Delega fiscale, il governo concede sconti e meno carcere agli evasori
A pochi passi dal varo, il decreto sulla delega fiscale finisce nella bufera politica in quanto sono state inserite norme più vantaggiose per coloro che non dichiarano al fisco quanto davvero possiedono.
Lo riporta Liana Milella su Repubblica:
Vediamo subito cosa dice l'articolo 4 della delega fiscale. Innanzitutto fissa nuove soglie che "salvano" dal processo chi evade. Si passa da 50mila a 150mila euro per l'imposta evasa. Mentre l'ammontare complessivo "degli elementi attivi sottratti all'imposizione" passa a sua volta da due a tre milioni di euro.
Come accadde per il falso in bilancio, c'è l'esclusione della punibilità quando in ballo ci sono delle "valutazioni", ossia il valore attribuito a un bene di cui si è proprietari e "in ogni caso, non danno luogo a fatti punibili le valutazioni che singolarmente considerate differiscono in misura inferiore al 10% da quella corrente".
Doppio vantaggio per chi evade, un tetto economico più alto e una soglia del 10% sulle valutazioni in difetto. Francesco Greco, considerato in Italia uno dei magistrati più esperti sui reati economici, nella sala del Mappamondo di Montecitorio ha dichiarato: "Non ho capito se le valutazioni continuano a far parte della norma incriminatrice o meno. Il problema delle valutazioni non è marginale, perché gran parte delle denunce per dichiarazione infedele fanno soprattutto riferimento alle valutazioni. Dall'80 al 50% in Lombardia nascono proprio per questo articolo".
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