Qualche giorno fa (era ferragosto) abbiamo dedicato un articolo al dramma della professoressa e madre di famiglia parleminata - Maria Sparacino - 52 anni, sposata, due figli (10 e 14 anni), insegnante di francese alle medie, che "sta preparando la
valigia". Grazie a #labuonascuola renziana, è stata deportata (si, DEPORTATA) a Torino. A Palermo lascia il marito e i due figli (10 e 14 anni). A 52 anni, una vita da precaria da sempre, è stata "deportata" a Torino, dove con il ricco stipendio di 1100 euro al mese dovrebbe prendere in affitto una camera, mangiare, lasciare la famiglia in balìa di se stessa, e magari anche farsi "avanzare" i soldi per un paio di viaggi aerei al mese, per rivedere i figli.
Qualche mia amica professoressa ha cercato, invano, di farmi capire la ratio del meccanismo della "buona scuola", che per ora ha indotto un terzo dei fortunati professori destinati a deportazioni di vario tipo a dire "no, grazie". Un fallimento totale, e forse un meccanismo voluto, proprio per scoraggiare le assunzioni, e lasciare in vita solo l'annuncio. Ma "accà nisciuno è fesso".
Renzubblica (ieri o l'altro ieri) ha pubblicato un articolo dal cui titolo si evince che in rete la lettera della professoressa di Palermo, nella quale si definiva "deportata", aveva avuto molti commenti, alcuni che concordavano, molti di critica e disaccordo.
"Deportata!" che diamine, parola grossa! Ma come si permette! Una che ha appena "vinto", a 52 anni, un incarico a tempo pieno, a ben 1100 euro al mese! Che ingrata!
L'articolo di Renzubblica metteva in rilievo il grande successo dell'articolo stesso (insomma... si lodava da solo), evidenziando come l'articolo avesse avuto più di 300 commenti. Nel corpo dell'articolo, erano pubblicati stralci di commenti pro e contro, ma per puro caso quelli di critica alla sedicente "deportata" erano nettamente prevalenti.
Poche righe, e neanche feroci nella misura dovuta, contro la "scintilla" (di scintillante stupidità) apparsa sulla questione sull'Unirenzità (il giornale fondato da Antonio Gramsci, e sfondato da Matteo Renzi). La riporto perchè la "vergogna" non
deve addormentarsi:
Fra i tanti stralci di commenti contro la "deportata" uno in particolare mi ha colpito, e dirò perchè. Un "ggiovane" di 38 anni che infieriva, concordando con lo "scintilloforo" dell'Unirenzità: "la signora ringrazi il cielo di essere stata assunta... e io, allora, che ho un figlio e per lavorare sono andato in Norvegia"?
Fine dello "stralcio". Il ggiovane non dice (e "Renzubblica" si guarda bene dal chiedere) cosa faccia in Norvegia, quanto guadagni, se sua sua moglie deve lavorare o può farne a meno, dove abiti in Italia, o se ha seguito il marito in Norvegia...
Parliamoci chiaro... Lavorare in Norvegia è un dramma da deportato??? Dipende...
- -a) E' andato a fare il pizzaiolo a 1500 euro al mese in nero, il Capo Ufficio Titoli alla "Norske Bank" a 10.000 euro al mese, o cosa e a quanto?
- -b) E' andato a Oslo o a Trondheim? Non è la stessa cosa... Perchè se è andato da Palermo a Trondheim è a 2900 chilometri da casa; se è andato invece a Oslo da Como è meno distante della "deportata a Torino" da Palermo, di poco, ma meno distante.
- -c) Just in case... andare a Oslo è stata una sua scelta professionale, o è stato "sorteggiato" da un PC, ed è dovuto andare? (...0 mangi questa minestra, o ti butti da questa finestra?)
In questi giorni ho sentito molti acritici (o solo acefali?) giannizzeri del serial twitter tessere le lodi della legge definita dallo stesso autore "#labuonascuola" (per la serie: chi si loda, si imbroda). Ma basta ascoltare i diretti interessati, per scoprire che si tratta di deportazione forzata di massa, specie dalle regioni del sud al Nord, dove ai deportati è lasciata però la scelta se prendere i lasciare. Generoso, il serial twitter...
Ma a questo punto mi è venuto in mente che la moglie del "Premier" è anche lei una povera diseredata precaria della scuola... Sarà stata costretta anche lei a sottoporsi alla riffa, e ad accettare ciò che ordina il computer, strumento noto come un "cretino veloce"? Insomma, se la riforma è degna di chiamarsi #labuonascuola, l'autore non dovrebbe accettare (dico di più! pretendere!) che sua moglie dia il buon esempio a quelle fannullone del sud che reputano "deportazione" l'essere "comandate a Torino, lasciando la famiglia? Non dovrebbe mettersi in coda, col rischio di essere mandata, che so... a Misilmeri, o a Brunico, o ad Oristano?
Io non so se lo abbia fatto, ma facendo una elementare ricerca in rete ho capito che la moglie del premier ha tutte le fortune. La Signora Agnese Landini (!) in Renzi è una donna fortunata! Non solo le è capitato in sposo un ggiovane bello, alto, auto e sci munito, ottimo italglese, e per di più Primo Ministro, ma ha anche "vinto" un incarico "non molto lontano" da casa. Ecco come riporta la notizia Leggo.it:
FIRENZE - Torna a insegnare Agnese Landini, moglie del presidente del Consiglio Matteo Renzi. La signora Renzi ha ottenuto un incarico part time nel liceo scientifico e tecnico sociale di Pontassieve. Nel marzo scorso, Agnese Landini, docente precaria, aveva chiesto l'aspettativa dall'incarico di insegnante di italiano e latino all'educandato Santissima Annunziata di Firenze, ma a settembre si era presentata alla convocazione dei docenti precari per l'assegnazione delle supplenze nelle scuole medie e superiori. Il suo impegno lavorativo consiste per il momento in quattro ore settimanali di supplenza di italiano e latino»" (sic).
Insomma, la legge su #labuonascuola è non solo un'ottima legge, ma è una legge uguale per tutti. Dunque è solo un caso se per alcuni sia un po' più uguale che per altri.
Per curiosità, ho voluto verificare quanto "non molto lontano da casa" sia il posto di lavoro della first sciura (a tal fine, prezioso il sito distanzechilometriche.it. In calce, la piantina del percorso:
Effettivamente, "non molto distante". Il sito, nei dettagli, ci informa che Frignano sull'Arno dista da Pontassieve 11,9 kms... Ora, anche ammesso che la Signora sia una prudente, e che viaggi ad una media di 70 all'ora, nel percorso da casa al "posto di lavoro" (se così può definirsi un impegno di quattro ore a settimana, cioè di 34' 17" al giorno) impiegherebbe ben 10 minuti per coprire la distanza di 11,9 chilometri. Neanche il tempo di ascoltare il giornale radio.
No, la signora Landini in Renzi non può essere definita una "deportata". Ma allora perchè quelle piagnone del Sud si lamentano? In fondo fanno la stessa cosa, secondo la stesse legge, no?
Tafanus
0705/0715/1800
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