzando circa 100 mila nei giorni feriali, 200 mila il sabato e giorni festivi. Invece nella settimana di dati che “l’Espresso” ha potuto visionare la media giornaliera è inferiore del 40 per cento.
Significa che mancano all’appello l’equivalente di uno stadio di calcio ogni giorno. Siamo ben lontani dalle stime ufficiose fatte trapelare da Expo stessa: per il primo maggio circa 200 mila persone, secondo giorno 220 mila e circa due milioni e mezzo di presenze per l’intero mese, nell’attesa del primo vero picco che dovrebbe arrivare a giugno, quando tre milioni di persone si affolleranno tra il decumano e il cardo, le due vie principali.
Due piccole osservazioni per il Commissario Sala & C:
- Come diamine si fa a straparlare, a 5 giorni dalla fine di maggio, di previsioni per l'intero mese di tre milioni di visitatori??? Una previsione del genere sarebbe compatibile con 100.000 ingressi al giorno di media nei primi venti giorni; ma se il mese ha chiuso a 2,5 milioni, nonostante gli infressi-record dei primi due giorni, vuol dire che qualcuno sta scientemente prendendoci per il culo.
- Se anche a giugno ci dovesse essere un picco (???) di tre milioni di visitatori, considerando i 500.000 che mancano all'appello in maggio, e il fatto che se giugno è "un picco", nei rimanenti 4 mesi, i numeri saranno inferiori al "picco", siamo ormai certi che il numero finale sarà largamente inferiore ai 24 milioni di Sala. Sbaglio qualcosa?
L’unico dato ufficiale è quello degli ingressi serali: 100 mila ticket. Ma la tariffa low cost è di soli cinque euro, un ottavo dei 39 euro per una tariffa piena. «È abbastanza fisiologico che il mese di maggio l’affluenza sia più bassa (PERCE'??? NdR). Sala non vuole ansia e annunciare ogni giorno che va tutto bene o tutto male. A giorni presenterà i numeri di maggio» spiegano dall’ufficio stampa. (..."a giorni" ??? E perchè mai non la mattina del 1° Giugno, con un comunicato alle Agenzie, e coi numeretti senza arrotondamenti? NdR)
Nessuno vuole parlare di flop. «Un flop? Basta vedere quanta gente c’è. Oggi abbiamo il problema contrario: come chiunque può vedere, si stanno creando code all'ingresso dei padiglioni. Stiamo lavorando per evitarle e per far sì che la visita sia più facile» spiegava Sala nei primi giorni. Un entusiasmo per stand e padiglioni da tutto il mondo andato però sfumando.
Anche i parcheggi tradiscono un tiepido entusiasmo: martedì (giorno di minore affluenza) solo un migliaio di auto, millequattrocento il giorno dopo e milletrecento mercoledì. Quello più grande di Arese è in grado di accogliere 11 mila auto ma finora è stato riempito in media per 6-7 per cento delle sue capacità [...]
Ben lontani dai fasti del salone del mobile quando si contano 10 mila posti occupati al giorno o il picco prima di Natale dell’Artigiano in Fiera, eventi fieristici entrambi ospitati a poche centinaia di metri nella struttura della Fiera di Milano.
Ridimensionate le stime anche per il Duomo di Milano, tappa obbligata per chi arriva in città: da ottantamila visitatori al giorno oggi sono solo diecimila in settimana e 25 mila nel week-end. «Finora non abbiamo avvertito grandi cambiamenti con Expo» spiega Gianni Baratta, direttore della Veneranda Fabbrica, l’ente ecclesiastico che si prende cura della Madonnina e delle guglie. Per giugno si spera di salire a 50 mila anche se il biglietto da due euro (varato il primo maggio) non invoglia i turisti.
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