La foto del pensionato greco che piange appoggiato alla saracinesca di una banca inesorabilmente chiusa ha fatto il giro del mondo, ma non sembra - a leggere ciò che passa nei social networks - essere arrivata nella testa e nel cuore di un mondo che ormai è diventato egoista "a prescindere", pronto solo a difendere coi denti (e con argomentazioni che sembrano mutuate dl "Manuale del Piccolo Salvini") il proprio benessere. Purtroppo ho l'impressione che corriamo verso un mondo in cui se uno cade, non sarà aiutato, ma scavalcato, non senza una certa manifestazione di fastidio. Fermate il mondo! Voglio scendere...
Il pensionato greco e la banca chiusa
Non guardiamo a ciò che sta succedendo in Grecia con la sufficienza dei ricchi turisti italiani che come "ricordo delle vacanze" riempiono la memoria della macchina fotografica con cento foto di straccioni morenti per le strade di Nuova Dehli. Cerchiamo di ricordarci chi e come eravamo, e come potremmo ridiventare. Il peggior paese d'Europa dopo la Grecia, e peggiore persino, per molti aspetti, di Spagna e Portogallo. Non neghiamo oggi ad altri l'aiuto e la solidarietà che forse domani saremo NOI a dover elemosinare da altri. Il mondo gira, e anche la "ruota della fortuna". Oggi tocca alla Grecia, ma....
PROSSIMA FERMATA: ITALIA
Ecco perchè dopo la Grecia toccherà a noi
Mi chiedo, da settimane, quale sia la ragione vera dell'accanimento terapeutico di Merkel & C (con contorno di inutili comparse) nei confronti della Grecia. Intorno all'ipotesi di "Grexit" si sta sviluppando una bagarre borsistica mondiale, sulla quale gli "insiders", fra tuffi verso il precipizio e rimbalzi stratosferici, stanno lucrando fantastiliardi di euro...
Nel primo giorno di conclamata crisi dei mercati, tutte le borse mondiali hanno perso. La peggiore in Europa è stata quella di Milano, che ha perso oltre 5 punti in un giorno, e l'area euro ha bruciato in una mattinata più di TUTTO il debito nazionale greco. L'italia ha bruciato 36 miliardi, a fronte di un cerdito verso la Grecia di 40 miliardi.
Le borse cinesi, che erano già "gonfiate" da assurdi rialzi speculativi, da quando è iniziata l'esplosione del problema greco, hanno bruciato in meno di un mese oltre 3.000 miliardi di euro di capitalizzazione (il doppio del PIL italiano; o, se preferite, circa 10 volte l'indebitamento totale della Grecia).
I 317.000 € di debiti della Grecia rappresentano il 3,25% del debito complessivo dei paesi UEM. Per confronto, i 2.172 miliardi del debito italiano rappresentano il 22,30% dei debiti complessivi della UEM.
Purtroppo la Grecia nei rapporti coi creditori ha la debolezza del piccolo insolvente a confronto con qualsiasi banca italiana. Se sei un artigiano esposto per 10.00 euro che non riesci a pagare a scadenza, partono le ingiunzioni di pagamento, e le procedure fallimentari. Se sei la Fininvest 1994, con oltre 5.000 miliardi di lire di debiti, sei in una botte di ferro. Too big to fail.
Non vorrei essere frainteso. La Grecia ha imbrogliato i conti per entrare nell'area euro. Lo abbiamo fatto anche noi, in maniera più sofisticata. Ma in questa faccenda non è colpevole solo la Grecia, ma anche le teste d'uovo della UE e della BCE, che non sono state in grado (o non hanno voluto?) scoprire i trucchi nei conti. La Grecia ha mantenuto privilegi insostenibili di carattere previdenziale, ha favorito in ogni modo l'industria dell'armamento, ha avuto un numero pletorico di impiegati statali. Questo il mantra. O almeno lo era, perchè di impiegati la Grecia ne aveva, in rapporto alla popolazione, meno dell'Italia, e ne ha licenziati un quarto. La Grecia mandava - è vero - la gente in pensione parecchio prima dell'Italia, ma in compenso negli ultimi tre anni le pensioni sono state drasticamente tagliate (fino al -40%) nell'importo. L'esenzione quasi totale degli armatori è una realtà, ma gli armatori, gestendo "fabbriche galleggianti", che "si muovono", hanno purtroppo il diritto di metterci su la "bandiera" più conveniente dal punto di vista fiscale. D'altronde Renzi non è quello che mitizza Marchionne, che ha portato la sede della Fiat a Londra e Amsterdam? Di Marchionne ci vogliamo scandalizzare, o no?
Ma veniamo agli aspetti meno "numerici": qualunque malefatta abbiano compiuto i greci (intesi come classi dirgenti e "digerenti") per portare il paese in queste condizioni, possiamo far pagare il conto ai bambini, alle donne, ai giovani, agli anziani, a tutti i deboli che ormai non hanno neanche i soldi per piangere? Facebook è piena di commenti che denotano un egoismo spaventoso, mascherato da "senso di giustizia". Capirei, se fosse possibile far pagare il conto a chi ha rovinato la Grecia. Ma qui adesso il conto è stato trasferito su altri, che non hanno avuto il potere di prendere decisioni clientelari e sballate, esattamente come in Italia stanno pagando i nostri giovani - col precariato e un tasso di disoccupazione giovanile che è doppio rispetto alla media europea, i conti della politica della "Milano da bere", "la barca va", "i ristoranti sono pieni e non si trova più un passaggio aereo per i Caraibi", e infine il renziano "Italia locomotiva d'Europa".
Le classi dirigenti greche hanno tutte le colpe di questo mondo. Ma noi che non abbiamo voluto o saputo controllare i conti, abbiamo le nostre. Leggo che la Grecia costerebbe ad ogni italiano 600 euro. Vero, se non togliessimo dalla esposizione italiana sulla Grecia quanto per anni gli italiani (banche e privati) hanno lucrato comprando titoli di stato greci che rendevano il 15%, invece di comprare titoli italiani che rendevano niente. La storia si ripete. Vedere alla voci Cirio, Parmalat, Argentina.
E poi, quando e dove il premier greco ha detto di non voler restituire nulla o di voler dimezzare il suo debito??? La Grecia ha chiesto di rinegoziare le scadenze e i tassi d'interesse a livelli compatibili con la sua disastrata situazione, in modo tale da avere almeno una minima speranza di "farcela". Magari in vent'anni.
Facciamo un altro passettino avanti: il debito greco ha un "valore facciale" che è una frazione di quanto quotidianamente gli insiders e i caimani della finanza guadagnano speculando sul mercato dei premi al ribasso o al rialzo.
MA POI LA GRECIA E' L'UNICO PAESE AD AVER VIOLATO LE REGOLE???
Andiamoci piano. Prendiamo il mitico (ed idiotissio) limite invalicabile del 3% di rapporto deficit/PIL: la Grecia è allo 0,2%. L'Italia al 2,6% se si crede alla legge di stabilità; la Francia è al 3,8% (con uno sforamento si quasi un terzo, e sfora da anni; anche la virtuosa Germania ha sforato, quando le è servito. Vogliamo aprire una seria procedura d'infrazione a carico della Francia? E della virtuosa Germania della Merkel possiamo dire qualcosa, o è candida come la neve? Parlate con qualsiasi economista, e vi dirà che la virtuosa Germania viola da anni il limite superiore di surplus commerciale ammesso dai trattati europei, superando sistematicamente il 6% consentito. E stendiamo per ora un velo pietoso sui danni di guerra che firmando il protocollo di Londra del 1953 la Germania si era impegnata a pagare a tutti i paesi invasi, ma ha faticosamente pagato, solo in una fase iniziale, meno di un quarto di quanto dovuto. Poi ha avuto uno "sconto" del 50%, ma ha detto "adesso basta".
La Germania può dire "adesso basta", e contestualmente "irritarsi" se "adesso basta" lo dice una Grecia in mutande che non saprebbe dove prenderli, questi soldi?
E veniamo all'altro mitico paletto della UE: quello che statuisce che il debito totale accumulato non possa superare il 60% del PIL Bene. La Grecia è al 171%, ma indovinate da chi è inseguita? Dall'Italia, col 133%. Siamo secondi, davanti a paesi che nella vulgata dei politicanti italiani da talk show dovrebbero - dopo la Grecia - subire l'affondo della speculazione prima di noi: Portogallo e Spagna. Ebbene, l'indebitamento del Portogallo è al 125% (8 punti meno di quello italiano) e quello spagnolo addirittura al 100% (meglio del Belgio e dell'Irlanda, e quasi uguale a quello francese). D'altrone basta guardare alle turbolenze dei mercati finanziari di questi giorni: nei giorni di crollo, la borsa italiana è sempre quella che porta la maglia nera in tutta l'area euro. Ci sarà una ragione?
Si, la ragione c'è (anzi, ce ne sono diverse):
- l'Italia, dopo la Grecia, è il paese più indebitato della UEM;
- L'Italia è il paese UEM col pià alto debito in valori assoluti (quasi 2200 miliardi: più della Germania, che però ha un PIL di oltre 3.000 miliardi, contro il nostro che è di 1.639 miliardi;
- L'Italia "annuncia" una crescita del PIL, nel 2015 di ben l'1,4%! Peggio di noi solo la Finlandia (1,3%); la crescita MEDIA della UEM è quasi al doppio (2,7%) di quella dell'Italia, "locomotiva d'Europa;
- Qualsiasi ragazzotto al primo anno di Economia e Commercio potrà spiegarvi che con una crescita inferiore al 2,5/3,0% non si crea un solo posto di lavoro;
- La Grecia cresce ad un tasso del 3,2%, ma qui il "merito" è tutto degli eurocrati che l'hanno fatta piombare in una "foiba economica" dalla quale o si risale, o si muore.
- L'Irlanda - altro paese che ha conosciuto una crisi molto seria solo pochi anni fa, cresce a tassi da "tigre asiatica": +6,9%
- L'Italia (col concorso di destra e sinistra) è l'unico oaese coglione in Europa che ha costituzinalizzato il vincolo del pareggio di bilancio. Bene; quando cominciamo?
- L'Italia ha firmato il maledetto "fiscal compatc", che ci costringerà a ridurre ogni anno di un ventesimo il gap fra debito reale e limite del 60% imposto da Maastricht. Fatti i conticini? Noi dovremmo diminuire i nostri debiti di di 3,65 punti di PIL all'anno, pari a 60 miliardi all'anno. Qualcuno, per usare un francesismo, sa dirmi da dove cazzo li tiriamo fuori??? Mettiamo una stampante laser ad alta definizione in ogni casa, e ce li stampiamo?
- L'Italia ha firmato, da autentica cogliona, il protocollo di Dublino, secondo il quale adesso siamo costretti a farci carico della maggior parte dei costi del contrasto, dell'accoglienza, del salvataggio, dell'assistenza di ciò che arriva dall'Africa in Europa. Si, arrivano in Europa, ma sbarcano in Italia, e quindi sono cazzi nostri.
Se il Governo Renzi avesse i coglioni, farebbe due cose:
- -a) Inizierebbe a detrarre dalla quota annuale dovuta alla UE l'80%, a copertura dei costi che l'Italia sopporta "per conto terzi" a causa del protocollo di Dublino;
- -b) Inchioderebbe la UE al totale immobilismo, mettendo il veto a qualsiasi provvedimento (ce ne sono molti) che richiedono l'approvazione all'unanimità.
E ora cerchiamo di tranquillizzare i Salvini, e tutti i "leghisti a loro insaputa, sul "danno economico che in teoria avrebbero gli abitanti dell'eurozona anche se dovessimo azzerare il debito greco: 336 milioni di abitanti dell'eurozona si dovrebbero accollare 317 milioni di debiti greci. La follia di 0,94 € (meno di un caffè al banco) per ogni abitante dell'eurozona.
Lo so, lo so... Prima che me lo dicano altri... Perchè dovremmo pagare per i debiti greci? Lo so, non dovremmo... Ma quando vedo un bambino senza il minimo indispensabile, o il vecchio pensionato seduto in lacrime, appoggiato con la schiena alla saracinesca abbassata di una banca chiusa, non mi chiedo "perchè dovremmo". Lo faccio e basta, perchè per me il sogno europeo non era solo la moneta unica. C'era già, ed era un regime di cambi fissi. Si chiamava ECU. L'Europa che la mia generazione ha sognato (una generazione dopo quella di Altiero Spinelli, di Ernesto Rossi, di Spaak), non era quella degli idiotissimi vincoli di bilancio pro-ciclici, che aggravano e allungano sempre di più i periodi recessivi, e nemmeno quella dei muri, degli egoismi, delle furbate alla "Dublino". Era un'altra cosa.
O ritorniamo a quell'altra cosa, o piomberemo irreversibilmente in un mondo nel quale la parola "solidarietà" sparirà persino dai vecchi vocabolari. Un mondo nel quale l'avranno vinta i Salvini e gli Orban, le Le Pen e le Merkel. Un mondo nel quale offrire una volta nella vita un caffè a un greco sembra che possa cambiare il nostro tenore di vita. E quando rivedrò, ancora una volta, quel pensionato che piange appoggiato alla saracinesca inesorabilmente chiusa di una banca, non mi chiederò se sia giusto o meno, pagare per gli errori delle vecchie e nuove oligarchie greche. Nel mio piccolo, cercherò di alleviare le pene di chi paga un prezzo terribile alla disonestà ed alla incompetenza altrui.
Tafanus
P.S.: Quanti "caffè" da 0,94 € si comprano coi 120 miliardi di evasione fiscale mai scovata, o coi 60 miliardi di costo della corruzione?
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