Una italiana in semifinale era già un evento sperato, non impossibile. Due italiane in semifinale erano un sogno impossibile. Ma che oggi, in quattro ore scarse di grandissimo tennis, potessimo ritrovare le due italiane, amiche da ragazzine, pugliesi di Taranto e Brindisi (67 chilometri di distanza) in finale fra di loro, a disputarsi il Grand Slam degli US Open fra di loro... beh, neanche un pazzo ci vrebbe scommesso un cent. Invece è accaduto.
Ha iniziato Flavia Pennetta, mandando a casa con un rapido 6/1 6/3 la n° 2 al mondo, Simona Halep
E mentre ancora non ci eravamo ripresi per la grande gioia, e già facevamo pronostici su una finale Pennetta-Williams, arriva in campo lo scricciolo Roberta Vinci (quella che gioca un tennis d'antan, che non esiste più) e manda a casa l'invincibile Serena Williams. Quest'anno aveva vinto 50 incontri su 52, e lottava per ottenere il record del Grande Slam (la vittoria in un anno solare di TUTTI i tornei dello slam: Australian Open, Wimbledom, Roland Garros, US Open. C'era quasi riuscita, ma alla fine ha incontrato sulla sua strada una che gioca un tennis diverso da chiunque altra: la "maestrina" Roberta Vinci. Omen nomen. E domani, a 7000 chilometri da casa loro, le due amiche d'infanzia, che da ragazzine hanno fatto sfracelli in doppio, insieme, si disputeranno il più grande torneo al mondo.
Roberta e Serena (alias Davide e Golia) sono uscite in lacrime dallo stadio: lacrime di delusione per Serena, sicurissima di vincere passeggiando; lacrime di gioia per Roberta (unica giocatrice al mondo capace di dare un 6/0 6/0 alla vanesia Ana Ivanovic, ex n° uno al mondo). A volte anche i ricchi piangono... :-(((
L'intervista di Roberta a bordo campo
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